Val Bavona | Monti di Cavergno per la via diretta alla Corona Nera
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Da Cavergno si sale su strada asfaltata alle centrale Ofima. Si sale a monte della centrale e si ricerca l'apertura nel muretto di contenimento che segna l'inizio della via (quota 540 m). Si sale nel bosco su sentiero e al bivio, poco evidente ma segnato da un ometto in sasso (quota 585 m ca.) si lascia a sinistra la traccia che sale alla Cogliata e si prosegue in orizzontale verso destra; si prosegue nel bosco su traccia sempre abbastanza evidente fino a giungere al bordo di un piccolo rio dove a sinistra dello stesso su una placconata si ritrovano le prime staffe che segnano l'inizio della parte attrezzata (quota 645 m ca.).
Si sale per cenge erbose e rocciose (l'attrezzatura segna la via) fino alla base di una paretina attrezzata (quota 770 m ca), vero e proprio MUSEO didattico (passi delicati, esposto); a monte della paretina un paio di svolte portano alla base di una lunga cengia erbosa (un poco esposta); un segnavia ( "balli g" pare ) indica a destra qualcosa da esplorare in futuro; si sale a sinistra lungo la rampa fino a quando un bordione annodato indica il punto in cui si abbandona e si entra in un pendio boscoso piu' ampio. Siamo a fianco della grande cascata (quota 900 m ca.) e si ritrovano diversi paravalanghe e diversi muraglioni in pietrame; la via si perde un poco, va cercata salendo obliquando verso sinistra (grosso ometto su un muraglione a quota 920 m ca.).
Si procede alla base di una bastionata rocciosa e a quota 1000 m si ritrova il punto ove superarla : una scaletta in sasso introduce al ponticello in ferro e ad una scala metallica (quota 1020 m). A destra della scala metallica un vecchio bordione indica la via originaria in una paretina rotta; se si sale da qui un paio di passi (II+) da forzare.
A monte del passaggio si risale nel bosco, anche con faggi molto antichi, fino a quota 1180 m ca. dove una traversata verso destra conduce alla base di un canaletto roccioso con acqua che si risale qualche metro per poi uscire verso destra con l'aiuto di un bordione; si risale ora il ripido canale (catene) per uscire infine sul sentiero tradizionale Monte di Dentro - Monte di Fuori all'altezza del ponticello in sasso (quota 1230 m ca. / 2h10' dalla centrale Ofima).
Si sale per cenge erbose e rocciose (l'attrezzatura segna la via) fino alla base di una paretina attrezzata (quota 770 m ca), vero e proprio MUSEO didattico (passi delicati, esposto); a monte della paretina un paio di svolte portano alla base di una lunga cengia erbosa (un poco esposta); un segnavia ( "balli g" pare ) indica a destra qualcosa da esplorare in futuro; si sale a sinistra lungo la rampa fino a quando un bordione annodato indica il punto in cui si abbandona e si entra in un pendio boscoso piu' ampio. Siamo a fianco della grande cascata (quota 900 m ca.) e si ritrovano diversi paravalanghe e diversi muraglioni in pietrame; la via si perde un poco, va cercata salendo obliquando verso sinistra (grosso ometto su un muraglione a quota 920 m ca.).
Si procede alla base di una bastionata rocciosa e a quota 1000 m si ritrova il punto ove superarla : una scaletta in sasso introduce al ponticello in ferro e ad una scala metallica (quota 1020 m). A destra della scala metallica un vecchio bordione indica la via originaria in una paretina rotta; se si sale da qui un paio di passi (II+) da forzare.
A monte del passaggio si risale nel bosco, anche con faggi molto antichi, fino a quota 1180 m ca. dove una traversata verso destra conduce alla base di un canaletto roccioso con acqua che si risale qualche metro per poi uscire verso destra con l'aiuto di un bordione; si risale ora il ripido canale (catene) per uscire infine sul sentiero tradizionale Monte di Dentro - Monte di Fuori all'altezza del ponticello in sasso (quota 1230 m ca. / 2h10' dalla centrale Ofima).
Tourengänger:
GM
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