Sassariente
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Meteorologicamente la giornata non è delle migliori; ciononostante alle 8.00 circa parto dal parcheggio dei Monti di Motti, ancora deserto, per salire in direzione del Sassariente.
La temperatura è abbastanza elevata per essere una mattina di inizio Maggio.
Dopo un tratto su strada asfaltata, taglio a sinistra per una traccia nel bosco che risale rapidamente fino ai Monti della Gana, un bel nucleo di baite con vista aperta a occidente.
Dalle ultime baite in alto una traccia ritorna leggermente indietro per incrociare il largo sentiero che in breve, sempre nel bosco, porta all'Alpe di Fopiana (1.490 m circa).
Da qui ci sono due possibilità per raggiungere il Sassariente: le farò entrambe, una all'andata e una al ritorno.
Per l'andata opto per tagliare il pendio su un bel sentiero nel bosco che con diversi zig zag sale fino a una bocchetta e scollina per un breve tratto sul versante che da sulla Valle della Porta.
Qui incontro diversi camosci che non mi hanno sentito arrivare e anche qualche residuo nevoso.
Proseguo fino a incontrare un secondo intaglio sulla cresta, dove incrocio il cosiddetto Muro dei Polacchi che corre fino in cima al Sassello.
Io invece scendo leggermente verso Sud-Est per arrivare nei pressi dello sperone terminale del Sassariente, che è possibile risalire tramite l'ausilio di una serie di passerelle posizionate sul fianco orientale.
Ho raggiunto la cima in meno di un paio d'ore e sono solo, peccato che la visibilità sia quasi totalmente compromessa da una fastidiosa nebbia che lascia scoperti solo il sottostante Lago, la Cima di Sassello e parzialmente il pizzo di Vogorno.
Non mi soffermo ulteriormente visto lo scarso panorama e riprendo rapidamente la discesa seguendo il percorso dell'andata fino alla bocchetta, dove per variare decido di seguire il Muro (o meglio, un sentiero che corre al suo fianco) nella direzione opposta alla Cima di Sassello. Mantenendomi quasi sempre sul lato Nord, e quasi sempre nel bosco, il sentiero passa nei pressi del punto indicato come "Forcarella" (1.642 m) e da lì ripidamente scende di nuovo all'Alpe di Fopiana, dove mi ricongiungo con l'itinerario precedente chiudendo l'anello.
La temperatura è abbastanza elevata per essere una mattina di inizio Maggio.
Dopo un tratto su strada asfaltata, taglio a sinistra per una traccia nel bosco che risale rapidamente fino ai Monti della Gana, un bel nucleo di baite con vista aperta a occidente.
Dalle ultime baite in alto una traccia ritorna leggermente indietro per incrociare il largo sentiero che in breve, sempre nel bosco, porta all'Alpe di Fopiana (1.490 m circa).
Da qui ci sono due possibilità per raggiungere il Sassariente: le farò entrambe, una all'andata e una al ritorno.
Per l'andata opto per tagliare il pendio su un bel sentiero nel bosco che con diversi zig zag sale fino a una bocchetta e scollina per un breve tratto sul versante che da sulla Valle della Porta.
Qui incontro diversi camosci che non mi hanno sentito arrivare e anche qualche residuo nevoso.
Proseguo fino a incontrare un secondo intaglio sulla cresta, dove incrocio il cosiddetto Muro dei Polacchi che corre fino in cima al Sassello.
Io invece scendo leggermente verso Sud-Est per arrivare nei pressi dello sperone terminale del Sassariente, che è possibile risalire tramite l'ausilio di una serie di passerelle posizionate sul fianco orientale.
Ho raggiunto la cima in meno di un paio d'ore e sono solo, peccato che la visibilità sia quasi totalmente compromessa da una fastidiosa nebbia che lascia scoperti solo il sottostante Lago, la Cima di Sassello e parzialmente il pizzo di Vogorno.
Non mi soffermo ulteriormente visto lo scarso panorama e riprendo rapidamente la discesa seguendo il percorso dell'andata fino alla bocchetta, dove per variare decido di seguire il Muro (o meglio, un sentiero che corre al suo fianco) nella direzione opposta alla Cima di Sassello. Mantenendomi quasi sempre sul lato Nord, e quasi sempre nel bosco, il sentiero passa nei pressi del punto indicato come "Forcarella" (1.642 m) e da lì ripidamente scende di nuovo all'Alpe di Fopiana, dove mi ricongiungo con l'itinerario precedente chiudendo l'anello.
Tourengänger:
Mezmerize

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