Poncione di Ruino 2964 m, quando il Pizzo Rotondo ti crolla addosso
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L'idea era di salire il Pizzo Rotondo, per me una ripetizione di un escursione di 20 anni fà esatti.
Sam era scettico sulle sue possibilità, ma si che ce la fai allegramente dicevo. Saremo solo un pò più lenti....
Invece i cattivi presagi si palesavano già da subito.
Samuele sbagliava clamorosamente il cervellotico "incanalamento" all'uscita di Airolo, e tac, ci ritroviamo a fare un andata e ritorno nel tunnel del Gottardo. Cosa vuoi che sia, solo 17 km da fare 2 volte.
Arrivati ad All'Acqua 1613, mentre facevo una qualche torsione per mettere gli scarponi in posizione eretta, mi arriva una scarica elettrica nelle vertebre lombari, ma cavoli pure il mal di schiena adesso. E non siamo ancora partiti.
Finalmente in marcia, saliamo la larga mulattiera fino alla Capanna Piansecco 1982 m, si sale ancora pochi metri, e al bivio si prende a destra la traccia per il Passo Rotondo, che sale ripida, per poi traversare a destra su pietraia per entrare in uno stretto passaggio tra le rocce a quota 2224 m. Si sale all'Alpe Nuova, per arrivare al dosso detritico di quota 2583 m. Poco prima del Passo di Rotondo, si piega a destra su grossa ganna ( pietraia ), puntando alla larga bastionata tra il Poncione di Ruino e il Pizzo Rotondo.
E qui avviene il terzo "errore" della giornata. Non avendo letto nemmeno la mia relazione dell'ascensione di 20 anni prima, mi lascio attrarre dai canali più a sinistra e non dallo sfasciume a destra. Pensando che quella fosse la via già salita. Infatti avevo individuato un bel canalino, che dopo 3 metri abbastanza verticali, si inclinava verso destra e lasciava presagire una rapida salita, e d'altronde guardando più da vicina abbiamo visto anche un cordino più sopra di esso. E' fatta pensavo. Incomincio a salire un passaggio appigliato di 2° grado, ma quando poggio lievemente il piede sinistro su una roccia fessurata, viene giù il mondo, crolla davvero molta roba, lo avevo appena toccato.
Molto impensieriti, lasciamo perdere. Proviamo anche a guardare i canali più a sinistra, ma nulla convince fino al loro termine.
Scornati, su suggerimento di Sam, scendiamo un pò la pietraia, per dare un occhiata a più terroso versante più a destra.
Man mano affiorano i ricordi, devo aver salito anch'io anni fà questo lato, infatti al mio compagno di ascensioni di allora, non piacevano i passaggi di arrampicata, e quindi era l'unica via.
Comunque anche qui si muove un pò tutto, io cerco una linea tra roccia e detrito ( un paio di secondi gradi ), Sam più a destra nel franoso più puro, almeno non siamo sulla stessa verticale. Costruisco qualche ometto per ritrovare tutti i passaggi al ritorno. Alla fine arriviamo alla larga sella, molto più spostati verso il Poncione di Ruino. Io salgo subito al Poncione di R. 2964 m, almeno un obbiettivo è raggiunto, il resto si vedrà. Poi ridiscendo portandomi verso il Pizzo Rotondo e raggiungo anch'io il punto più basso del Passo di Ruino 2940 m. Ma è talmente tardi, e davanti a noi non c'è terreno facile, è cambiato molto, si vede dal colore delle rocce che una ferra del Rotondo davanti a noi è crollata, e davanti abbiamo un pezzo di sella che è scivolata sul lato est, dove prima il ghiacciaio di Pesciora incollava tutto. Si rinuncia, non prima di lasciare anche a Sam il tempo di salire al Poncione di R.
In quella mezz'ora di attesa, i muscoli della mia schiena si ricordano del colpo della strega avuto al parcheggio, e così scenderò a fatica i passaggi da disarrampicare, e poi dopo la pietraia. Samuele che scendeva più a sud, nel detrito più fine, ci metteva più tempo del previsto, in quelle frane da brivido, dove ogni sasso che partiva, volava per un gran pezzo, prima di fermarsi. Gli unici a calcare anche il più facile sentiero sono stati oggi, un ominide che procedeva con una storto e un altro con le stampelle.
Il ritorno sarà per stessa via, eccetto qualche taglio sotto la capanna.
Alla fina, grande risultato : abbiamo portato a casa la pelle.
