SENTIERO DELLE VASCHE-MONTE MOREGALLO 1276 m
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Lasciamo la macchina al cimitero di Valmadrera e prendiamo la mulattiera che sale alla Chiesa di San Martino. Prima della chiesa parte il sentiero delle vasche. Il sentiero si snoda lungo il greto di un torrente che attraversa numerose volte. Ci sono vari tratti attrezzati che aiutano a superare i punti più difficili. L’ultimo tratto, in corrispondenza di un grosso sasso da superare utilizzando il cavo e dei fittoni nel sasso stesso, si può evitare prendendo un sentierino segnalato su un sasso, ci si riattacca al sentiero originale poco oltre. Dopo gli ultimi guadi il sentiero abbandona il torrente definitivamente e sale a tornanti uscendo nei pressi della località Taja Sass.
Da qui proseguiamo per San Tommaso e per Sambrosera. Dalla fonte si aprono molte possibilità di salita al Moregallo, vorremmo fare il Canalone Belasa ma non abbiamo info precise (se qualcuno ne sa qualcosa …). Scegliamo quindi di salire per il canale che passa sotto la Torre Marina. Si sale ripidi ripidi, poi un tratto di respiro e ancora su per l’ultimo ingannevole tratto che sembra breve e invece…mannaggia non finisce mai! Arriviamo alla Bocchetta di Sambrosera, incrociamo altri due escursionisti fradici di sudore come noi. Visto che davano coperto abbiamo pensato di non abbandonare ancora del tutto la tenuta invernale! E invece il sole ha aggiunto un po’ di gradi al già alto tasso di umidità della giornata. Ultimo strappo e siamo in cima, pausa foto, acqua e poi via verso la Bocchetta delle Moregge.
Si scende dalla cima con l’utilizzo di alcune catene, pietre belle lisce e pure bagnate, e si risale velocemente sull’aerea cresta anche questa ha qualche tratto attrezzato ma i punti a cui prestare più attenzione sono senz’altro le discese dai vari dossetti da percorrere. Attenzione a non scivolare sulla sabbietta!
Dalla Bocchetta saliamo al rifugio Sev (spuntino) e alla Bocchetta dei Corni, qui c’è ancora un poco di neve. Dalla Bocchetta scendiamo alla Colma, temevamo di trovare il fango che c’era pochi giorni prima invece è tutto asciutto per cui si scende bene. Dalla Colma saliamo al Sasso Malascarpa. Anche questa cresta, molto più semplice di quella del Moregallo, è altrettanto panoramica. Giunti alla Bocchetta di San Miro un ultimo sforzo e tocchiamo anche il Monte Rai. Un saluto al non lontano Cornizzolo e invece di scendere al Corno Birone, visto che il tempo sta cambiando velocemente, torniamo alla Bocchetta di San Miro e scendiamo al Taja Sass passando per la Cascina Rotta dove ci fermiamo a pappare, ce lo siamo meritati!
Dal Taja Sass prendiamo il sentiero N. 5 dei massi erratici, per un tratto è in comune con il Luisin poi il 5 scende e l’altro prende a salire per andare verso S. Pietro (percorso molto bello). Con il panoramico sentiero dei massi erratici torniamo a S. Martino prendendoci giusto quei 15 minuti di acqua che in stile fantozziano termineranno una volta giunti all’auto!
I tratti attrezzati sia del sentiero delle vasche che quelli dopo la cima del Moregallo, sono molto brevi, e se non si è proprio degli escursionisti in erba o bambini non necessitano di attrezzatura. Non vanno però presi sotto gamba. In ogni caso una scivolata non porterebbe nulla di buono!
Questo è un esempio dei vagabondaggi per i nostri monti. Forse non sono grandi cime con nomi altisonanti ma questi giri ci regalano sempre grandi soddisfazioni. Prendere e partire senza un percorso preciso (oggi il punto fisso era il Moregallo) e costruirsi la giornata volta per volta è una delle cose che più amiamo.
Da qui proseguiamo per San Tommaso e per Sambrosera. Dalla fonte si aprono molte possibilità di salita al Moregallo, vorremmo fare il Canalone Belasa ma non abbiamo info precise (se qualcuno ne sa qualcosa …). Scegliamo quindi di salire per il canale che passa sotto la Torre Marina. Si sale ripidi ripidi, poi un tratto di respiro e ancora su per l’ultimo ingannevole tratto che sembra breve e invece…mannaggia non finisce mai! Arriviamo alla Bocchetta di Sambrosera, incrociamo altri due escursionisti fradici di sudore come noi. Visto che davano coperto abbiamo pensato di non abbandonare ancora del tutto la tenuta invernale! E invece il sole ha aggiunto un po’ di gradi al già alto tasso di umidità della giornata. Ultimo strappo e siamo in cima, pausa foto, acqua e poi via verso la Bocchetta delle Moregge.
Si scende dalla cima con l’utilizzo di alcune catene, pietre belle lisce e pure bagnate, e si risale velocemente sull’aerea cresta anche questa ha qualche tratto attrezzato ma i punti a cui prestare più attenzione sono senz’altro le discese dai vari dossetti da percorrere. Attenzione a non scivolare sulla sabbietta!
Dalla Bocchetta saliamo al rifugio Sev (spuntino) e alla Bocchetta dei Corni, qui c’è ancora un poco di neve. Dalla Bocchetta scendiamo alla Colma, temevamo di trovare il fango che c’era pochi giorni prima invece è tutto asciutto per cui si scende bene. Dalla Colma saliamo al Sasso Malascarpa. Anche questa cresta, molto più semplice di quella del Moregallo, è altrettanto panoramica. Giunti alla Bocchetta di San Miro un ultimo sforzo e tocchiamo anche il Monte Rai. Un saluto al non lontano Cornizzolo e invece di scendere al Corno Birone, visto che il tempo sta cambiando velocemente, torniamo alla Bocchetta di San Miro e scendiamo al Taja Sass passando per la Cascina Rotta dove ci fermiamo a pappare, ce lo siamo meritati!
Dal Taja Sass prendiamo il sentiero N. 5 dei massi erratici, per un tratto è in comune con il Luisin poi il 5 scende e l’altro prende a salire per andare verso S. Pietro (percorso molto bello). Con il panoramico sentiero dei massi erratici torniamo a S. Martino prendendoci giusto quei 15 minuti di acqua che in stile fantozziano termineranno una volta giunti all’auto!
I tratti attrezzati sia del sentiero delle vasche che quelli dopo la cima del Moregallo, sono molto brevi, e se non si è proprio degli escursionisti in erba o bambini non necessitano di attrezzatura. Non vanno però presi sotto gamba. In ogni caso una scivolata non porterebbe nulla di buono!
Questo è un esempio dei vagabondaggi per i nostri monti. Forse non sono grandi cime con nomi altisonanti ma questi giri ci regalano sempre grandi soddisfazioni. Prendere e partire senza un percorso preciso (oggi il punto fisso era il Moregallo) e costruirsi la giornata volta per volta è una delle cose che più amiamo.
Tourengänger:
cristina
Communities: Hikr in italiano
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