Cima di Gagnone (2518 m)
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Il mio ingresso nel mondo di hikr avviene con il racconto dell'escursione alla Cima di Gagnone.
Partenza da Gerra Verzasca (fraz. Fromighera) alle 07.45 dal posteggio nei pressi del ponte sulla Verzasca. Subito dopo l’attraversamento, continuo, come nei cinque minuti precedenti, a seguire le indicazioni per Corte di Fondo e Cap. Efra. I primi mille metri di dislivello si dissolvono nel freddo del bosco non baciato dal sole, con una notevole pendenza che permane con regolarità. Poco sopra Corte di Fondo, attorno alle 10.00, arrivano i primi raggi di sole, accompagnati dalla prima magica visione della parte sommitale del Poncione d’Alnasca. Si vede solo la croce e poco altro, ma finalmente si ha la possibilità di accorgersi che esiste anche il lato nord… È un diamante irresistibile questa montagna, e dovunque si ha la possibilità di racchiuderla nel campo visivo, vale la pena di farlo. Ma torniamo all’escursione odierna. Da Corte di Fondo il sentiero continua con la stessa importante pendenza fino ad arrivare in una zona più pianeggiante dove si presentano alla vista dei laghetti semi-prosciugati. Da qui si sale poi, già intravedendo la meta odierna, fino al bivio che porta, a destra, alla Bassa di Motto, e a sinistra al Passo di Gagnone. Prendo verso sinistra, lasciandomi sulla destra, sopra di me, la Cima di Gagnone, e superando due cime rocciose arrivo alla Bocchetta dello Scaiee. Vista stupenda sulla Val d’Efra, Lago d’Efra, Cima d’Efra, Passo del Gagnone, prima di cimentarmi con la vera difficoltà della giornata. Infatti a destra, per raggiungere l’agognata meta, devo seguire la VAV e riporre i bastoni nello zaino. Specialmente l’inizio di questa seppur breve tratta presenta delle difficoltà da non sottovalutare: passo fermo, assenza di vertigini, abbondante uso delle mani caratterizzano il percorso obbligatorio per superare le due cime rocciose che mi sono lasciato alle spalle precedentemente percorrendole alla base. Adesso invece le passo per cresta seguendo le indicazioni blu-bianco-blu di questo tratto di Via Alta della Verzasca. Un’avvertenza: questo tratto è da percorrere solo con roccia asciutta, quindi astenersi in caso di maltempo. Dopo la seconda cimetta, il percorso per la Cima di Gagnone rimane impegnativo fino a 100 metri prima della vetta: ma per il ritorno penso già di evitare la VAV a ritroso, intravedendo un canalino che, anche se non segnalato, pare meno impegnativo. Sulla cima il panorama è signorile: oltre al già citato Poncione d’Alnasca (e tutta la cresta – e la cima - della Föpia), si intravede la cima del Poncione Rosso e dall’altra parte Monte Rosa, Basodino, e poi Terri e Adula, per citarne solo alcuni, e poi a sud, tra il Pizzo Vogorno e il Tamaro fa capolino addirittura il Generoso. Da restare a bocca aperta! Ma non dimentichiamo uno dei motivi che mi hanno fatto scegliere questa vetta: la meravigliosa vista su tutta la meravigliosa Val d’Ambra/Val Gagnone, fino quasi a Personico (che rimane un po’ in ombra, ma si intuisce che è lì). Pranzo veloce (tira una certa arietta…), saluti sul libro di vetta e discesa dal canalino per arrivare nel pianoro sottostante e reincontrare il sentiero che proviene da Gerra e Corte di Fondo. Da qui in poi, seguendo il sentiero già fatto in mattinata, giù fino al fondovalle per rinfrescare i dolenti piedini nel gelido serpente d’acqua della Verzasca. Escursione bellissima, in una pace estrema, e al cospetto di montagne da onorare! Onoriamole!
Partenza da Gerra Verzasca (fraz. Fromighera) alle 07.45 dal posteggio nei pressi del ponte sulla Verzasca. Subito dopo l’attraversamento, continuo, come nei cinque minuti precedenti, a seguire le indicazioni per Corte di Fondo e Cap. Efra. I primi mille metri di dislivello si dissolvono nel freddo del bosco non baciato dal sole, con una notevole pendenza che permane con regolarità. Poco sopra Corte di Fondo, attorno alle 10.00, arrivano i primi raggi di sole, accompagnati dalla prima magica visione della parte sommitale del Poncione d’Alnasca. Si vede solo la croce e poco altro, ma finalmente si ha la possibilità di accorgersi che esiste anche il lato nord… È un diamante irresistibile questa montagna, e dovunque si ha la possibilità di racchiuderla nel campo visivo, vale la pena di farlo. Ma torniamo all’escursione odierna. Da Corte di Fondo il sentiero continua con la stessa importante pendenza fino ad arrivare in una zona più pianeggiante dove si presentano alla vista dei laghetti semi-prosciugati. Da qui si sale poi, già intravedendo la meta odierna, fino al bivio che porta, a destra, alla Bassa di Motto, e a sinistra al Passo di Gagnone. Prendo verso sinistra, lasciandomi sulla destra, sopra di me, la Cima di Gagnone, e superando due cime rocciose arrivo alla Bocchetta dello Scaiee. Vista stupenda sulla Val d’Efra, Lago d’Efra, Cima d’Efra, Passo del Gagnone, prima di cimentarmi con la vera difficoltà della giornata. Infatti a destra, per raggiungere l’agognata meta, devo seguire la VAV e riporre i bastoni nello zaino. Specialmente l’inizio di questa seppur breve tratta presenta delle difficoltà da non sottovalutare: passo fermo, assenza di vertigini, abbondante uso delle mani caratterizzano il percorso obbligatorio per superare le due cime rocciose che mi sono lasciato alle spalle precedentemente percorrendole alla base. Adesso invece le passo per cresta seguendo le indicazioni blu-bianco-blu di questo tratto di Via Alta della Verzasca. Un’avvertenza: questo tratto è da percorrere solo con roccia asciutta, quindi astenersi in caso di maltempo. Dopo la seconda cimetta, il percorso per la Cima di Gagnone rimane impegnativo fino a 100 metri prima della vetta: ma per il ritorno penso già di evitare la VAV a ritroso, intravedendo un canalino che, anche se non segnalato, pare meno impegnativo. Sulla cima il panorama è signorile: oltre al già citato Poncione d’Alnasca (e tutta la cresta – e la cima - della Föpia), si intravede la cima del Poncione Rosso e dall’altra parte Monte Rosa, Basodino, e poi Terri e Adula, per citarne solo alcuni, e poi a sud, tra il Pizzo Vogorno e il Tamaro fa capolino addirittura il Generoso. Da restare a bocca aperta! Ma non dimentichiamo uno dei motivi che mi hanno fatto scegliere questa vetta: la meravigliosa vista su tutta la meravigliosa Val d’Ambra/Val Gagnone, fino quasi a Personico (che rimane un po’ in ombra, ma si intuisce che è lì). Pranzo veloce (tira una certa arietta…), saluti sul libro di vetta e discesa dal canalino per arrivare nel pianoro sottostante e reincontrare il sentiero che proviene da Gerra e Corte di Fondo. Da qui in poi, seguendo il sentiero già fatto in mattinata, giù fino al fondovalle per rinfrescare i dolenti piedini nel gelido serpente d’acqua della Verzasca. Escursione bellissima, in una pace estrema, e al cospetto di montagne da onorare! Onoriamole!
Tourengänger:
tapio

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (16)