Val Bavona | Paràula (1620 m) via Tanèda
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Escursione per cercare un sentiero ... che non c'è.
Sulla costa che separa i monti di Cavergno da quelli di Brontallo, percorribile abbastanza agevolmente dal Monte di Fuori (bollatura gialla) vidi nel 2015, quasi al culmine della costa stessa, un segnavia a T che lasciava supporre che tale punto fosse raggiungibile anche da Monte di Dentro (e un bollo giallo a sinistra ne era la conferma, ancorché ora so che è praticamente l'unico di questo lato) e da Tanèda (ma senza segni visibili dall'alto, solo un repulsivo pendio ripidissimo). Siccome un local di Margonegia già nel 2013 mi aveva indicato che la strada migliore per raggiungere questo posto fosse da Tanèda piuttosto che dai Monti di Cavergno ecco da dove nasceva la convinzione dell'esistenza di una traccia bollata ....
Il Monte di Tanèda è un posto bellissimo e assolato che da solo vale l'escursione (385 m e 1h 00' da Brontallo; T3).
A monte delle ultime baite si entra in una bella faggeta su terreno costantemente ripido. A quota 1230 m ritrovo una costruzione sottoroccia con accanto un enorme muraglione, e una seconda costruzione sottoroccia poco attraente all'esterno ma impressionante all'interno si ritrova a 1500 m circa. Dei bolli nessuna traccia, e praticamente sono arrivato sulla costa a quota 1540 dove ritrovo il famigerato segnavia. Dopo Tanèda ho trovato solo un ometto di sassi a quota 1430 m circa che probabilmente indica che una bancata di roccia va superata alla sua base in ascesa trasversale verso sinistra (se superata direttamente, come ho fatto io, I-II su terreno infido).
La discesa diretta verso il Ri di Paraula è annunciata da una unica coppia di bolli gialli su un sasso; si intuisce di scendere in una evidente valletta, e a quota 1430 m si raggiunge una traccia che indica il guado del rio (asciutto); una breve rampetta permette di uscire dal solco del rio sul sentiero dell'alpe, appena prima della devastata antica scala di accesso all'alpe.
Il "nuovo" sentiero dell'alpe è oramai, fino al Corte di Fondo, un acclarato T3. In mezzo ai nuovi gradini, riconosco qualche piccolo residuo del vecchio sentiero.
* * *
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
(Via del Campo, 1967)
* * *
Sulla costa che separa i monti di Cavergno da quelli di Brontallo, percorribile abbastanza agevolmente dal Monte di Fuori (bollatura gialla) vidi nel 2015, quasi al culmine della costa stessa, un segnavia a T che lasciava supporre che tale punto fosse raggiungibile anche da Monte di Dentro (e un bollo giallo a sinistra ne era la conferma, ancorché ora so che è praticamente l'unico di questo lato) e da Tanèda (ma senza segni visibili dall'alto, solo un repulsivo pendio ripidissimo). Siccome un local di Margonegia già nel 2013 mi aveva indicato che la strada migliore per raggiungere questo posto fosse da Tanèda piuttosto che dai Monti di Cavergno ecco da dove nasceva la convinzione dell'esistenza di una traccia bollata ....
Il Monte di Tanèda è un posto bellissimo e assolato che da solo vale l'escursione (385 m e 1h 00' da Brontallo; T3).
A monte delle ultime baite si entra in una bella faggeta su terreno costantemente ripido. A quota 1230 m ritrovo una costruzione sottoroccia con accanto un enorme muraglione, e una seconda costruzione sottoroccia poco attraente all'esterno ma impressionante all'interno si ritrova a 1500 m circa. Dei bolli nessuna traccia, e praticamente sono arrivato sulla costa a quota 1540 dove ritrovo il famigerato segnavia. Dopo Tanèda ho trovato solo un ometto di sassi a quota 1430 m circa che probabilmente indica che una bancata di roccia va superata alla sua base in ascesa trasversale verso sinistra (se superata direttamente, come ho fatto io, I-II su terreno infido).
La discesa diretta verso il Ri di Paraula è annunciata da una unica coppia di bolli gialli su un sasso; si intuisce di scendere in una evidente valletta, e a quota 1430 m si raggiunge una traccia che indica il guado del rio (asciutto); una breve rampetta permette di uscire dal solco del rio sul sentiero dell'alpe, appena prima della devastata antica scala di accesso all'alpe.
Il "nuovo" sentiero dell'alpe è oramai, fino al Corte di Fondo, un acclarato T3. In mezzo ai nuovi gradini, riconosco qualche piccolo residuo del vecchio sentiero.
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dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
(Via del Campo, 1967)
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