una lunga linea sottile tra Giove e Faierone


Publiziert von homo selvadego , 5. Mai 2011 um 21:52.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum: 1 Mai 2001
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Aufstieg: 1460 m
Abstieg: 1460 m
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Dall'autostrada A26 Genova-Gravellona Toce prendiamo l'uscita per Verbania, seguendo la statale SS34 costeggiamo il lago Maggiore verso il confine di stato, in successione passiamo Verbania, Ghiffa e Cannero arrivando a Cannobio. Usciti fuori dal paese svoltiamo a sinistra e seguendo le indicazioni per S. Agata dopo circa un paio di chilometri arriviamo all'ampio parcheggio, dove conviene lasciare l'auto 464 m

La giornata è splendida, anche se fa un po' freschetto, ci incamminiamo sulla strada asfaltata verso il paese, arrivati dopo qualche minuto nella piazza della chiesa seguiamo le indicazioni poste sulla palina segnavia. Risaliamo tra le case del paese seguendo i segnavia bianco/rossi, arrivati all'inizio del sentiero troviamo un'altra palina segnavia e con un ripido tratto ci addentriamo in un bel bosco di castagni. La pendenza diminuisce e con un lungo traversone verso sinistra arriviamo all'oratorio di S. Luca, dopo una breve pausa riprendiamo il cammino sempre verso sinistra, costeggiati alcuni muretti a secco eccoci alle baite ormai diroccate di Scesel. Dopo pochi minuti ad un bivio tralasciamo il sentiero a sinistra per Biesen che percorreremo al ritorno e proseguendo a destra arriviamo a incrociare una sterrata, la seguiamo in salita per una decina di metri per poi riprendere il sentiero sulla sinistra, in breve arriviamo all'alpe Marcalone 860 m. Dalla palina segnavia saliamo tra le baite ben ristrutturate, oltrepassato l'agriturismo “da Attilio” riprendiamo la salita su sterrata entrando in una fitta abetaia, facendo attenzione ai segni di vernice percorriamo alcuni tratti di sentiero guadagnando velocemente quota. Dopo un lungo traversone verso destra arriviamo a un bivio, dalla palina segnavia decidiamo di continuare a sinistra sulla sterrata, tralasciando il sentiero per Rombiago, dopo una decina di minuti all'altezza di un cartello svoltiamo a sinistra, mentre percorriamo il sentiero verso la cima iniziamo ad avere un assaggio dei panorami che oggi andremo a vedere. Arrivati alla croce del Monte Giove 1298 m la vista spazia a 360°, dalla selvaggia Val Cannobina al sottostante Lago Maggiore dove Tamaro e Lema fanno da corona. Firmato il libro di vetta riprendiamo il cammino, dal cippo scendiamo verso destra alla sottostante sella erbosa, dalla palina segnavia proseguiamo sulla sterrata che sale verso destra, arrivati all'alpe Scierz 1235 m continuiamo ancora per qualche minuto su sterrata, oltrepassata una sbarra dopo poche decine di metri svoltiamo a destra seguendo il sentiero che si inoltra tra le betulle. Il percorso sale seguendo la dorsale della montagna, usciti dal bosco ci troviamo davanti alla lunga cresta del Faierone, raggiungiamo una prima cima a circa 1570 m e dopo aver attraversato un colletto riprendiamo a salire senza ulteriori soste fino all'anticima dove  è stato costruito un grosso ometto di pietra, seguendo il filo di cresta in breve arriviamo in cima al Faierone 1715 m con una forte stretta di mano senza troppe parole ci complimentiamo per questa faticosa ma gratificante salita... Per il ritorno ripercorriamo il medesimo itinerario fatto all'andata fino alla sella erbosa, da dove seguiamo le indicazioni per Rombiago che raggiungiamo in pochi minuti 1167 m, dalla palina segnavia scendiamo ai prati sottostanti, facendo attenzione sulla sinistra poco prima di entrare nel bosco vi sono le indicazioni per Biessen. Il sentiero inizia in leggera discesa a contornare le pendici del monte Giove, purtroppo causa la scarsa frequentazione e manutenzione la mulattiera risulta in alcuni punti danneggiata, ma comunque percorribile. Arrivati alle baite superiori di Biessen, ormai totalmente abbandonate, tralasciamo la deviazione a destra per Cavaglio e proseguiamo verso S. Agata, con Danilo durante il percorso notiamo la grande maestria di chi ha progettato la mulattiera, arrivati al bivio da cui siamo transitati alla mattina, non ci resta che ripercorrere il medesimo sentiero fino al parcheggio dove abbiamo lasciato l'auto. Escursione panoramicamente davvero splendida, i 1500 m di dislivello per salire al Faierone richiedono un certo allenamento, ma quando si è lassù tutto passa e il corpo è come se si rigenerasse....!!!
Malati di montagna: Danilo e Fabio

Tourengänger: homo selvadego


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