Le condizioni attuali della salita al Passo di Ruino sono da T6, tutto il resto al massimo T3.
Sam era scettico sulle sue possibilità, ma si che ce la fai allegramente dicevo. Saremo solo un pò più lenti....
Invece i cattivi presagi si palesavano già da subito.
Samuele sbagliava clamorosamente il cervellotico "incanalamento" all'uscita di Airolo, e tac, ci ritroviamo a fare un andata e ritorno nel tunnel del Gottardo. Cosa vuoi che sia, solo 17 km da fare 2 volte.
Arrivati ad All'Acqua 1613, mentre facevo una qualche torsione per mettere gli scarponi in posizione eretta, mi arriva una scarica elettrica nelle vertebre lombari, ma cavoli pure il mal di schiena adesso. E non siamo ancora partiti.
Finalmente in marcia, saliamo la larga mulattiera fino alla Capanna Piansecco 1982 m, si sale ancora pochi metri, e al bivio si prende a destra la traccia per il Passo Rotondo, che sale ripida, per poi traversare a destra su pietraia per entrare in uno stretto passaggio tra le rocce a quota 2224 m. Si sale all'Alpe Nuova, per arrivare al dosso detritico di quota 2583 m. Poco prima del Passo di Rotondo, si piega a destra su grossa ganna ( pietraia ), puntando alla larga bastionata tra il Poncione di Ruino e il Pizzo Rotondo.
E qui avviene il terzo "errore" della giornata. Non avendo letto nemmeno la mia relazione dell'ascensione di 20 anni prima, mi lascio attrarre dai canali più a sinistra e non dallo sfasciume a destra. Pensando che quella fosse la via già salita. Infatti avevo individuato un bel canalino, che dopo 3 metri abbastanza verticali, si inclinava verso destra e lasciava presagire una rapida salita, e d'altronde guardando più da vicina abbiamo visto anche un cordino più sopra di esso. E' fatta pensavo. Incomincio a salire un passaggio appigliato di 2° grado, ma quando poggio lievemente il piede sinistro su una roccia fessurata, viene giù il mondo, crolla davvero molta roba, lo avevo appena toccato.
Molto impensieriti, lasciamo perdere. Proviamo anche a guardare i canali più a sinistra, ma nulla convince fino al loro termine.
Scornati, su suggerimento di Sam, scendiamo un pò la pietraia, per dare un occhiata a più terroso versante più a destra.
Man mano affiorano i ricordi, devo aver salito anch'io anni fà questo lato, infatti al mio compagno di ascensioni di allora, non piacevano i passaggi di arrampicata, e quindi era l'unica via.
Comunque anche qui si muove un pò tutto, io cerco una linea tra roccia e detrito ( un paio di secondi gradi ), Sam più a destra nel franoso più puro, almeno non siamo sulla stessa verticale. Costruisco qualche ometto per ritrovare tutti i passaggi al ritorno. Alla fine arriviamo alla larga sella, molto più spostati verso il Poncione di Ruino. Io salgo subito al Poncione di R. 2964 m, almeno un obbiettivo è raggiunto, il resto si vedrà. Poi ridiscendo portandomi verso il Pizzo Rotondo e raggiungo anch'io il punto più basso del Passo di Ruino 2940 m. Ma è talmente tardi, e davanti a noi non c'è terreno facile, è cambiato molto, si vede dal colore delle rocce che una ferra del Rotondo davanti a noi è crollata, e davanti abbiamo un pezzo di sella che è scivolata sul lato est, dove prima il ghiacciaio di Pesciora incollava tutto. Si rinuncia, non prima di lasciare anche a Sam il tempo di salire al Poncione di R.
In quella mezz'ora di attesa, i muscoli della mia schiena si ricordano del colpo della strega avuto al parcheggio, e così scenderò a fatica i passaggi da disarrampicare, e poi dopo la pietraia. Samuele che scendeva più a sud, nel detrito più fine, ci metteva più tempo del previsto, in quelle frane da brivido, dove ogni sasso che partiva, volava per un gran pezzo, prima di fermarsi. Gli unici a calcare anche il più facile sentiero sono stati oggi, un ominide che procedeva con una storto e un altro con le stampelle.
Il ritorno sarà per stessa via, eccetto qualche taglio sotto la capanna.
Alla fina, grande risultato : abbiamo portato a casa la pelle.
Le condizioni attuali della salita al Passo di Ruino sono da T6, tutto il resto al massimo T3.
Tourengänger:
Antonio59 !,
Sam61


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Kommentare (4)