Periplo dei Corni di Canzo.
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Visto che la scorsa settimana ho dovuto saltare l’uscita montana a causa del Covid (che si è manifestato con i sintomi di un raffreddore) e che l’uscita di questa settimana per problemi meteo è stata rimandata a venerdì, dove avevo impegni, ho deciso di fare un «mordi e fuggi» solitario nella giornata di oggi.
La scelta dell’escursione doveva avere le caratteristiche di essere vicina a casa, di svolgersi sempre nei boschi (per evitare il caldo di questi giorni) e di avere un punto di appoggio sul percorso, per cui sono andato sul sicuro, ripercorrendo alcuni sentieri che di solito faccio in inverno nella zona dei Corni di Canzo.
Partito quindi di buon’ora da Asso, dopo aver attraversato il Fiume Lambro, ho risalito integralmente tutta la lunga e boscosa Cresta di Cranno (che si inizia percorrendo l’omonima via che poi si trasforma in sentiero) per arrivare verso le 8.30 al Rifugio S.E.V. che però ho trovato chiuso.
Senza perdermi d’animo ho quindi proseguito verso il Corno Orientale di Canzo e, dopo averlo raggiunto, sono disceso al Faggio del Fo, dove ho rinnovato la scorta di acqua fresca alla fonte che lì si trova.
Per tornare ho quindi deciso di passare per il Rifugio Prima Alpe, che la domenica è sempre preso d’assalto da decine e decine di persone, mentre oggi era praticamente deserto e quindi ne ho approfittato per concedermi un veloce spuntino.
Ripreso il cammino sono quindi passato per il Rifugio Seconda Alpe (ruderi) e Prima Alpe, per poi risalire alla Cresta di Cranno e scendere facendo una deviazione che mi ha portato lungo il torrente Foce.
E’ stato un bel giro dal giusto impegno (14 km di sviluppo per 1150 m di dislivello percorsi in circa 5,5 ore comprese le brevi soste) che ho fatto sempre nei boschi, godendo in mattinata anche di un bel venticello fresco, che ha cessato il suo influsso benefico quando ho cominciato a scendere per la Val Ravella.
Pochissime le persone incontrate e avvistamento singolo di due caprioli e di un bel muflone.
Alle 13.00 in punto ero a casa.
Mini filmato dell’escursione su https://www.relive.cc/view/vrqDN433mLO
La scelta dell’escursione doveva avere le caratteristiche di essere vicina a casa, di svolgersi sempre nei boschi (per evitare il caldo di questi giorni) e di avere un punto di appoggio sul percorso, per cui sono andato sul sicuro, ripercorrendo alcuni sentieri che di solito faccio in inverno nella zona dei Corni di Canzo.
Partito quindi di buon’ora da Asso, dopo aver attraversato il Fiume Lambro, ho risalito integralmente tutta la lunga e boscosa Cresta di Cranno (che si inizia percorrendo l’omonima via che poi si trasforma in sentiero) per arrivare verso le 8.30 al Rifugio S.E.V. che però ho trovato chiuso.
Senza perdermi d’animo ho quindi proseguito verso il Corno Orientale di Canzo e, dopo averlo raggiunto, sono disceso al Faggio del Fo, dove ho rinnovato la scorta di acqua fresca alla fonte che lì si trova.
Per tornare ho quindi deciso di passare per il Rifugio Prima Alpe, che la domenica è sempre preso d’assalto da decine e decine di persone, mentre oggi era praticamente deserto e quindi ne ho approfittato per concedermi un veloce spuntino.
Ripreso il cammino sono quindi passato per il Rifugio Seconda Alpe (ruderi) e Prima Alpe, per poi risalire alla Cresta di Cranno e scendere facendo una deviazione che mi ha portato lungo il torrente Foce.
E’ stato un bel giro dal giusto impegno (14 km di sviluppo per 1150 m di dislivello percorsi in circa 5,5 ore comprese le brevi soste) che ho fatto sempre nei boschi, godendo in mattinata anche di un bel venticello fresco, che ha cessato il suo influsso benefico quando ho cominciato a scendere per la Val Ravella.
Pochissime le persone incontrate e avvistamento singolo di due caprioli e di un bel muflone.
Alle 13.00 in punto ero a casa.
Mini filmato dell’escursione su https://www.relive.cc/view/vrqDN433mLO
Tourengänger:
imerio

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