Cima dell’Uomo (2390 m)
|
||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Condizioni meteorologiche eccellenti per la mia prima alla Cima dell’Uomo.
Non immaginavo che al centro del Canton Ticino, a pochi chilometri dalla capitale si trovassero delle montagne tanto austere, dal carattere decisamente alpino: pareti strapiombanti, ripide e strette bocchette, conche vallive con nevai ancora ghiacciati, vastissime superfici ricoperte da una quantità immane di pietre e macigni.
Vedi video dell’escursione in HD.
Inizio dell’escursione: ore 6:55
Fine dell’escursione: ore 14:15
Temperatura alla partenza: 10°C
Temperatura alla Capanna Albagno, ore 12.00, 21°C
Temperatura al rientro: 25°C
L’escursione ha inizio a Monte Carasso, comune del Bellinzonese. Parcheggio in prossimità della Funivia Monte Carasso – Mornera. Acquisto il biglietto a/r al distributore automatico (18.- CHF) e alle 6:30 posso salire sulla prima cabina. L'impianto è dotato, infatti, del funzionamento in automatico per trasporti fuori dall’orario di presenza del personale di esercizio. Premo il pulsante “Mornera” e la funivia si avvia. Una soluzione che ritengo geniale. Il funzionamento in automatico è possibile tutto l’anno dalle 6:30 alle 21:30.
Lungo il tragitto scorgo numerosi rustici, in splendide radure fra castagneti in fiore.
Giunto a Mornera (1347 m), terrazzo che non visitavo da alcuni anni, rimango stupito dalla bellezza del posto. Regolo altimetro e navigatore satellitare e mi addentro nella splendida pineta. Il sentiero è veramente piacevole. Dopo circa 700 m raggiungo uno stagno artificiale, il Bacino Pian di Nar, utilizzato come riserva idrica in caso di incendi per il pescaggio di acqua tramite elicotteri. A 1800 m di quota affronto la lunga traversa, in buona parte fuori dal bosco, sotto la Costa della Pianca. Raggiunta la cresta, il sentiero si sviluppa nell’alta Valle di Gorduno, fino alla capanna, che raggiungo in poco meno di un’ora e mezzo.
Non c’è guardiano, ma è aperta. La visito e ne rimango favorevolmente impressionato: le ristrutturazioni del 2005 le hanno dato una migliore funzionalità e un aspetto veramente gradevole. All’esterno, gli escursionisti possono ristorarsi su alcuni tavoli, collocati su piccoli terrazzi rocciosi.
Dalla Capanna Albagno non si può fare a meno di ammirare una delle mete più frequentate dagli escursionisti di giornata: il Gaggio (2267 m). Anche il sottoscritto l’ha raggiunto più volte, a cominciare dalle prime gite in montagna con i compagni di liceo.
Dopo la pausa in capanna riprendo il cammino in direzione della Cima dell’Uomo, non visibile per buona parte del percorso.
In un’ora di salita, lungo pendii erbosi, con 400 m di dislivello, raggiungo la Bocchetta d’Erbea (2250 m). Si tratta di un valico alpinistico che collega la Valle Sementina alla Valle di Moleno. L’intaglio della bocchetta è veramente singolare.
Bocchetta d'Erbea (2250 m)
Da qui si deve scendere lungo il ripidissimo versante nord per circa 60 m, poi si prosegue in diagonale per altri 400 m, attraversando un breve tratto di neve gelata.
Durante la traversa ho la possibilità, per la prima volta dall’inizio della gita, di puntare lo sguardo alla meta: impressionante! Il primo pensiero che balena nella mente è “non fa per me”.
Raggiunta la Bocchetta della Cima dell’Uomo (2280 m) si entra in un altro mondo. Mi affaccio su una vastissima “ganna” in una zona denominata “Bertadello”, una pietraia di dimensioni ciclopiche a nord dell’Alpe di Ruscada.
Ad ovest, a circa 2 km di distanza, si elevano due cime importanti, che spesso osservo furtivamente mentre mi reco al lavoro: il Madone e il Pizzo di Vogorno: incantevoli quando sono innevate.
Il sentiero, sempre ottimamente segnato in bianco-rosso-bianco, continua in direzione nord, mantenendosi più o meno alla stessa quota. Dopo 250 metri circa rivedo la Cima dell’Uomo, ora molto vicina. Anche questa visione ravvicinata non mi è molto rassicurante. Proseguo, comunque, senza farmi suggestionare troppo dalle apparenze. In prossimità dell’ultimo segnavia, arrivano dalla Capanna Borgna due aitanti ragazzotti, che mi precedono di pochi minuti. Il fatto mi infonde coraggio, tant’è vero che continuo con maggior determinazione. Arrivo così al punto chiave dell’escursione: una breve arrampicata, con buoni appigli, che non mi pone dei problemi, in quanto non è in una zona particolarmente esposta. Superato il canalino, rimangono 100 m, quasi pianeggianti, ma sul fianco ripido a meridione. Sono pochi metri da percorrere con prudenza, in particolare con terreno sdrucciolevole. Non è il caso odierno.
Scrivo sul libro di vetta i consueti saluti agli amici di Hikr.org e incollo l’etichetta con la volpe. Preso dalla conversazione con i due giovanotti, dimentico purtroppo di fotografare la pagina.
Cima dell’Uomo geschafft!
Tempo di salita: 3 h 30 min
Tempo totale: 7 h 23 min
Tempi parziali
Monti di Mornera (1347 m) – Capanna Albagno (1864 m): 1 h 30 min
Capanna Albagno (1864 m) – Bocchetta d’Erbea (2250 m): 1 h
Bocchetta d’Erbea (2250 m) – Cima dell’Uomo (2390 m): 1 h
Dislivello in salita: 1102 m
Sviluppo complessivo: 12,2 km
Difficoltà: T4
Coordinate Cima dell'Uomo: 715.685 / 121.280
Libro di vetta: sì
Copertura della rete cellulare: buona
Kommentare (12)