Pizzo Rotondo (3192m) cresta sud & Poncione di Ruino
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Il Pizzo Rotondo. La prima cosa che mi viene in mente pensando a questa montagna è il canalino che si percorre in invernale. Mai avrei pensato di dover discendere da esso per evitare la qualità a dir poco scadente della cresta sud.
All'acqua (1613m) - Poncione di Ruino (2964m) [2:30h]
Dal parcheggio fino al concludersi della traccia sopra la Capanna Piansecco, circa alla quota 2280m si segue un bel sentiero. In seguito, ci siamo inventati una linea di salita sulle rocce per evitare le grandi lingue di neve ancora presenti. Arrivati sotto il Passo di Ruino (circa a 2800m) ci siamo resi conto che la neve non era più sufficiente per salire comodamente alla bocchetta. Mi sono chiesto come fosse possibile visto che quest'anno c'è molta neve. La nostra soluzione alternativa è stata quella di salire prima sul Poncione di Ruino, dritto per dritto. La salita è inizialmente piacevole ma verso la fine la pendenza aumenta e la qualità della roccia si fa davvero scadente. In quel momento stavo pensando "per fortuna che il rapporto del CAS sulla cresta sud del Rotondo descrive una cresta con roccia di buona qualità, quindi tra poco migliorerà".

La torre del Pizzo Rotondo
Poncione di Ruino (2964) - Pizzo Rotondo (3192m) [1h]
Una barretta in cima al Ruino e si riparte. Scesa fino al passo di Ruino si poteva notare come l'accesso dal basso, ovvero dalla zona Passo di Rotondo, era praticamente impossibile. Iniziamo la cresta sud e subito ci troviamo davanti un tratto di cresta molto affilato, praticamente un filo. Peccato che tutti i sassi di questo filo di cresta ballavano e si muovevano, era così precario che tra i sassi si poteva vedere l'altro versante della cresta. Tiriamo fuori la corda e passiamo questo tratto pericoloso.
La cresta in seguito si allarga parecchio. Qui mi sarei aspettato un netto miglioramento della qualità della roccia, visto che bisognava affrontare dei passaggi di III grado. Ma così non è stato, la roccia rimane molto fragile e si spacca sotto ogni pressione, tutti i sassi anche quelli più grandi si muovono pericolosamente.
Arriviamo alla base della torre finale avendo affrontato solo marciume e forse due passaggi di secondo grado. La torre finale a prima vista sembra di qualità migliore, decidiamo di attaccarla da ovest (sinistra). Arriviamo in cima con facilità, facendo attenzione a quale sasso tirare.
Pizzo Rotondo (3192m) - All'acqua (1613m) [3h]
Ho provato poca soddisfazione in cima. Normalmente sulle creste rocciose facili di diverto molto, ma questa volta mi sembra di aver lottato con il marciume. Decidiamo quindi di non scendere per quella cresta pericolante ma di affrontare il canale invernale, ci sporgiamo dalla cima per vedere se c'è ancora neve (ovviamente si). Dalla cima si costeggia la parete nord e disarrampiando un passaggio che mi è sembrato quasi III grado si arriva sulla neve del canale. Una lunga discesa porta alla base del Pizzo Rotondo.
Le lingue di neve aiutano a rendere la discesa più veloce, poi in sentiero che conduce ad una meritata pausa in capanna.
Difficoltà del percorso:
La cresta non è necessariamente difficile, anzi il grado che le ho dato potrebbe risultare esagerato se fosse di buona qualità come descritto dal CAS. Tuttavia, la costante sensazione di insicurezza sulle mani e sui piedi la rendono abbastanza coinvolgente (non in senso positivo). Infine, ci tengo a sconsigliare la salita tramite la cresta sud.
All'acqua (1613m) - Poncione di Ruino (2964m) [2:30h]
Dal parcheggio fino al concludersi della traccia sopra la Capanna Piansecco, circa alla quota 2280m si segue un bel sentiero. In seguito, ci siamo inventati una linea di salita sulle rocce per evitare le grandi lingue di neve ancora presenti. Arrivati sotto il Passo di Ruino (circa a 2800m) ci siamo resi conto che la neve non era più sufficiente per salire comodamente alla bocchetta. Mi sono chiesto come fosse possibile visto che quest'anno c'è molta neve. La nostra soluzione alternativa è stata quella di salire prima sul Poncione di Ruino, dritto per dritto. La salita è inizialmente piacevole ma verso la fine la pendenza aumenta e la qualità della roccia si fa davvero scadente. In quel momento stavo pensando "per fortuna che il rapporto del CAS sulla cresta sud del Rotondo descrive una cresta con roccia di buona qualità, quindi tra poco migliorerà".

La torre del Pizzo Rotondo
Poncione di Ruino (2964) - Pizzo Rotondo (3192m) [1h]
Una barretta in cima al Ruino e si riparte. Scesa fino al passo di Ruino si poteva notare come l'accesso dal basso, ovvero dalla zona Passo di Rotondo, era praticamente impossibile. Iniziamo la cresta sud e subito ci troviamo davanti un tratto di cresta molto affilato, praticamente un filo. Peccato che tutti i sassi di questo filo di cresta ballavano e si muovevano, era così precario che tra i sassi si poteva vedere l'altro versante della cresta. Tiriamo fuori la corda e passiamo questo tratto pericoloso.
La cresta in seguito si allarga parecchio. Qui mi sarei aspettato un netto miglioramento della qualità della roccia, visto che bisognava affrontare dei passaggi di III grado. Ma così non è stato, la roccia rimane molto fragile e si spacca sotto ogni pressione, tutti i sassi anche quelli più grandi si muovono pericolosamente.
Arriviamo alla base della torre finale avendo affrontato solo marciume e forse due passaggi di secondo grado. La torre finale a prima vista sembra di qualità migliore, decidiamo di attaccarla da ovest (sinistra). Arriviamo in cima con facilità, facendo attenzione a quale sasso tirare.
Pizzo Rotondo (3192m) - All'acqua (1613m) [3h]
Ho provato poca soddisfazione in cima. Normalmente sulle creste rocciose facili di diverto molto, ma questa volta mi sembra di aver lottato con il marciume. Decidiamo quindi di non scendere per quella cresta pericolante ma di affrontare il canale invernale, ci sporgiamo dalla cima per vedere se c'è ancora neve (ovviamente si). Dalla cima si costeggia la parete nord e disarrampiando un passaggio che mi è sembrato quasi III grado si arriva sulla neve del canale. Una lunga discesa porta alla base del Pizzo Rotondo.
Le lingue di neve aiutano a rendere la discesa più veloce, poi in sentiero che conduce ad una meritata pausa in capanna.
Difficoltà del percorso:
La cresta non è necessariamente difficile, anzi il grado che le ho dato potrebbe risultare esagerato se fosse di buona qualità come descritto dal CAS. Tuttavia, la costante sensazione di insicurezza sulle mani e sui piedi la rendono abbastanza coinvolgente (non in senso positivo). Infine, ci tengo a sconsigliare la salita tramite la cresta sud.
Tourengänger:
Riccardo_R

Communities: Die 44 - 3000er des Tessin
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Kommentare (4)