Pizzo di Gino
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-Era buona la pizza?
Quale pizza?
-Quella da Gino, disse lei...
Un sorriso... prima di spiegare l'equivoco! Una cara parente ultra ottantenne quella volta aveva capito male... non eravamo andati da Gino a mangiare la pizza, ma saliti sul Pizzo di Gino!
Oggi torno nuovamente sul Pizzo. Osservo le pendenze sulla mappa e decido di salirci in maniera più diretta possibile, cioè dal parcheggio Monti Fous e poi su per la costola che si dirama dalla vetta.
Scarponi ai piedi raggiungo presto Monti Gromia, poi una chiesetta. In realtá piú sopra non so nemmeno se c'é un sentiero. Kompass e CNS mostrano una flebile traccia verso Zartigna, Andromaps ne indica due, ma forse sono l'itinerario scialpinistico che ricalca grossomodo la mia idea di salita.
Tutto bene fino al bivio per monti di Zartigna, anziché puntare la località preferisco voltare a sinistra e raggiungo alcune graziose baite. Da qua in su c'è solo erba, ginestre in fiore e qualche roccia. Nessuna parvenza di sentiero, ma appena due solchi forse di origine militare che tagliano mezzacosta. Per evitare uno sperone roccioso immerso nelle ginestre, seguo il secondo intaglio per spostarmi sulla costola più a sinistra, ne seguirà un'altra interminabile ascesa nel verde.
A quota ca.1800 m trovo una stretta e profonda e trincea che, come un serpente, sale a tornanti per parecchi metri sul pendio.
Fra trusamerda e qualche marmotta raggiungo il segnavia per il rifugio Croce di Campo, quindi a breve sono in vetta.
Ora scendo e cammino verso il rifugio (chiuso) in compagnia di un escursionista incontrato in cima. Pranziamo insieme e scambiamo due chiacchiere.
Per il rientro all'auto evito la sterrata che porta a Tecchio, prendo il sentiero in localitá Il Sasso, poi incrocio il n.3 che in piano mi porterà al parcheggio. Sarà la fioritura delle ginestre, sarà il km verticale della mattina, ma quest'ultimo sentiero così ben tenuto, detto delle 4 valli, mi è piaciuto particolarmente... da tenere presente per qualche futura escursione.
Prima di abbassarmi di quota osservo con il binocolo la mia via di salita per vedere se potevano esserci alternative più agevoli verso Zartigna, ma non identifico un minimo accenno di sentiero tra la folta vegetazione fiorita.
Quale pizza?
-Quella da Gino, disse lei...
Un sorriso... prima di spiegare l'equivoco! Una cara parente ultra ottantenne quella volta aveva capito male... non eravamo andati da Gino a mangiare la pizza, ma saliti sul Pizzo di Gino!
Oggi torno nuovamente sul Pizzo. Osservo le pendenze sulla mappa e decido di salirci in maniera più diretta possibile, cioè dal parcheggio Monti Fous e poi su per la costola che si dirama dalla vetta.
Scarponi ai piedi raggiungo presto Monti Gromia, poi una chiesetta. In realtá piú sopra non so nemmeno se c'é un sentiero. Kompass e CNS mostrano una flebile traccia verso Zartigna, Andromaps ne indica due, ma forse sono l'itinerario scialpinistico che ricalca grossomodo la mia idea di salita.
Tutto bene fino al bivio per monti di Zartigna, anziché puntare la località preferisco voltare a sinistra e raggiungo alcune graziose baite. Da qua in su c'è solo erba, ginestre in fiore e qualche roccia. Nessuna parvenza di sentiero, ma appena due solchi forse di origine militare che tagliano mezzacosta. Per evitare uno sperone roccioso immerso nelle ginestre, seguo il secondo intaglio per spostarmi sulla costola più a sinistra, ne seguirà un'altra interminabile ascesa nel verde.
A quota ca.1800 m trovo una stretta e profonda e trincea che, come un serpente, sale a tornanti per parecchi metri sul pendio.
Fra trusamerda e qualche marmotta raggiungo il segnavia per il rifugio Croce di Campo, quindi a breve sono in vetta.
Ora scendo e cammino verso il rifugio (chiuso) in compagnia di un escursionista incontrato in cima. Pranziamo insieme e scambiamo due chiacchiere.
Per il rientro all'auto evito la sterrata che porta a Tecchio, prendo il sentiero in localitá Il Sasso, poi incrocio il n.3 che in piano mi porterà al parcheggio. Sarà la fioritura delle ginestre, sarà il km verticale della mattina, ma quest'ultimo sentiero così ben tenuto, detto delle 4 valli, mi è piaciuto particolarmente... da tenere presente per qualche futura escursione.
Prima di abbassarmi di quota osservo con il binocolo la mia via di salita per vedere se potevano esserci alternative più agevoli verso Zartigna, ma non identifico un minimo accenno di sentiero tra la folta vegetazione fiorita.
Tourengänger:
paolo aaeabe

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Kommentare (4)