Arolla giorno 2: Mont Blanc de Cheilon e La Luette dalla Cabane des Dix.
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Cabane des Dix, ore 6: sveglia! Il tempo è bello, la neve è tanta, oggi si va al Mont Blanc de Cheilon.
Colazione abbondante ed alle 7 siamo tutti fuori con gli sci ai piedi...Tutti? No manca Gianni!
Un quarto d'ora d'attesa al freddo ed eccolo arrivare simpaticamente riscaldato dai nostri improperi.
Giù, 5 minuti di discesa su neve ghiacciata e siamo sul pianoro sottostante la capanna. Montiamo le pelli e partiamo in direzione Sud Ovest verso il visibile Col de Cheilon.
C'è qualche passaggio nuvoloso ma il tempo ci assiste, anche il vento non è molto fastidioso.
Dopo il colle viriamo verso Sud percorrendo un lungo tratto praticamente in piano per circa un chilometro, quindi, in corrispondenza della base del versante Nord de La Ruinette, saliamo verso Est, prima però ci leghiamo in due cordate.
Poco sopra inizia una zona con pendenza notevole e piena di crepacci e seracchi, il pendio è in ombra, ripido, la neve dura e le prime curve legati sono un po' impacciate, poi prendiamo il ritmo ed in breve siamo al di sopra della zona pericolosa ed alla base di un ripido e stretto canale.
Ci sleghiamo, montiamo i coltelli e, ognuno con il suo ritmo, risaliamo questa sorta di stretto imbuto, l'uscita è decisamente in piedi ma superato questo risalto la pendenza diminuisce di molto, vediamo la nostra vetta, finalmente ritorniamo ad essere scaldati dal sole e raggiungiamo il deposito sci.
C'è un bel po' di gente che sale e scende dalla cima, saliamo in vetta lungo la cresta Sud Ovest, rocciosa me senza nessuna difficoltà.
In vetta approfittiamo della folla per farci fare un paio di foto di gruppo in cui ci siamo tutti. Qualche foto anche al panorama di prim'ordine dominato dalla incredibile cresta Nord Est e dalla piramide sommitale de La Ruinette.
Ridiscendiamo, mangiamo qualcosa e ci prepariamo a scendere.
Il primo tratto della discesa è fantastico: neve primaverile perfetta, sole, panorama da urlo. Arriviamo al canalino ripido, il tratto superiore è già stato scaldato dal sole e con qualche curva saltata ed una breve derapata sul tratto più stretto siamo giù.
Ora ci tocca lo slalom fra i crepacci, seguiamo fedelmente le tracce di salita, fermandoci comunque per immortalarci a vicenda, ed in breve eccoci al pianoro che porta al Col de Cheilon, guardiamo l'ora, non sono neppure le 13, breve consulto: da qui in mezz'oretta siamo in rifugio, io di passare il pomeriggio a giocare a carte non ne ho voglia, "ci facciamo un'altra cima?", studiamo la carta, ci guardiamo intorno...il Pleurer non sarebbe male ma è un po' lunga arrivarci, La Luette invece oltre ad essere più vicina ci permette anche di "calare" direttamente (o quasi) sul rifugio. Daniela e Francesco tornano in capanna, io, Enzo, Andrea e Gianni decidiamo per La Luette, scendiamo dal colle puntando alla quota 3173, la aggiriamo ad Est e poi ripelliamo per risalire il Glacier de La Luette, il caldo è micidiale, la cartina indica la parte finale della cima come da percorrersi a piedi ma la neve è talmente abbondante che riusciamo ad arrivare con gli sci quasi in vetta. Anche da qui il panorama è magnifico: vediamo la cima salita stamane, il rifugio sotto di noi, il bacino de La Grande Dixence... la fatica si fa comunque sentire e così ci concediamo un salutare riposino.
Arriva l'ora di scendere, puntiamo direttamente alla Cabane des Dix, i primi 200 metri di discesa sono veramente godibili poi la neve si rammollisce sempre più fino a divenire una sorta di cemento in cui procediamo sempre più a rilento, di fare curve qui neppure a parlarne: l'importante è avanzare.
Arriviamo alla base del monterozzo su cui si trova il rifugio e ci tocca ripellare: senza sci affondiamo fino alla cintola! Questa cinquantina di metri sono decisamente penosi, arranchiamo sognando la favolosa birra che ci godremo fra poco!
Il Mont Blanc de Cheilon è una gran bella montagna, sciisticamente non difficile ma neppure banale, è caratterizzato da un panorama superbo: la vista che si ha da qui de La Ruinette è veramente magnifica! Ma anche le altre cime che si vedono da qui sono uno spettacolo.
