Gaggio 2267 m - diretta e selvaggia via dall'Alpe Arami
È da anni che voglio salire sul Gaggio. Sia in invernale, sia in bella stagione. Ma i progetti sono sempre eccedenti rispetto alle reali opportunità.
Per questa montagna ho pensato ad un approccio un po' alternativo: non la classica via normale dell'Alpe Albagno (che a questo punto mi terrò per l'inverno). Ma ho percorso la via diretta che dall'Alpe Arami segue il bordo meridionale della Valle di Gnosca fino a convergere nella cresta nord. Si tratta di un itinerario affascinante, tipicamente alpino, non difficile sebbene neppure banale.
Per questa uscita mi sono documentato tramite la relazione di
Poncione.
Il costone orientale che si percorre per salire al Gaggio dall'Alpe Arami

Schema della gita
h 05.35 Gorduno (Campo Sportivo) 240 m
h 08.30 Alpe Arami 1441m
h 11.30 Gaggio 2268 m
h 13.20 Cima d'Aspra 1848 m
h 15.10 Gnosca 276 m
h 15.40 Gorduno (Campo Sportivo) 240 m
Alpe Arami
Di buon ora eseguo la salita all'Alpe Arami utilizzando il sentiero ufficiale che da Gorduno taglia più volte la strada a pedaggio (ricordo a chi volesse evitare troppo dislivello che con 5 franchi si può salire fino a Bedretto con la macchina).
Il percorso è ben segnato e non presenta alcuna particolarità.
Si attraversano alcuni monti con qualche vista sul fondovalle.
Dopo esser passato da Bedretto raggiungo, tramite strada sterrata, la bucolica Alpe Arami. Essa si affaccia sulla valle di Gnosca.
Sono già tre ore che cammino e ho fame. Mi fermo per una pausa.
Alpe Arami - vista verso il Pizzo di Claro

Gaggio dal versante est
Ora segue una parte interessante: invece di proseguire fino alla Capanna Albagno con il lungo sentiero e i saliscendi obbligatori esiste la possibilità di una salita diretta al Gaggio.
Dietro al Rifugio Alpe Arami risalgo il prato cercando un sentiero. Non è evidente ma se si osserva bene più a monte prende forma ed è bollato.
La pendenza è subito sostenuta. Fino alla quota 1761 m il terreno è costituito da erba e cespugli. Si ravana un po' e si potrebbe ricevere qualche zecca (fortunatamente non mi è capitato).
A 1761 m ci ritrova sopra un promontorio dal quale si può osservare il costone erboso che conduce al versante orientale del Gaggio. Seguo questa dorsale uscendo presto dal bosco.
La pendenza è sempre sostenuta ma i terreni non sono difficili. I bolli indicano di tenere sempre il filo o di restare a sinistra dello stesso (lato meridionale). A destra c'è il lato precipite sulla Valle di Gnosca.
Supero una sezione rocciosa e una grande punta erbosa fino a raggiungere una selletta.
Inevitabile come il nostro caduce destino sopraggiunge la pioggia.
Inizia a piovere e mi copro, proteggo lo zaino e proseguo tranquillamente fino alla cengia. Essa è sufficientemente larga ma richiede accortezza soprattutto se bagnata. Sulla parete sono disegnate una freccia bianca e una grande bandiera svizzera. Queste sono visibili fin dal punto a 1761 m.
La cengia è molto breve e conduce in un canalone erboso sul versante orientale della montagna.
Per questa montagna ho pensato ad un approccio un po' alternativo: non la classica via normale dell'Alpe Albagno (che a questo punto mi terrò per l'inverno). Ma ho percorso la via diretta che dall'Alpe Arami segue il bordo meridionale della Valle di Gnosca fino a convergere nella cresta nord. Si tratta di un itinerario affascinante, tipicamente alpino, non difficile sebbene neppure banale.
Per questa uscita mi sono documentato tramite la relazione di

