Traversata da Cima Pianchette al Monte Marnotto (solo andata)

Ben soleggiato con favonio: con queste previsioni ritengo adatto un giro ad anello in Val Cavargna che unisca un tratto dell' Alta via del Lario ed uno del sottostante Sentiero delle 4 valli (identificato dal numero 3 barrato). L' idea e' di partire da S. Bartolomeo Valcavargna, muovermi in senso antiorario in modo da percorrere l' Alta Via del Lario "da destra a sinistra" scendere poi al rif. Croce di Campo (al momento chiuso a tempo indeterminato) e da li' rientrare a S. Bartolomeo: un giro bello lungo con dislivello di circa 1500 metri ... comunque accorciabile in piu' punti in caso di imprevisti. Fin qui la teoria ... ma come spesso capita la pratica e' un' altra cosa ... fin da subito: il tempo infatti non appare cosi' splendido come previsto (molte nuvole e in distanza verso Nord e' anche peggio in particolare nella zona tra Pizzo Ledu' e Monte Berlinghera dove sembra addirittura piovere) e inoltre la zona che avevo identificato come parcheggio e' occupata dal mercato settimanale. Dal parcheggio rimediato sovrastante (che alla fine si rivelera' piu' appropriato) trovo quasi subito le indicazioni per il rif. Croce di Campo ... acc ... deduco che si tratta del punto di fine giro ... anche se so che questo potrebbe comportare l' inversione del percorso decido di seguirle e per sentiero ben segnalato nel bosco, piuttosto ripido, giungo a Russ di Vora e incrocio il Sentiero delle 4 valli. Un' occhiata ai cartelli indicatori ed alla mappa e svoltando a sinistra passo definitivamente alla percorrenza in senso orario invece che antirorario. Si procede per ampi prati/pascoli e in poco tempo il rifugio appare ben in vista: prestare comunque attenzione ai segni bianco rossi ed in particolare alle piccole frecce disegnate su cartellini in legno che segnalano i cambi di direzione piu' rilevanti. Alla cappella della Madonna dei Monti la vista si allarga un po' in tutte le direzioni ... il rifugio appare ora vicino in linea d' aria ... sono curioso di capire quale sara' il sentiero che lo raggiunge dal momento che appaiono in distanza almeno 3 sentieri possibili ... basta seguire i segni biancorossi in particolare quando il tracciato si porta sul lato nord di un dosso e si stringe notevolmente a volte coperto da cespugli. Si prosegue avvicinandosi ad un bosco di abeti nel quale si entra passato un torrentello: inizia ora un tratto faticoso nel bosco fitto il tutto ostacolato da rami bassi o sparsi a terra e pendenza sostenuta ma i segni sono sempre presenti (a volte vanno cercati). In uscita dal bosco un nuovo tratto ripido porta, alla fine, ad incrociare la sterrata che conduce al rifugio (alcune scorciatoie sono possibili). Nel frattempo il vento ha spazzato le nubi e la giornata si mette al meglio: raggiungendo Cima Pianchette sono sull' Alta via del Lario. Valuto la "cresta" da percorrere ... c'e' qualche striscia di neve mentre i sentieri bassi sono totalmente sgombri ... in caso di problemi passero' li. In realta' piu' della neve a mettere in difficolta' e' il vento ma non mancano i punti riparati. Dal Monte Tabor in poi appare piu' evidente la strada del ritorno che partira' da un rilievo senza nome dopo il Monte Marnotto: un' ampia dorsale, che si rialzera' al cosiddetto Pizzone, incrocia un sentierino che porta all' Alpe Rozzo ... da li' un' ampia (e lunga) sterrata porta ad incrociare nuovamente il Sentiero 4 valli. Io percorro la dorsale fino al punto in cui si allarga maggiormente poi piego a destra lungo strisce erbose poco ripide delimitate da cespuglietti e nei pressi di una piccola croce avvisto il sentierino che verso Nord scene all' Alpe Rozzo; e' probabile che dirigendosi sulla dorsale fin sotto al Pizzone si incroci il sentierino ancora piu' facilmente. Il sentierino e' segnato e porta in breve all' Alpe: qui sono tentato dalla

scritta CAVGN che introduce ad una variante che, ondulata, penso mi porterebbe verso Cavargna e quindi a chiudere il giro. Non mi fido ... non so quanta salita andrei ad aggiungere ... ne ho gia' abbastanza di quella fatta. Percio' resto sulla sterrata fino alle indicazioni

del sentiero 4 valli per Costa: San Bartolomeo e' gia' in vista ma c'e' un solco vallivo da attraversare. Il sentiero si dirige inizialmente verso Nord in leggera salita ... poi sempre in costa, tagliando pendii ripidi, si abbassa decisamente cambiando spesso direzione in ambiente boschivo: le abbondanti foglie confondono la traccia e rendono scivoloso il percorso. Poi, improvvisamente, il sentiero appare pulito (probabile opera dei boscaioli dal momento che ci si trova in zona di rami tagliati ?) e l' unica preoccupazione che resta e' conoscere il modo in cui si attraversera' il sottostante torrente che scorre molto in basso ... falso allarme ... e' presente

un ponticello in cemento con una sola (ma sufficiente) ringhiera. Sull' altro versante (gia' in ombra) si risale a lungo e in piano si

giunge, di nuovo al sole, a Costa: per tornare a S. Bartolomeo (confermato dal parere di un gentile abitante del luogo) io scelgo la strada asfaltata (40 min. abbondanti) dapprima in falso piano poi in decisa discesa dal bivio per Oggia e con ultimo tratto in salita per giungere prima all' abitato di S. Bartolomeo e poi al parcheggio del mattino ... giro chiuso.        
P.S. gli orari delle foto sono in ora solare