capanna monte Bar m.1600 e monte Bar m.1816

Con l'amico Marco (accompagnatore cai Como),che ha organizzato quaesta ciaspolata per tutti,al monte bar,partiamo dal centro Breggia,dove ci ritroviamo in orario ed ad un orario (nonostante il posto è vicino) a mio avviso tardivo (per il solito discorso del parcheggio). Comunque,ci prepariamo a salire la val Colla,gli alberi imbiancati di fresco ci lasciano immaginare un'escursione con bella neve,la strada é pulita,ma accidenti! Ad un certo punto un poco di neve,non é un problema per me,appena avrei trovato una piazzola avrei messo le catene (in 10 minuti sono a posto),ma poco dopo un mezzo spazzaneve ci blocca e io...sono incasinato,non riesco più a partire. Ok,quì si sta incasinando la strada,monto le catene alla bene e meglio per togliermi dai piedi (mi scuso con qualche automobilista frettoloso,per il disagio) e poco avanti dove vi è il parcheggio di un Crotto,sistemo a doc le catene,raggiungendo il gruppo che era preoccupato. Giunti a Corticiasca...sorpresa! Il problema di parcheggio si verifica puntualmente: l'affollamento di sci alpinisti e ciaspolatori era notevole. Comunque,riusciamo a non far sfumare la gita a causa di orari soft (bisogna sempre tenere conto di qualche imprevisto: che puntualmente si é verificato!) e alle 11,00 ci ciaspoliamo all'inizio del sentiero classico (dall'auto sono circa 15 minuti). Le nuvole non lasciano intravedere la speranza di una bella giornata,salendo però...ma si,il tempo sta migliorando e fuori dal bosco ecco che il sole ci scalda (anche troppo). Il contrasto della neve su gli alberi e il cielo blu,é fantastico. Io,sono davanti al gruppo,per frenare i ferraristi in modo tale che i piu lenti non soffrano e si possa nel meglio dei modi,rendere compatto il gruppo. Giunto alla capanna monte Bar alle 12,15, una buona parte del gruppo è indietro (strano,un bradipo come me che da un distacco simile: probabilmente avranno fatto delle tappe per svestirsi,bere e mangiare qualcosa). Data la frescura in tre decidiamo di salire e aspettare il resto del gruppo in vetta,qualcuno rinuncia e altri aspettano gli ultimi per salire in vetta. Il cambiamento continuo e repentino del vento,ci regala immagini straordinarie,fino ad arrivare in vetta,che raggiungiamo alle 13,00. Qui,io sono deciso ad aspettare tutti gli amici che vi giungeranno (reggo molto bene il freddo,più del caldo). Quindi,dopo me,Francesco e Giuseppe,ci raggiungono Francesca (che va come una lepre) e Roberto (anche lui non scherza): poco dopo,esattamente 19 minuti dalla nostra partenza,tutto il gruppo (tranne Giancarlo,Guido e Rosita) è in vetta. Foto di rito e poi giù alla capanna. Dato che vi era il caldo sole,mi predispongo comodo,in modo tale da aspettare gli amici all'interno della capanna,che vi soggiornavano. Alle 14,00 la nebbia si alza,oscurando il sole,poi alle 15,00 gli amici cominciano a prepararsi e il nebbione che ci avvolge è bello spesso (in alcuni momenti la visibilità scende sotto i 20 metri). Scendiamo,oltrepassiamo l'alpe Musgadina m.1390 e alla quota 1240 circa,dove la strada si fa piana con l'incrocio sbarrato,dove si dirama la strada per la sopra citata alpe,propongo un'alternativa con giro ad anello. La proposta è di scendere tramite la strada,dando la possibilità ad Antonio di farsi una bella sciatina e al gruppo,di chiaccherare in tutta spensieratezza,visto che non vi sono pericoli: ma noto lo sgomento sul volto di Marco,incredibile,dovrebbe conoscermi,lo vedo titubante,restio e non poco “tremacua”. Ma come,non si rende conto che il suo amico Alby,riesce ad affrontare la nebbia,la neve anche senza visibilità? Questa mancanza di fiducia,mi lascia...allibito! (scherzo,é normale per Marco e per altri amici usare questo comportamento: che ci volete fare,forse se mi chiamavo Messner...non era un problema). Dopo la sua indecisione,ma grande saggezza da parte di Antonio e del resto di alcuni del gruppo,si decide per la mia proposta,ma una domanda aleggia nell'aria: ma quanto ci vuole? Allora spiego che ci vorrà 15 minuti in più rispetto al percorso classico e quasi 50 metri di dislivello in salita (salita che sarà del 2%...forse). Camminiamo e già qualche lamentela sul ridere si avverte: “ma Alby,ma non hai detto che mancavano 50 metri?” “Si,ma non di lunghezza,di dislivello: ma quando parlo,non mi ascoltate? He he he”. Cammina,cammina e ci inoltriamo nel bel bosco di abeti,colmi di neve e alle mie spalle odo i commenti e i ringraziamenti positivi,per il bel giro che stavo per far fare agli amici: qualcuno,come un bambino,dovevo rincuorarlo,spiegando dove la salita finiva. Giunti al punto culminante di essa,avviso “discesaaaa”,nonostante ciò,Marco lamentava che il percorso era da pensionati (aggiungo,anche antinfortunistico,dato che lui si rompe qualcosa di tanto in tanto,he he he). Alla bellezza delle 17,15,al limite della luce naturale,raggiungiamo le auto,con soddisfazione della maggior parte dei gitanti che elenco: Marco,Antonio,Adriano,Giancarlo,Francesco,Giuseppe,Guido,Roberto,Rosita,Cristina,Francesca ed Anna. Spero di non aver dimenticato qualcuno.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                          

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