Il costone orientale che si percorre per salire al Gaggio dall'Alpe Arami

Schema della gita
h 05.35 Gorduno (Campo Sportivo) 240 m
h 08.30 Alpe Arami 1441m
h 11.30 Gaggio 2268 m
h 13.20 Cima d'Aspra 1848 m
h 15.10 Gnosca 276 m
h 15.40 Gorduno (Campo Sportivo) 240 m
Alpe Arami
Di buon ora eseguo la salita all'Alpe Arami utilizzando il sentiero ufficiale che da Gorduno taglia più volte la strada a pedaggio (ricordo a chi volesse evitare troppo dislivello che con 5 franchi si può salire fino a Bedretto con la macchina).
Il percorso è ben segnato e non presenta alcuna particolarità.
Si attraversano alcuni monti con qualche vista sul fondovalle.
Dopo esser passato da Bedretto raggiungo, tramite strada sterrata, la bucolica Alpe Arami. Essa si affaccia sulla valle di Gnosca.
Sono già tre ore che cammino e ho fame. Mi fermo per una pausa.
Alpe Arami - vista verso il Pizzo di Claro

Gaggio dal versante est
Ora segue una parte interessante: invece di proseguire fino alla Capanna Albagno con il lungo sentiero e i saliscendi obbligatori esiste la possibilità di una salita diretta al Gaggio.
Dietro al Rifugio Alpe Arami risalgo il prato cercando un sentiero. Non è evidente ma se si osserva bene più a monte prende forma ed è bollato.
La pendenza è subito sostenuta. Fino alla quota 1761 m il terreno è costituito da erba e cespugli. Si ravana un po' e si potrebbe ricevere qualche zecca (fortunatamente non mi è capitato).
A 1761 m ci ritrova sopra un promontorio dal quale si può osservare il costone erboso che conduce al versante orientale del Gaggio. Seguo questa dorsale uscendo presto dal bosco.
La pendenza è sempre sostenuta ma i terreni non sono difficili. I bolli indicano di tenere sempre il filo o di restare a sinistra dello stesso (lato meridionale). A destra c'è il lato precipite sulla Valle di Gnosca.
Supero una sezione rocciosa e una grande punta erbosa fino a raggiungere una selletta.
Inevitabile come il nostro caduce destino sopraggiunge la pioggia.
Inizia a piovere e mi copro, proteggo lo zaino e proseguo tranquillamente fino alla cengia. Essa è sufficientemente larga ma richiede accortezza soprattutto se bagnata. Sulla parete sono disegnate una freccia bianca e una grande bandiera svizzera. Queste sono visibili fin dal punto a 1761 m.
La cengia è molto breve e conduce in un canalone erboso sul versante orientale della montagna.
Assieme alle capre che fuggono da me risalgo il canalone fino alla sella.
Da qui segue la cresta nord del Gaggio. Molto bella è anche piuttosto facile. Composta da blocchi rocciosi si arrampica con passaggi fino al grado II. In alcuni punti è esposta e richiede sempre attenzione.
La cresta è aggirabile sulla destra: si può risalire il pendio di roccette nel lato occidentale del crinale. Grazie ad una pausa della pioggia e alla brezza trovo la roccia già asciutta e posso seguire la cresta. Poco prima della vetta aggiro l'ultima parte esposta e mi imbatto in un muretto (II) sul quale è appesa una corda blu che sfrutto. Non è indispensabile ma agevola la salita (e anche la discesa).
Superato questo passaggio percorro pochi metri di cresta sommitale fino alla croce di vetta.
Cresta nord del Gaggio vista dall'anticima nord

