Pioda di Crana
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Si avvicina la fine delle escursioni autunnali... una volta calzati gli sci di sicuro non verranno dimenticate, anzi...questa gita, oltre ad essere spettacolare, può fornire spunti d'ispirazione .
La Pioda di Crana emerge da un angolo della Val Vigezzo dove le bizzarrie geologiche di queste amate valli si sono divertite a plasmare una cima di rara bellezza.
Alpeggi esposti al caldo sole si alternano a belle faggete, larici ritorti su se stessi come se cielo e terra si contendessero la loro secolare forza.
Poi la Pioda.........lo sguardo la percorre dalla base alla cima, i polpacci cominciano a fremere, la immaginano già coperta da un candido manto, a quel punto un déjà-vu mi balena davanti agli occhi:
D -Che ne dici , starà su!?
M -Bella domanda!
D -Dai scendi per primo!
M -Ma perchè devo sempre essere io a testare i pendii balordi???
D -Perchè sei il più ANZIANO e poi dato che sono 15 anni che ti seguo non vorrai mica questa volta scendere per secondo!
M - !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
op op op op op le prime 5 scodate sono andate, ed ora giù puntando il bel bosco di larici, là la neve sarà migliore.
Mi riprendo e mi accorgo di fissare il pendio con un sorriso da ebete, vedremo.......
per ora aspettiamo la neve, poi si vedrà.
Saliamo sul sentiero che costeggia la dorsale a sinistra, lo sguardo abbraccia la Scheggia che illuminata dal sole e infiammata dai colori autunnali sembra una gigantografia appesa al muro.
Arrivati all'anticima Loredana si incarica di preparare il banchetto mentre io e Peppo velocemente attraversiamo i 5 m esposti.......................e come due caprette con due balzi siamo in cima.
Il banchetto gastronomico offerto gentilmente dalla fattoria Taloni ci dà modo di ammirare lo splendido panorama.
E adesso giù, ci sono le BIRREEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!
Seguite la strada asfaltata che in breve vi porterà al ponte del Torrente Mellezzo.
Oltrepassate il ponte e sulla vostra destra troverete le indicazioni per l'alpe Verzasco. Incontrerete un altro ponte sul Rio Verzasco.
Risalite i prati che vi porteranno alle baite dell'alpe. Inoltratevi nella faggeta e guadagnando quota rapidamente, vi porterete sul filo della cresta Sud-Est. Da questo punto la salita diventa più impegnativa.
Seguendo il sentiero che contorna la cresta, vi porterete fino alla parte terminale della salita (anticima), dove dovrete percorrere un tratto, breve, ma esposto pericoloso in caso di terreno bagnato. Passato questo punto, continuate a seguire la cresta che vi porterà sulla vetta della Pioda di Crana, dove non troverete nessuna Croce!!!!!!!!, ma un semplice ometto in pietra.
Cari amici , qui dico amici nel vero senso della parola:
moglie, sorella, sodali, parenti, compagne e compagni di scuola,
persone viste una volta sola o praticate per tutta la vita:
purche fra noi, per almeno un momento sia stato teso un segmento, una corda ben definita.
Dico per voi compagni d'un cammino folto, non privo di fatica,
e per voi pure che avete perduto l'anima, l'animo, la voglia di vita.
O nessuno o qualcuno, o forse un solo,
o tu che mi leggi:
ricorda il tempo prima che s'indurisse la cera, quando ognuno era come un sigillo.
Di noi ciascuno reca l'impronta dell'amico incontrato per via in ognuno la traccia di ognuno,
per il bene od il male in saggezza o in follia ognuno stampato da ognuno.
Ora che il tempo urge da presso, che le imprese sono finite,
a voi tutti l'augurio sommesso che l'autunno sia lungo e mite.
Primo Levi
Movies and pictures by Peppo
La Pioda di Crana emerge da un angolo della Val Vigezzo dove le bizzarrie geologiche di queste amate valli si sono divertite a plasmare una cima di rara bellezza.
Alpeggi esposti al caldo sole si alternano a belle faggete, larici ritorti su se stessi come se cielo e terra si contendessero la loro secolare forza.
Poi la Pioda.........lo sguardo la percorre dalla base alla cima, i polpacci cominciano a fremere, la immaginano già coperta da un candido manto, a quel punto un déjà-vu mi balena davanti agli occhi:
D -Che ne dici , starà su!?
M -Bella domanda!
D -Dai scendi per primo!
M -Ma perchè devo sempre essere io a testare i pendii balordi???
D -Perchè sei il più ANZIANO e poi dato che sono 15 anni che ti seguo non vorrai mica questa volta scendere per secondo!
M - !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
op op op op op le prime 5 scodate sono andate, ed ora giù puntando il bel bosco di larici, là la neve sarà migliore.
Mi riprendo e mi accorgo di fissare il pendio con un sorriso da ebete, vedremo.......
per ora aspettiamo la neve, poi si vedrà.
Saliamo sul sentiero che costeggia la dorsale a sinistra, lo sguardo abbraccia la Scheggia che illuminata dal sole e infiammata dai colori autunnali sembra una gigantografia appesa al muro.
Arrivati all'anticima Loredana si incarica di preparare il banchetto mentre io e Peppo velocemente attraversiamo i 5 m esposti.......................e come due caprette con due balzi siamo in cima.
Il banchetto gastronomico offerto gentilmente dalla fattoria Taloni ci dà modo di ammirare lo splendido panorama.
E adesso giù, ci sono le BIRREEEEEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!
Seguite la strada asfaltata che in breve vi porterà al ponte del Torrente Mellezzo.
Oltrepassate il ponte e sulla vostra destra troverete le indicazioni per l'alpe Verzasco. Incontrerete un altro ponte sul Rio Verzasco.
Risalite i prati che vi porteranno alle baite dell'alpe. Inoltratevi nella faggeta e guadagnando quota rapidamente, vi porterete sul filo della cresta Sud-Est. Da questo punto la salita diventa più impegnativa.
Seguendo il sentiero che contorna la cresta, vi porterete fino alla parte terminale della salita (anticima), dove dovrete percorrere un tratto, breve, ma esposto pericoloso in caso di terreno bagnato. Passato questo punto, continuate a seguire la cresta che vi porterà sulla vetta della Pioda di Crana, dove non troverete nessuna Croce!!!!!!!!, ma un semplice ometto in pietra.
Cari amici , qui dico amici nel vero senso della parola:
moglie, sorella, sodali, parenti, compagne e compagni di scuola,
persone viste una volta sola o praticate per tutta la vita:
purche fra noi, per almeno un momento sia stato teso un segmento, una corda ben definita.
Dico per voi compagni d'un cammino folto, non privo di fatica,
e per voi pure che avete perduto l'anima, l'animo, la voglia di vita.
O nessuno o qualcuno, o forse un solo,
o tu che mi leggi:
ricorda il tempo prima che s'indurisse la cera, quando ognuno era come un sigillo.
Di noi ciascuno reca l'impronta dell'amico incontrato per via in ognuno la traccia di ognuno,
per il bene od il male in saggezza o in follia ognuno stampato da ognuno.
Ora che il tempo urge da presso, che le imprese sono finite,
a voi tutti l'augurio sommesso che l'autunno sia lungo e mite.
Primo Levi
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Tourengänger:
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