Chüebodenhorn (3070 m)
|
||||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Per la terza volta sull’estetica piramide del Chüebodenhorn, sedici anni dopo l’ultima visita. Visto che le mie gite in Val Bedretto sono frequenti, questo tremila l’ho fotografato con ammirazione innumerevoli volte, in tutte le stagioni, soprattutto dal versante orografico destro della valle.
La cima è posta sul confine tra il Vallese e il Canton Ticino; il suo nome tedesco è traducibile in Corno del Piano delle Mucche.
Inizio dell’escursione: ore 6.40
Fine dell’escursione: ore 16.10
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1016 hPa
Temperatura alla partenza: 12°C
Temperatura al rientro: 24°C
Isoterma di 0°C alle 9:00: 4000 m
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 6.16
Tramonto del sole: 20.46
Sveglia alle 3:55, partenza da casa alle 4:45, arrivo ad All’Acqua (1616 m) alle 6:23, dopo 114,1 km d’auto, compresa una sosta caffè di 15 min.
Dopo nove giorni torno in Val Bedretto, spinto dall’entusiasmo maturato nell’ultima escursione con la mtb.
Il cielo non è completamente sereno, comunque le condizioni sono più che accettabili, in particolare perché non soffia il vento.
Alle 6:40 mi avvio lungo il sentiero che conduce alla Capanna Piansecco, ai fianchi del quale si notano già dei mirtilli maturi.
Malgrado lo zaino pesante, in 47 minuti pervengo alla bella Capanna Piansecco (1984 m), del CAS Bellinzona e Valli.
Dopo pochi metri sul lato nord del rifugio, seguo la canalizzazione dell’acqua potabile, ricoperta da pietre irregolari, fino alla fine del terrazzo, dove è ben visibile il sentiero che partendo dalla vecchia capanna, ubicata sul versante sinistro della Valle del Riale di All’Acqua, sale in direzione del Gerenpass E.
Da qui via la pendenza aumenta drasticamente fino alla quota di 2210 m, dove il sentiero svolta a sinistra e attraversa i rivoli del torrente. Poco dopo mi imbatto in uno stambecco, per nulla intimorito, che si lascia fotografare tranquillamente.
Mi raggiunge un escursionista di Chamonix, fuggito dalla località dell’Alta Savoia a causa dell’“eccesso di turismo”, un overtourism che in questo periodo raggiunge l’apice. Sta facendo un sopralluogo per scegliere una parete da scalare.
Del Rifugio Cassina Baggio, a 2358 m di quota, non rimangono che tre muri perimetrali, la parte in legno non c’è più. Dei bolli blu indicano il percorso, che passa fra enormi macigni, prima di affrontare il “muro” del Gerenpass E, caratterizzato da ghiaioni, terriccio e fondo incoerente, franoso.
Il francese decide di salire a sinistra, sul lungo nevaio, a contatto dei contrafforti del Poncione di Cassina Baggio.
Come sempre, a circa 2600 m di quota, mi fermo per ammirare e fotografare la fantastica guglia granitica della Fiamma di Baggio.
Per il Gerenpass (2670 m) mancano ancora circa 300 m lineari su neve compatta.
Dopo 2 h e 40 min dalla partenza arrivo allo straordinario lago del Gerenpass E (2671 m), in buona parte ancora gelato.
Mi concedo una sosta contemplativa, quindi affronto la parte più faticosa della salita, senza sentiero, su sassi e macigni, spesso instabili, che si muovono al minimo contatto.
Vedo alcuni omini di pietre, comunque non sono di grande aiuto; oltretutto oggi la visibilità e buona. È un lavoro di grande pazienza; passo dopo passo aggiro macigni, cammino su lastre inclinate, appoggio la suola su spigoli affilati, aggiro delle profonde fessure. I bastoncini telescopici aiutano, ma spesso sono pure d’impiccio.
In ogni caso, alle 11:14 raggiungo la vetta: Chüebodenhorn (3070 m) geschafft!

Chüebodenhorn (3070 m)
La discesa è ancora più faticosa della salita: sassi, sassi e ancora sassi!
Raggiungo il Gerenpass più o meno con lo stesso tempo di salita. Anche la discesa sul “muro” a sud del passo è faticosa, a causa del terreno franoso.
Alle 15:20 posso sorseggiare una gazzosa sulla terrazza della Capanna Piansecco e alle 16:10, dopo 9 h e 30 min di cammino raggiungo finalmente il Posteggio Cacciatori di All’Acqua.
Dopo la terza salita estiva al Chüebodenhorn ho maturato la convinzione che il periodo migliore per raggiungere questo tremila siano i mesi di maggio e giugno, quando i nevai sono ancora estesi e la neve compatta permette di progredire facilmente con l’aiuto dei ramponi o dei ramponcini, senza dover superare una miriade di macigni, sassi e piode, che a volte scivolano improvvisamente al minimo contatto.
Tempo totale: 9 h 30 min
Tempo di salita: 4 h 30 min, soste comprese
Tempi parziali
Parcheggio Cacciatori All’Acqua (1616 m) – Capanna Piansecco (1984 m): 50 min
Capanna Piansecco (1984 m) – Gerenpass E (2671 m): 1 h 55 min
Gerenpass E (2671 m) – Chüebodenhorn (3070 m): 1 h 35 min
Chüebodenhorn (3070 m) – Gerenpass E (2671 m): 1 h 30 min
Gerenpass E (2671 m) – Capanna Piansecco (1984 m): 1 h 30 min
Capanna Piansecco (1984 m) – All’Acqua (1616 m): 40 min
Coordinate Chüebodenhorn: 677'862 / 151'254
Dislivello in salita: 1461 m
Sviluppo complessivo: 14,16 km
Quota massima: 3070 m
Quota minima: 1614 m
Pendenza sul versante del Gerenpass E: 38°
Difficoltà escursionismo: T4
Difficoltà alta montagna: F
Libro di vetta: no
Soccorso alpino CAS: 117
Soccorso REGA: 1414
Copertura della rete cellulare: Swisscom, alcune zone d’ombra.

Kommentare (6)