Dal Brasca alla Omio, Una 2 gg VeryWild...Traversata Novate M.- Bagni di Masino, via passo dell' Oro

Pensare, progettare, sognare...
Inseguire i propri sogni,
Non smettere mai di crederli possibili...
Day1
Il Brasca è un luogo particolare, ricco di fascino e di magia tutta sua,
così isolato e solitario, in fondo ad una valle lunga e selvaggia, che non in tanti amano e percorrono fino li.
Per Sabry è il luogo del Cuore, dove i ricordi e le emozioni si mischiano ed agitano l'Anima...
Dove trovare poi pace e serenita'...
Per me ormai è entrato nei posti cari, dove ogni tanto mi piace tornare, e dove c'è cmq ancora moooolto da scoprire.
E' una puntata di Itinerari, vista qualche tempo fa,
https://www.youtube.com/watch?v=z9hFlMawQyg
a darmi l'ispirazione per questo nuovo progetto,
la traversata Brasca -Omio, dalla val Codera alla val Masino,
lungo la 1a tappa invero del sentiero Roma,
quella forse meno nota ed affascinante, che tanti trascurano ed evitano,
ma che abbiamo scoperto fattibile ed intrigante.
Coinvolgiamo Miky al solito, e monitorando meteo prenotiamo un paio di gg prima il pernotto, venerdi su sabato. Dobbiamo cmq solo arrivare al rifugio, quindi ritrovo e partenza con calma, park alle scuole a Novate poco dopo le 8.30 , ci prepariamo, saliamo e giusto alle 9 imbocchiamo il sentiero x la val Codera.
La scalinata infinita nel bosco, parecchio umido, ci mette davvero a dura prova, complici forse gli zaini "da rifugio" , ben piu' pesanti del solito, che tutti e 3 soffriamo parecchio. Ce la prendiamo quindi calma, e con parecchie soste, anche a rinfrescarci quando si puo'. Il tratto monotono verso e dopo Saline, affrontato sotto il sole della Mezza, ci sfianca ...Arriviamo quasi alle 13 provati a Bresciadega, dove ci piazziamo per il pranzo nell'area feste, sui tavoloni nella pineta, e ci nutriamo, rilassiamo, riposiamo...con anche Pennica gradevole x i Gaf's Bros, mentre Sabry va a trovare una amica e affronta... i primi fantasmi del passato...
Ripartiamo dopo quasi 2 ore, e poco dopo le 15 siamo al Brasca, baciata da un bel sole questa parte della valle esprime il suo Top, l'anfiteatro morenico e le cascate...fan restare ipnotizzati...
Ci sistemiamo in rifugio, rilassiamo e riposiamo un po, poi decidiamo di far 4 passi intorno, prima nel bosco verso le cascate, si da capire dove va il sentiero per una prossima volta,
visto che avremmo voluto andare al bivacco Valli, ma oggi Non ne abbiamo piu'...
Poi sopra il rifugio, scoprendo che c'è una moltitudine di baite che non avevamo mai visto.
Una bella birra al fresco relax dei tavoloni fuori il rifugio chiude idealmente il pomeriggio, sperimentiamo la doccia, sempre impagabile poterla fare, poi tutti a tavola x la cena. Elisabetta ci delizia con la sua cucina, fatta da piatti semplici e molto originali, una cucina del territorio di alta gamma direi, davvero ottima.
Poi relax ad ammirare le stelle e i suoni della montagna...
Rifugio tranquillo, ci sono una quindicina di persone, anche le camerate son vivibili,
tutto sommato riusciamo anche a riposare.
Day2
Alle 6.30 esco a vedere le prime luci, davvero affascinante osservare i primi raggi del sole che illuminano le cime...
Colazione prima delle 8, risistemamo gli zaini, e siam pronti a partire nella vallata ancora in ombra.
Il passo dell'Oro è dato a 3.50 h. , il sentiero nella 1a parte è in un bel bosco, in una vallata moooolto wild, fino a sbucare all'alpe Averta, dove appaiono le bastionate maestose ed imponenti....
Il luogo è reso ancora piu' affascinante dal silenzio assoluto, e dal deserto umano...a parte 2 escursionisti partiti poco dopo di noi dal rifugio, che poco dopo rientrano stessa via,
Non c'è davvero nessuno in giro...e Non incontreremo nessuno fino a quando intercetteremo in val Masino il sentiero x la Omio, in discesa dal passo.
Non mi stupisce piu' di tanto, ho davvero trovato pochissime descrizioni del percorso, e poche info da chi lo ha fatto, indice di una non numerosa frequentazione.
Le nebbie, che vanno e vengono, qualche lingua di neve in lontananza, complice il fatto di Non conoscere il percorso, e dove si dirigera', fan venire qualche dubbio sulla riuscita. Per fortuna poi, il tutto si rivelera' fattibile.
Il lungo tratto verso il passo, avviene prima su sentiero esile tra i rododendri, poi su lunga pietraia e ganda impegnativa, supera una cengia erbosa leggermente esposta, ma fattibilissima, che si rivela meno insidiosa di come appare al 1° momento, e prosegue su una ripida pietraia, portandoci li poco dopo le 11.30.
