Rifugio Gherardi (Orobie Trekking in Val Taleggio)
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Orobie Trekking, ovvero quando delle conoscenze "virtuali" diventano reali; dopo aver apprezzato e visitato per diverso tempo gli spazi virtuali di CristianWeb (http://www.cristianriva.it) e PieroWeb (http://www.pieroweb.it) il IV° Orobie Trekking - per me il primo - organizzato da queste due comunità virtuali, è diventata l'occasione per conoscere personalmente questa "Gente Orobica", in particolare: Cristian Riva (alias CristianWeb) e Piero Gritti (alias PieroWeb).
Teatro in cui andava di scena l'Orobie Trekking, la Piana d'Alben che ospita il Rif. Gherardi con la libertà per ogni partecipante di pranzare lietamente in compagnia al rifugio stesso, ovvero di trovare un posticino altrettanto piacevole nei culmini o nelle cime poco distanti ove stare al sacco sulla fredda neve ma sotto un intenso sole.
Raggiunta la frazione di Quindicina, in Val Taleggio, abbiam lasciato il nostro mezzo un pò prima - ma un pò tanto prima - del reale punto di ritrovo con la compagnia dell'Orobie Trekking; messi in moto i miei Koflach, giusto dopo aver constatato l'assenza di neve alla partenza e il clima primaverile, ci siamo incamminati sul non breve tratto di strada asfaltata, che ci ha permesso di recuperare tutti gli altri in prossimità dell'attacco al segnavia n° 120. Da qui abbiamo inziato ad addentrarci in un ambiante dolce e panoramico sulle valli circostanti e la pianura lombarda; a metà circa del tracciato si sono rese visibile le prime tracce di neve, che poi è diventata una costante fino all'innevata Piana dell'Alben, dove si presentava subito il Rif. Gherardi già affollato da diversi "orobici" saliti un pò prima di noi, per partecipare ad una messa celebrata sulla terrazza del rifugio e al cospetto delle cime circostanti.
Al rifugio, finalmente, ho l'opportunità di conoscere e complimentarmi con Cristian Riva e Piero Gritti, oltre a far conoscenza con altri personaggi lì presenti che di certo non mancavano di scambiare qualche cordiale parola.
Si dedice noi quattro (Io, Mauro, Enrica e Luky) di proseguire lungo la piana in linea retta, tenendoci alle spalle il Gherardi; meta è il culmine a circa 1900mt s.l.m. che fà un pò da spartiacque e metà strada (in linea d'aria) tra il Monte Sodadura (a sx) e Passo Baciamorti e Araralta (a dx). Per raggiungere il culmine calziamo le ciaspole, in precedenza lasciate appese ai nostri zaini, incamminandoci sulla bella e divertente neve protante della piana d'Alben (anche se il primo strato superficiale era un poco fradicio, causa il tepore della giornata). Giunti in prossimità del Rif. Battisti, attacchiamo le pendici del nostro culmine, sulle quali abbiamo disegnato un'interessante variante "no limits" su pini ricoperti da "enigmatici" strati di neve; recuperata la traccia battuta abbiamo raggiunto il punto di massimo declivio del culmine su cui ci siamo ristorati, tra la fredda neve ed il piacevolissimo sole.
Per la discesa abbiamo ricalzato le ciaspole ed in breve, su neve ora più fradicia, abbiamo guadagnato pirma la piana poi il Rif. Gherardi, dove abbiamo apprezzato nuovamente la compagnia di cotanta "gente orobica", con una piccola tombola ed un bicchiere di fresco spumante.
Risolti anche i saluti, dopo una doverosa foto di gruppo, siamo ridiscesi al nostro mezzo laggiù in quel di Quindicina con un caro ricordo di questo "Orobie Trekking"
Partecipanti (oltre me):
Mauro
Luky (il cane di Mauro, che non si è risparmiato nel seguirci in ogni nostra deviazione; anche se talvolta l'abbiam tirato su di peso)
Enrica (tosta e fortunella ... cinquina + tombola)
Teatro in cui andava di scena l'Orobie Trekking, la Piana d'Alben che ospita il Rif. Gherardi con la libertà per ogni partecipante di pranzare lietamente in compagnia al rifugio stesso, ovvero di trovare un posticino altrettanto piacevole nei culmini o nelle cime poco distanti ove stare al sacco sulla fredda neve ma sotto un intenso sole.
Raggiunta la frazione di Quindicina, in Val Taleggio, abbiam lasciato il nostro mezzo un pò prima - ma un pò tanto prima - del reale punto di ritrovo con la compagnia dell'Orobie Trekking; messi in moto i miei Koflach, giusto dopo aver constatato l'assenza di neve alla partenza e il clima primaverile, ci siamo incamminati sul non breve tratto di strada asfaltata, che ci ha permesso di recuperare tutti gli altri in prossimità dell'attacco al segnavia n° 120. Da qui abbiamo inziato ad addentrarci in un ambiante dolce e panoramico sulle valli circostanti e la pianura lombarda; a metà circa del tracciato si sono rese visibile le prime tracce di neve, che poi è diventata una costante fino all'innevata Piana dell'Alben, dove si presentava subito il Rif. Gherardi già affollato da diversi "orobici" saliti un pò prima di noi, per partecipare ad una messa celebrata sulla terrazza del rifugio e al cospetto delle cime circostanti.
Al rifugio, finalmente, ho l'opportunità di conoscere e complimentarmi con Cristian Riva e Piero Gritti, oltre a far conoscenza con altri personaggi lì presenti che di certo non mancavano di scambiare qualche cordiale parola.
Si dedice noi quattro (Io, Mauro, Enrica e Luky) di proseguire lungo la piana in linea retta, tenendoci alle spalle il Gherardi; meta è il culmine a circa 1900mt s.l.m. che fà un pò da spartiacque e metà strada (in linea d'aria) tra il Monte Sodadura (a sx) e Passo Baciamorti e Araralta (a dx). Per raggiungere il culmine calziamo le ciaspole, in precedenza lasciate appese ai nostri zaini, incamminandoci sulla bella e divertente neve protante della piana d'Alben (anche se il primo strato superficiale era un poco fradicio, causa il tepore della giornata). Giunti in prossimità del Rif. Battisti, attacchiamo le pendici del nostro culmine, sulle quali abbiamo disegnato un'interessante variante "no limits" su pini ricoperti da "enigmatici" strati di neve; recuperata la traccia battuta abbiamo raggiunto il punto di massimo declivio del culmine su cui ci siamo ristorati, tra la fredda neve ed il piacevolissimo sole.
Per la discesa abbiamo ricalzato le ciaspole ed in breve, su neve ora più fradicia, abbiamo guadagnato pirma la piana poi il Rif. Gherardi, dove abbiamo apprezzato nuovamente la compagnia di cotanta "gente orobica", con una piccola tombola ed un bicchiere di fresco spumante.
Risolti anche i saluti, dopo una doverosa foto di gruppo, siamo ridiscesi al nostro mezzo laggiù in quel di Quindicina con un caro ricordo di questo "Orobie Trekking"
Partecipanti (oltre me):
Mauro
Luky (il cane di Mauro, che non si è risparmiato nel seguirci in ogni nostra deviazione; anche se talvolta l'abbiam tirato su di peso)
Enrica (tosta e fortunella ... cinquina + tombola)
Tourengänger:
Matteo81

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Kommentare (1)