Bivacco Alpe Manco da Cima ai Prati.
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Rifugio Alpe Manco - una selvaggia scoperta
Quando Giorgio mi ha proposto questa meta, mi è subito venuta in mente la fine del settembre del 2020, quando eravamo saliti coi Malnat in Val Garzelli e poi, mentre il gruppo si era fermato all’Alpe Campo, Mario e io eravamo saliti alla Bocchetta di Campo per scendere all’Alpe Manco: fu una visita veloce, perché dovevamo riunirci agli altri, ma ricordo che mi aveva colpito la bellezza del luogo (e del Bivacco), come una sorta di enorme terrazzo con grande vista sulla parte iniziale della Val Chiavenna, il tutto dominato dalla spettacolare piramide del Sasso Campedello. ![]() ![]() Video Percorso Interattivo |
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Sono anni che ho in lista questo rifugio in Val Chiavenna e per tanti motivi è sempre stato posticipato. Una recente visita dello youtuber Francytrek mi ha ricordato questo vecchio impegno.In passato ho scritto almeno altre due volte al comune di Samolaco per avere notizie del rifugio e della percorribilità della strada a pagamento, scrivo di nuovo per non trovare sorprese, mi comunicano che la strada è agibile e per il rifugio non ci sono prenotazioni per i giorni che ci interessano. Devo ringraziare il comune, la cortesia, la completezza delle informazioni e la velocità di risposta sono unici, grazie e vi meritate un bravi. Preso il ticket all'esterno del comune di Samolaco (il municipio si trova ad Era), ed individuata la strada che sale a Paiedo (fare riferimento alla chiesa di S.Andrea, la strada passa proprio di fronte ad essa), si sale in auto con numerosi tornanti, sempre nel bosco per ben 8 km fino a sbucare nella radura prativa di Paiedo. Si può parcheggiare già qui, ma nei giorni lavorativi si può provare a salire fino a fine strada, dove si trova posto per 3-4 auto al massimo. Qui parte il sentiero "basso" per Sambusina e per l'Alpe Manco. Per completezza di informazioni, il rifugio si può raggiungere da Monastero, circa 400mt senza pagare il ticket, raggiungendo Sambusina e quindi salire al rifugio dal nostro percorso, esiste un sentiero alto che corre a 1600-1700mt che sale da Cima dei Prati o da Sambusina, lo abbiamo considerato per il ritorno ma solo se non c'è neve nei canaloni, altra opzione è scendere dal passo Canale o dalla Pianela di Ross percorrendo l'Alta Via del Lario, ultima ma anche la più utilizzata è salire dalla Val Bodengo, deviare in Val Garzelli e da qui traversare raggiungere la Bocchetta di Manco e scendere al rifugio. Il percorso è stato ben descritto da Imerio, sottolineo solo i tratti più significativi: le due cascate quella della Val Mengasca e della Val Grande, molto ravvicinate fra loro, impegnative per la tanta acqua che scendeva, frutto delle abbondanti nevicate e delle piogge infinite, poi il tiro di 550 mt verticali per raggiungere il rifugio veramente sfiancante con gli zaini carichi, in ultimo un tiro di 90 mt verticale nel Canale della Val Salina, da percorrere con passo sicuro. Il rifugio merita la fatica profusa, bello, ben attrezzato ed in una splendida posizione. ![]() L'acqua all'interno era ovviamente chiusa, la neve all'esterno si è da sciolta poco , Imerio ha trovato acqua percorrendo il sentiero alto verso le bocchette, non distante dal rifugio. Ci siamo fermati ben tre ore, e le abbiamo godute tutte, Imerio ha perfino lanciato l'idea di fermarsi a dormire. Il ritorno è stato comunque lungo, ma coscienti dei passaggi difficili siamo arrivati al parcheggio dopo due ore e trenta dal rifugio, da ricordare che non è tutta discesa anzi un gran numero di saliscendi.
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