La Luette è decisamente più facile ma dovrebbe offrire una magnifica sciata, certo alle 16 di una giornata soleggiata di primavera la qualità della discesa non è stata un granchè.
Colazione abbondante ed alle 7 siamo tutti fuori con gli sci ai piedi...Tutti? No manca Gianni!
Un quarto d'ora d'attesa al freddo ed eccolo arrivare simpaticamente riscaldato dai nostri improperi.
Giù, 5 minuti di discesa su neve ghiacciata e siamo sul pianoro sottostante la capanna. Montiamo le pelli e partiamo in direzione Sud Ovest verso il visibile Col de Cheilon.
C'è qualche passaggio nuvoloso ma il tempo ci assiste, anche il vento non è molto fastidioso.
Dopo il colle viriamo verso Sud percorrendo un lungo tratto praticamente in piano per circa un chilometro, quindi, in corrispondenza della base del versante Nord de La Ruinette, saliamo verso Est, prima però ci leghiamo in due cordate.
Poco sopra inizia una zona con pendenza notevole e piena di crepacci e seracchi, il pendio è in ombra, ripido, la neve dura e le prime curve legati sono un po' impacciate, poi prendiamo il ritmo ed in breve siamo al di sopra della zona pericolosa ed alla base di un ripido e stretto canale.
Ci sleghiamo, montiamo i coltelli e, ognuno con il suo ritmo, risaliamo questa sorta di stretto imbuto, l'uscita è decisamente in piedi ma superato questo risalto la pendenza diminuisce di molto, vediamo la nostra vetta, finalmente ritorniamo ad essere scaldati dal sole e raggiungiamo il deposito sci.
C'è un bel po' di gente che sale e scende dalla cima, saliamo in vetta lungo la cresta Sud Ovest, rocciosa me senza nessuna difficoltà.
In vetta approfittiamo della folla per farci fare un paio di foto di gruppo in cui ci siamo tutti. Qualche foto anche al panorama di prim'ordine dominato dalla incredibile cresta Nord Est e dalla piramide sommitale de La Ruinette.
Ridiscendiamo, mangiamo qualcosa e ci prepariamo a scendere.
Il primo tratto della discesa è fantastico: neve primaverile perfetta, sole, panorama da urlo. Arriviamo al canalino ripido, il tratto superiore è già stato scaldato dal sole e con qualche curva saltata ed una breve derapata sul tratto più stretto siamo giù.
Ora ci tocca lo slalom fra i crepacci, seguiamo fedelmente le tracce di salita, fermandoci comunque per immortalarci a vicenda, ed in breve eccoci al pianoro che porta al Col de Cheilon, guardiamo l'ora, non sono neppure le 13, breve consulto: da qui in mezz'oretta siamo in rifugio, io di passare il pomeriggio a giocare a carte non ne ho voglia, "ci facciamo un'altra cima?", studiamo la carta, ci guardiamo intorno...il Pleurer non sarebbe male ma è un po' lunga arrivarci, La Luette invece oltre ad essere più vicina ci permette anche di "calare" direttamente (o quasi) sul rifugio. Daniela e Francesco tornano in capanna, io, Enzo, Andrea e Gianni decidiamo per La Luette, scendiamo dal colle puntando alla quota 3173, la aggiriamo ad Est e poi ripelliamo per risalire il Glacier de La Luette, il caldo è micidiale, la cartina indica la parte finale della cima come da percorrersi a piedi ma la neve è talmente abbondante che riusciamo ad arrivare con gli sci quasi in vetta. Anche da qui il panorama è magnifico: vediamo la cima salita stamane, il rifugio sotto di noi, il bacino de La Grande Dixence... la fatica si fa comunque sentire e così ci concediamo un salutare riposino.
Arriva l'ora di scendere, puntiamo direttamente alla Cabane des Dix, i primi 200 metri di discesa sono veramente godibili poi la neve si rammollisce sempre più fino a divenire una sorta di cemento in cui procediamo sempre più a rilento, di fare curve qui neppure a parlarne: l'importante è avanzare.
Arriviamo alla base del monterozzo su cui si trova il rifugio e ci tocca ripellare: senza sci affondiamo fino alla cintola! Questa cinquantina di metri sono decisamente penosi, arranchiamo sognando la favolosa birra che ci godremo fra poco!
Il Mont Blanc de Cheilon è una gran bella montagna, sciisticamente non difficile ma neppure banale, è caratterizzato da un panorama superbo: la vista che si ha da qui de La Ruinette è veramente magnifica! Ma anche le altre cime che si vedono da qui sono uno spettacolo.
La Luette è decisamente più facile ma dovrebbe offrire una magnifica sciata, certo alle 16 di una giornata soleggiata di primavera la qualità della discesa non è stata un granchè.
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paoloski

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