Un couloir sans nom (q.1980)
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Un couloir sans nom (q.1980)
Ho scelto questo strano titolo perché volevo evidenziare quella che è stata la parte più remunerativa della mia escursione, per il resto quasi del tutto negativa. Negativa per le grandi aspettative, da tempo rimandate per una o per l'altra ragione; negativa per la disillusione sulla corrispondenza tra sentieri sulla carta e sentieri nella realtà. Negativa per lo stato della neve in questa stagione impossibile che persiste in quantità e qualità tali da essere solo un deterrente al procedere.
I particolari: avevo sentita matura l'ascensione al Pizzo di Gino (già salito per la cresta Nord nel 2003); questa volta volevo tentare la cresta ESE che lo unisce alla Cima Pianchette. Avevo anche pensato di arrivare all'Alpe Piazza Vacchera (punto di attacco) non con la solita monotona strada/mulattiera che sale da Tecchio al Rifugio Croce di Campo ma da Crevegno/Revolè per sentieri nel bosco. Questa si è rivelata la prima pessima scelta; dopo un tratto con sentiero accettabile questo si perdeva nel nulla e dovevo decidere a sensazione di salire attraverso una vegetazione ostile spesso rappresentata da rovi, ginestre e cespugli fitti e impenetrabili. Ho perso così un sacco di tempo giungendo in vista dell'Alpe in forte ritardo. Secondo inconveniente: incontravo lì la neve rappresentata da uno strato fradicio che tuttavia obbligava a mettere le ciaspole per non affondare a volte fino alla coscia ma "solo" fino al ginocchio! Inoltre la sua (in)consistenza era tale per cui le ciaspole (con coltelli laterale, rampone anteriore e fondo cingolato) scivolavano lateralmente sui pendii inclinati. Invece di gettare la spugna (intrisa del sudore di una giornata caldissima) subito e tornare a valle decidevo di rinunciare alla salita via cresta ESE e tentare la più comoda mulattiera che sale a zigzag il versante SSW del Pizzo. Ma dopo un'oretta di tentativo mi rendevo conto che il tempo a disposizione non era più sufficiente, la neve era sempre più un ostacolo. Mi fermavo in corrispondenza di un colatoio che saliva verso la cresta e un'idea pazza mi venne in mente: provarlo. Cos' mi liberavo di zaino e ciaspole e iniziavo a salire arrampicando. La cosa si faceva divertente anche se forse non era salutare ma riuscivo a salire fino a 1980m sempre sperando che dopo l'ultimo piccolo tratto cessassero le difficoltà e approdassi finalmente in cresta. Ma era come i miraggi del deserto e alla fine mi resi conto che alla cresta mancavano forse ancora 100m (in realtà 40m). Comunque pago dell'improvvisata avventura me ne tornavo con molta attenzione al mio zaino e di lì all'auto passando per Tecchio, con un percorso sicuramente più lungo ma di spine, per quel giorno, ne avevo avuto abbastanza.
In compenso ho tratto queste importanti insegnamenti:
- Se siete in Aprile, intendete fare qualcosa sui 2000m e fa così caldo…. lasciate perdere; rimanete a casa o andate al mare come fanno tanti simpatici amici.
- Se siete in Aprile e sapete che a 2000m c'è della neve non portatevi ciaspole, ramponi e piccozza; servirebbero solo a farvi affondare fino a 5cm sopra al ginocchio anziché 15cm sotto l'inguine che è quasi lo stesso. In compenso lasciate a casa un bel po' di carico; oppure lasciate perdere e fate come al punto 1.
- Se avete in mente un obiettivo importante non abbinatelo ad un esperimento di nuovi e incogniti sentieri; ci sono migliaia di relazioni che vi dicono come raggiungere comodamente il vostro campo base senza sorprese. Non rischiate di usare le vostre cartine, appunti e schizzi per accendere il fuoco; non serve e poi….in Svizzera è severamente vietato!
- Valutazioni sbagliate costano care; la vostra gita può sfumare e lasciarvi l'amaro in bocca. L'uomo da diversi anni ha abbandonato la montagna; vecchi sentieri sono scomparsi ma sulle carte ne resta ancora la traccia ingannevole. Verificate a priori, se possibile, la praticabilità della vostra pista a meno che verificarla di persona sia la missione della vs. gita. Diversamente optate per i percorsi noti e sicuri.
Tempi di percorrenza:
Salita 3h58'
Discesa 2h46'
Dati salienti:
Dislivello salita 973m ; discesa 973m
Lunghezza totale 13,4 km
Tempo totale 6h44' soste comprese
Tempo stimato non applicabile
SLE non applicabile

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