Soddisfazione al Top !!!!!
Ed ora possiamo dire che la salita dal Brasca al passo dell' Oro è letteralmente una.....Vertical ...1.200 mt in 4 km. c.ca, Non molla davvero mai !!!
E selvaggia e isolata, come poche volte mi è capitato.
Sosta snack, ammirando i panorami da ambo le parti, gia' sentiamo le grida di incitamento agli atleti del trofeo Kima che proprio oggi si sta svolgendo li sotto
https://www.trofeokima.org/
Poco dopo le 12 scendiamo, e quando arriviamo ad incrociare il sentiero, quasi come si fosse preso appuntamento...incrociamo magicamente Sara, non certa fino all'ultimo,
ma salita proprio per vedere la gara, ed eventualmente incrociare Noi...
a mettersi daccordo Non ci saremmo riusciti così bene !!!
Con lei, andiamo verso il rifugio, lasciando spazio ai numerosi atleti , supereroi potremmo definirli, che incombono dietro di Noi sul sentiero. Molta gente ovviamente è li a veder la gara, troviamo cmq posto su un bel tavolone panoramico all'aperto, e poco dopo le 13 ci mettiamo comodi a mangiare qcs, con un' ottima birra artigianale. Ottimo pranzo davvero.
Scendiamo che son da poco passate le 15,
sempre incitando e lasciando passare i numerosi atleti della gara,
la discesa è su terreno sempre impegnativo e nn molla mai, arriviamo ai bagni che son giusto le 17, acqua provvidenziale per dissetarci e rinfrescarci. Poi approfittamo dell' impagabile passaggio di Sara,
che dopo Ape collettivo a Morbegno, ci riporta a Novate all'auto,
chudendo la Nostra 2 giorni.
Che dire, un altro sogno che si realizza...un altro tassello che va al suo posto.
A dimostrazione che, piu' spesso di quanto si pensi,
Volere è Potere
Un grazie a Sabry e Miky per averlo sognato insieme a Me,
a Sara per averci risolto la logistica, coi mezzi davvero improbabile.
UltraMegaStraSoddisfatto.
Alla prossima

Non è vero che per attendere la felicità occorra attendere il futuro.
Il passato è andato e del domani non v'è certezza.
L'unica occasione importante è ora e qui, adesso.
Day1
Bisogna cercare luoghi dove fermare la nostra fretta ed aspettare la nostra anima.
Io l'ho trovato: per me il Brasca è casa.
La voglia di tornarci è sempre più insistente ultimamente tant'è che, tenendo monitorato il meteo e la disponibilità per il pernotto, si riesce finalmente ad organizzare e realizzare un altro sogno: l'anello Val Codera-Val Masino.
Io, Mario e Miky.
Andare al Brasca per me è sempre emozione, un riaprire i cassetti dei ricordi e fare pace con il passato.
Ricontatto Ecla, la vecchia gestrice del rifugio, per sapere se si troverà a Bresciadega. Desidero riabbracciarla e omaggiare un saluto al caro Luigi, mancato ormai da 10 anni, che riposa in un luogo magico e segreto nella sua tanto amata Val Codera.
Ne avevo bisogno e ringrazio i Gaf's brothers per avermi concesso questo momento mio.
Arriviamo al rifugio nel pomeriggio, spompi per il caldo e per il peso dello zaino ma tanto tanto felici di essere lì.
Sarebbe stato stupendo poter raggiungere il Biv. Valli ma oggi non ne abbiamo.
Motivo in più per ritornarci.
Preferiamo invece berci una buona birra e non badare al tempo perchè si sa, qui si ferma.
Torno bambina e pregusto il piacere di passare la notte in camerata (anche se spesso dormivo con mio papà in legnaia quando il rifugio era pieno), ci concediamo 4 passi explo e a cena ci facciamo coccolare dall'ottima cucina di Elisabetta.
Prima della nanna d'obbligo è ammirare le stelle.
Esistono silenzi universali.
Silenzi che non si possono spiegare con un vocabolario di parole eppure sono perfetti.
Silenzi di attese.
Silenzi che si affacciano ad orizzonti misteriosi.
Silenzi nati per avere lo spazio per inventarsi ogni giorno.
Day2
In rifugio non si perde tempo. Sveglia presto per poter ammirare l'alba, colazione e partenza alla scoperta del Passo dell'Oro che ci darà grandi soddisfazioni per bellezza del territorio e la scoperta di una vertical di 1200mt. di dislivello in soli 4km.
Selvaggia ed isolata, magia pura.
Senza essersi accordate, incrociamo Sara proveniente dal Barbacan per poi proseguire insieme verso la Omio dove, oltre ad un pranzetto in rifugio, ci gustiamo il proseguo della gara, il trofeo Kima, supereroi che fanno cose che noi umani non possiamo comprendere, e che meritano tutta la mia stima.
Sempre grazie a Sara riusciamo a raggiungere l'auto parcheggiata a Novate per concludere due giorni decisamente memorabili.
Quando siete felici fateci caso!
Grazie ragazzi per aver condiviso con me questa magia.
Strasoddisfatta!
Alla prossima
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