Salbitschijen 2981 m

Questa montagna ha per me 2 antefatti.
L'uno, datato settembre 1998 in cui arrivati alla capanna, dovemmo rinunciare alla sud poichè la prima neve della stagione era comparsa ricoprendo le cenge e molte fessure della salita, ed io e il mio socio di allora ripiegammo su di una via verticale più difficile, dal nome INCREDIBILE (per me in quel periodo incredibilmente dura).  Comunque tornando a casa, e pensando alla bellezza di quella linea che avevo osservato così da vicino senza poterla scalare, quella sera decisi di tenere in tasca lo scontrino di quella montagna con dentro un sostanzioso conto ancora aperto.
......E così ..........con un salto temporale degno del miglior DOCTOR WHO, il 12 luglio del 2006 Io ed Alessandro (il compagno preferito nell'arrampicata) eravamo (almeno Io) di nuovo alla capanna, coccolati da un bellissimo sole che ci aveva accompagnato durante la salita al rifugio.
Purtroppo l'indomani, dopo aver fatto i primi 4 tiri, rinunciammo perchè nuvole minacciose stavano coprendo la montagna con solo 1/4 di via salita. Troppo rischioso continuare, così ci calammo con 2 doppie e con la "corda" in mezzo alle gambe tornammo a casa anche questa volta........

 Passano 2 anni. Luglio 2008.
Alessandro ed Io decidiamo di ritentare.
Ma di comune accordo, e vista l'esperienza precedente, questa volta non dormiremo al rifugio, ma partiremo direttamente dalla macchina per farlo in giornata!!!!
Tradotti più semplicemte con: 1400 metri a piedi in salita, 500 di arrampicata, e per finire 1900 metri in discesa, con un fardello sulle spalle da piegare la schiena ad un palestrato imbottito di testosterone.
Alle ore 19,00 partiamo con la mia Doblò destinazione San Gottardo-Goschenen.
Entriamo nela Goschenental quando ormai il sole è già sparito dietro i 3000 del Furka.
Ripassiamo l'armamentario, ripassiamo tutta la relazione della via e già che ci siamo ripassiamo il libretto di manutenzione della macchina per scovare la giusta disposizione di due corpi da sistemare all'interno, cercando di evitare se possibile  la visita di un fisioterapista che venga a darci il buon giorno.
Alessandro si sistema davanti, e subito assume la postura di quel vecchio film di FRANCO FRANCHI E CICCIO INGRASSIA in cui Franco fa la bilancia umana.
Io mi sistemo dietro, ripiegando un sedile, con la testa al suo posto (del sedile) e le gambe rannicchiate nel bagagliaio, assumendo la forma da grafico tellurico scala 8 Richter...
"BUONA NOTTE ALE....NOTTE MARCO!!!!"..........
Provate ad indovinare quanto abbiamo dormito???????
Alle 2,30 ci alziamo e visto che praticamente siamo già pronti, alle 2,45 chiudo la Doblohutte e partiamo nella notte sul ripido sentiero.
Dopo 2 ore siamo al rifugio, piccola sosta e ripartiamo verso l'attacco. Vi giungiamo dopo un'altra ora e mezza di scarpinata e quando partiamo legati, il sole ed il cielo ci avvisano sollevati, che le nuvole oggi, se ne staranno lontane dalla nostra montagna........
.....Per non tediarvi troppo cari lettori con racconto stile "istituto luce", vi dirò che nelle 6 ore successive arrampichiamo tutti i 16 tiri con tranquillità, godendo del panorama, della roccia fantastica, delle linee di tutti questi torrioni che si susseguono come una "scala verso il paradiso".
Alle 14,00 scendiamo dalla normale verso il rifugio e poco prima delle 16,00 la Salbit-fontana è già pronta a rallegrare la nostra bocca arsa dalla sete e dalla luce.
Seduti sulle panche fuori dalla capanna diamo l'ultimo sguardo verso la nostra via e rallegrandoci della magnifica esperienza vissuta, ripartiamo seguendo il sentiero di discesa verso valle, dove giungiamo alle 18,00 dopo praticamente 15 ore di viaggio continue..........

PS....
Alle 21,00 arriviamo a casa "leggermente appisolati"!!!!

Marco
Alessandro