SASSARIENTE
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L'escursione odierna al Sassariente è un'altra delle mie "passioni".
Nel proporla agli amici e descrvendo loro alcuni singolari passaggi per arrivare alla cima, riscontro una grande voglia a non mancare.
Dovevamo essere in cinque ma, l'immancabile imprevisto riduce di una unità il gruppetto che sarà composto da Bruna, Maria,Gabriella ed il sottoscritto.
Durante il viaggio in auto transitando sulla piana di Magadino, faccio notare alle mie compagne di viaggio e di camminata un dente roccioso che svetta dietro la catena di montagne che ne coprono la parte inferiore:quello è il Sassariente.
Alla partenza dai Monti Motti, individuiamo la nostra meta a distanza ravvicinata.
L'escursione inizia su strada asfaltata solamente per qualche centinaia metri. A lato della stessa, vastissimi boschi permettono di ammirare giganteschi esemplari di faggi .Al termine di questo tratto si cammina su largo e facile sentiero.A mano a mano che proseguiamo, superiamo diversi alpeggi ben conservati arriviamo a circa mt.1450 di quota, dove inizia un tratto di ripido sentiero tracciato nel bellisimo rado bosco di larici, che affrontiamo con ritmo tranquillo ma continuo.
Arriviamo così in uno dei luoghi più curiosi che vedremo oggi , un' opera ciclopica: Il muro dei polacchi.
Il nome proviene dal fatto che nel dopoguerra alcuni "esuli" polacchi avevano contribuito alla sua reaiizzazione, onde evitare che gli animali al pascolo sconfinassero su versanti molto scoscesi e ripidissimi.La lunghezza stimata dello stesso è poco più di un Km , posta a cavallo della cresta che va dalla località Forcarella (dove ora siamo noi) alla Cima del Sassello.
D'ora in poi l'adrenalina aumenta e la farà da padrona sino alla vetta. Mentre camminiamo su un tratto di sentiero in discesa che conduce all' attacco del canalone finale , intravvediamo alcuni tratti di aeree e robuste passerelle che utilizzeremo per arrivare alla cima.Ormai siamo all'ultimo atto dell'attacco finale.
il secondo momento ma più emblematico è quando davvero iniziamo a muoverci su questi ultimi 30/40 metri,costituiti da passerelle di legno. Siamo tutti concentratissimi e con passo sicuro.
In diversi tratti sono fissate sulle rocce robuste catene di sicurezza che alcuni di noi utilizzerenno.
Talmente è alta l'attenzione che in breve tempo calpestiamo ta vetta. Una grande ed evidente emozione è visibile sui nostri volti. Scatta un insolito e spontaneo abbraccio le Immancabili foto ricordo, seguite da scambi di aneddoti e notizie sul grandioso panorama ,sopprattutto con molti giovanissimi escursionisti presenti .
La pausa pranzo quassù è la copia della frase usata nella pubblicità: "Ristorante Con Terrazza Vista Monti e Lago"
A malincuore iniziamo la discesa nel canalone mantenendo , la massima concentrazionre.
Nel percorrere alcuni punti del sentiero di ritorno , scopriamo molti panorami impossibili da vedere durante la salita, avendoli avuti alle spalle.Quando arriviamo ai Monti Motti , ci concediamo la meritata pausa riposo ,addolcida da merendine. dolcetti,caffè, liquorino , con l'aggiunta di quache simpatica "battuta".
Cosa aggiungere?Magari qualche commento delle ragazze? Magari prossimamente!
Grazie sincero alle Ragazze per la simpatica compagnia e la fiducia che mi hanno regalato!
Eugenio
P:S: Per la difficola del percorso indico T4 solo per il tratto attrezzato del canalone, essendo indicato anche sui cartelli come tracciato alpino e scritto sui segnavia con i colori bianco /azzurro.Il resto del tracciato è T2
Nel proporla agli amici e descrvendo loro alcuni singolari passaggi per arrivare alla cima, riscontro una grande voglia a non mancare.
Dovevamo essere in cinque ma, l'immancabile imprevisto riduce di una unità il gruppetto che sarà composto da Bruna, Maria,Gabriella ed il sottoscritto.
Durante il viaggio in auto transitando sulla piana di Magadino, faccio notare alle mie compagne di viaggio e di camminata un dente roccioso che svetta dietro la catena di montagne che ne coprono la parte inferiore:quello è il Sassariente.
Alla partenza dai Monti Motti, individuiamo la nostra meta a distanza ravvicinata.
L'escursione inizia su strada asfaltata solamente per qualche centinaia metri. A lato della stessa, vastissimi boschi permettono di ammirare giganteschi esemplari di faggi .Al termine di questo tratto si cammina su largo e facile sentiero.A mano a mano che proseguiamo, superiamo diversi alpeggi ben conservati arriviamo a circa mt.1450 di quota, dove inizia un tratto di ripido sentiero tracciato nel bellisimo rado bosco di larici, che affrontiamo con ritmo tranquillo ma continuo.
Arriviamo così in uno dei luoghi più curiosi che vedremo oggi , un' opera ciclopica: Il muro dei polacchi.
Il nome proviene dal fatto che nel dopoguerra alcuni "esuli" polacchi avevano contribuito alla sua reaiizzazione, onde evitare che gli animali al pascolo sconfinassero su versanti molto scoscesi e ripidissimi.La lunghezza stimata dello stesso è poco più di un Km , posta a cavallo della cresta che va dalla località Forcarella (dove ora siamo noi) alla Cima del Sassello.
D'ora in poi l'adrenalina aumenta e la farà da padrona sino alla vetta. Mentre camminiamo su un tratto di sentiero in discesa che conduce all' attacco del canalone finale , intravvediamo alcuni tratti di aeree e robuste passerelle che utilizzeremo per arrivare alla cima.Ormai siamo all'ultimo atto dell'attacco finale.
il secondo momento ma più emblematico è quando davvero iniziamo a muoverci su questi ultimi 30/40 metri,costituiti da passerelle di legno. Siamo tutti concentratissimi e con passo sicuro.
In diversi tratti sono fissate sulle rocce robuste catene di sicurezza che alcuni di noi utilizzerenno.
Talmente è alta l'attenzione che in breve tempo calpestiamo ta vetta. Una grande ed evidente emozione è visibile sui nostri volti. Scatta un insolito e spontaneo abbraccio le Immancabili foto ricordo, seguite da scambi di aneddoti e notizie sul grandioso panorama ,sopprattutto con molti giovanissimi escursionisti presenti .
La pausa pranzo quassù è la copia della frase usata nella pubblicità: "Ristorante Con Terrazza Vista Monti e Lago"
A malincuore iniziamo la discesa nel canalone mantenendo , la massima concentrazionre.
Nel percorrere alcuni punti del sentiero di ritorno , scopriamo molti panorami impossibili da vedere durante la salita, avendoli avuti alle spalle.Quando arriviamo ai Monti Motti , ci concediamo la meritata pausa riposo ,addolcida da merendine. dolcetti,caffè, liquorino , con l'aggiunta di quache simpatica "battuta".
Cosa aggiungere?Magari qualche commento delle ragazze? Magari prossimamente!
Grazie sincero alle Ragazze per la simpatica compagnia e la fiducia che mi hanno regalato!
Eugenio
P:S: Per la difficola del percorso indico T4 solo per il tratto attrezzato del canalone, essendo indicato anche sui cartelli come tracciato alpino e scritto sui segnavia con i colori bianco /azzurro.Il resto del tracciato è T2
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