Dopo averci ragionato un paio di giorni ed aver letto diversi rapport decido che la prossima escursione sarà al Pizzo di Claro. Venerdì sera guardo il meteo, per sabato ad Arvigo è previsto bel tempo e così sabato mattina (sempre un pò in ritardo sulla tabella di marcia) parto per la val Calanca.
La strada per Arvigo è semplice, per salire verso l'Alpe Stabveder si deve uscire dal "centro del paese" e svoltare alla prima strada a sinistra (in prossimità della fermata dell'autopostale) e poi salire su strada dapprima asfaltata e poi sterrata per (al primo incrocio proseguire dritto, al secondo incrocio, sulla sterrata, tenere la destra). Arrivati all'Alpe scambiamo due chiacchiere con il pastore e alle 11.00 iniziamo a camminare.
Tra foto alla capretta, coccole agli asini e commenti sulle mucche perdiamo una mezz'oretta,ma intanto il pizzo di Claro mica lo spostano...
Il sentiero comincia a salire e così, per non rallentare troppo il passo, metto Ludovica nella zaino (devo metterla a dieta!!!) e ripartiamo. Arrivate alle pietraia Ludovica la mie schiena chiede pietà e così tolgo la piccola dallo zaino e la faccio camminare finchè il sentiero diventa stretto e ripido (la parte finale).
Arrivate in vetta, a pochi passi dalla vetta, Virginia si fa prendere dal panico...troppo vuoto attorno, troppo alto, troppi sassi...troppo tutto! Ci fermiamo un attimo, le assicuro che la via è sicura, la prendo per mano e a piccoli passi raggiungiamo la croce (con tanto di applausi da parte di un gruppo di svizzeri).
Tolgo Ludovica dallo zaino, mi complimento con Virginia e inizio a fare i panini, intanto che gli altri escursionisti scendono a valle. Il tempo non è bellissimo, ma la visibilità è ottima e lo sguardo si perde verso un infinito panorama di montagne, vette e ghiacciai. Dopo aver mangiato Virginia ragiona meglio e le passa la paura così ci scattiamo le solite foto di rito e alle quattro ci avviamo verso la via del rientro, rimetto Ludovica nello zaino, il sentiero in discesa per lei non è sicuro.
Dopo pochi minuti si addormenta e si risveglia in prossimità dei pascoli...giusto in tempo per vedere il pastore che richiama le mucche.
Ci fermiamo ancora per far due chiacchiere e alle 17.55 siamo all'auto.
A salire, tra una pausa e l'altra abbiamo impiegato 3 ore e mezzo a scendere un'ora e 50 minuti.
Gita fattibile e godibilissima anche con bambini( dai quattro anni) già abituati a sentieri di montagna, nel tratto prima della vetta sarebbe bene metterli in sicurezza con una corda.
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