Traversata fino alla Cima d'Aspra
Purtroppo il cielo minaccia nuove piogge e non posso fermarmi a mangiare. Dopo aver compilato il libro di vetta e scattato le foto di rito ridiscendo alla sella. Per velocizzare aggiro gran parte della cresta tranne alcuni passaggi. Raggiungo l'anticima nord del Gaggio e mi fermo per mangiare.
Proseguo poi inizialmente con la pioggia per le varie elevazioni del crinale: Cimetta, quota 1957 m, Cima d'Aspra. Il percorso è facile ma non sempre comodo: ci sono cespugli e roccette, il sentiero si stringe, talvolta scompare. Raggiungo la Cima d'Aspra che ha una sua croce di vetta con vista panoramica sulla Riviera.
Da qui scendo piuttosto velocemente agevolato dalla qualità dei sentieri.
Nella Valle di Gnosca attraverso un monte molto suggestivo: Nàseri (a quota 1000 m).
Nàseri - monte a 1000 m

Nella parte più bassa poi raggiungo un punto panoramico molto bello: Pedena (a 400 m). Ci sono un paio di panchine affacciate su Gnosca. Queste mi fanno sbagliare e perdere la traccia. Per recuperarla devo saltare in un vigneto e scavalcare alcune recinzioni oltre a ravanare nel bosco.
Da Gnosca a Gorduno seguo dapprima la strada principale ma appena posso mi immetto nella verde pianura lungo stradine secondarie.
Chiudo il grande anello ad un orario più che soddisfacente.
Video
[/drive.google.com/file/d/1475t1rwxGzR4Jq33Olw5HcxamF-I7egx/v...]
/www.instagram.com/p/C874_D5N-lM/
Da qui segue la cresta nord del Gaggio. Molto bella è anche piuttosto facile. Composta da blocchi rocciosi si arrampica con passaggi fino al grado II. In alcuni punti è esposta e richiede sempre attenzione.
La cresta è aggirabile sulla destra: si può risalire il pendio di roccette nel lato occidentale del crinale. Grazie ad una pausa della pioggia e alla brezza trovo la roccia già asciutta e posso seguire la cresta. Poco prima della vetta aggiro l'ultima parte esposta e mi imbatto in un muretto (II) sul quale è appesa una corda blu che sfrutto. Non è indispensabile ma agevola la salita (e anche la discesa).
Superato questo passaggio percorro pochi metri di cresta sommitale fino alla croce di vetta.
Cresta nord del Gaggio vista dall'anticima nord

Traversata fino alla Cima d'Aspra
Purtroppo il cielo minaccia nuove piogge e non posso fermarmi a mangiare. Dopo aver compilato il libro di vetta e scattato le foto di rito ridiscendo alla sella. Per velocizzare aggiro gran parte della cresta tranne alcuni passaggi. Raggiungo l'anticima nord del Gaggio e mi fermo per mangiare.
Proseguo poi inizialmente con la pioggia per le varie elevazioni del crinale: Cimetta, quota 1957 m, Cima d'Aspra. Il percorso è facile ma non sempre comodo: ci sono cespugli e roccette, il sentiero si stringe, talvolta scompare. Raggiungo la Cima d'Aspra che ha una sua croce di vetta con vista panoramica sulla Riviera.
Da qui scendo piuttosto velocemente agevolato dalla qualità dei sentieri.
Nella Valle di Gnosca attraverso un monte molto suggestivo: Nàseri (a quota 1000 m).
Nàseri - monte a 1000 m

Nella parte più bassa poi raggiungo un punto panoramico molto bello: Pedena (a 400 m). Ci sono un paio di panchine affacciate su Gnosca. Queste mi fanno sbagliare e perdere la traccia. Per recuperarla devo saltare in un vigneto e scavalcare alcune recinzioni oltre a ravanare nel bosco.
Da Gnosca a Gorduno seguo dapprima la strada principale ma appena posso mi immetto nella verde pianura lungo stradine secondarie.
Chiudo il grande anello ad un orario più che soddisfacente.
Video
[/drive.google.com/file/d/1475t1rwxGzR4Jq33Olw5HcxamF-I7egx/v...]
/www.instagram.com/p/C874_D5N-lM/
Tourengänger:
Michea82

Communities: Hikr in italiano, Ticino Selvaggio
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (3)