Sentiero delle Espressioni
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Oggi si va in Valle d’Intelvi che, semplificando, collega Argegno, sulla sponda occidentale del Lago di Como, con Maroggia (CH), sul Lago di Lugano, per percorrere il “Sentiero delle Espressioni”.
Il “Sentiero delle Espressioni” nasce nel 2014 da un progetto sviluppato dalla collaborazione fra ERSAF (ente regionale per le foreste), Comune di Schignano e l’Associazione M.A.SCH.E.R.A., che raggruppa gli intagliatori delle maschere lignee del Carnevale storico di Schignano (chi volesse saperne di più, visiti questo sito: https://www.lavalleintelvi.info/schede/feste-tradizionali/carnevale-di-schignano/).
Il “Sentiero” è un facile percorso ad anello che si svolge all’interno della Foresta Regionale Valle d’Intelvi, lungo il quale è stata allestita una galleria a cielo aperto, in continua evoluzione, di sculture ricavate dai trochi degli alberi non più vegetanti presenti nella foresta. Gli artisti autori delle sculture fanno parte dell’Associazione M.A.SCH.E.R.A..
LOCALITA' DI PARTENZA. Schignano, località Posa, parcheggio di Almanno (m 833).
ATTREZZATURA.
Quella standard da escursionismo leggero; affrontabile anche con scarpe basse.
DIFFICOLTÀ.
T1 (E, secondo la classificazione CAI). Si tratta di un sentiero ben tracciato e segnalato che non presenta difficolta. Esposizione assente.
QUOTA MASSIMA: m 1210, alla cima del Monte Comana.
QUOTA MINIMA: m 833, al parcheggio di Posa.
SVILUPPO: km 8,6.
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: ore 3:40.
TEMPI PARZIALI:
DESCRIZIONE PERCORSO.
Dal parcheggio di Almanno, seguendo la strada, si torna indietro di circa mezzo chilometro riportandoci agli edifici di Posa (m 840), effettivo inizio dell’escursione, che prevede la descrizione di un anello in senso antiorario. Addossata a un edificio, una palina segnaletica ci indica le varie destinazioni: noi seguiamo quella per Colma Crocetta imboccando la stradina sulla destra. Percorsi poche centinaia di metri, ci imbattiamo nella prima opera: un grosso moscone (“muscun” di Luca Galli), posato su una petra; più avanti ecco un ometto vestito di verde che osserva il nostro passaggio (è il “piccolo principe” di Massimo Peduzzi). Cercando di non disturbare una coppia intenta ad ammirare uno scorcio panoramico sulla Valle d’Intelvi, tenendosi per mano, (“Insieme” di Gianfranco Lanzani), arriviamo ad un bivio in località Treviglio (m 1054). Proseguiamo lungo la stradina di destra e saliamo alla Colma Crocetta (m 1129) dove sorprendiamo (si fa per dire, c’è parecchia gente) un soldato che abbraccia e bacia una ragazza (“baci rubati” di Dario Ghirardi). Continuiamo il nostro cammino inizialmente in leggera discesa verso la Colma di Binate (m 1133), che raggiungiamo in una decina di minuti.
Alla Colma di Binate possiamo osservare un’antica “nevera”: una ghiacciaia che a febbraio/marzo veniva riempita di neve che, una volta compattata e ricoperta di foglie di faggio come isolante. Durante i mesi estivi serviva per conservare il latte fino a 36 ore. Un sistema di conservazione che anticipava i nostri frigoriferi.
Abbandoniamo la stradina e risaliamo il pendio pratoso transitando davanti alla “Genitrice” (di Gianfranco Andreoli) e dirigendoci verso il bosco. Nel bosco ci accoglie lo “Spirito del bosco” (di ?) e poi si prosegue, su percorso pianeggiante, visitando una serie di altre sculture, ricordo: “La stria del grinch” (di Pierelzo Lanfranconi), “Elfo suonatore” (di Luca Passini), “Che stremizi” (di Luca Galli), …. ed eccoci al Roccolo del Messo (m 1157) con la sua ragnatela. La galleria d’arte a cielo aperto prosegue, in discesa, incontrando un “Burlanda” (finanziere) (di Mirko Peduzzi) e un “sfrusaduu (contrabbandiere) cal posa” (di Pierelzo Lanfrasconi). Riprendendo la salita sbuchiamo a Pian d’Erba (m 1120), che attraversiamo lambendo il bosco sulla sinistra (riferito al senso di marcia), elevandoci alla quota m 1165. Rientriamo nel bosco e in discesa raggiungiamo una sorta di sella, dove incontriamo un tizio (scultura) spiaccicato contro un albero, per poi iniziare la salita verso la panoramica cima del Monte Comana. Il sentiero si mantiene al margine del bosco, fino ad arrivare al bivio col sentiero che scende all’Alpe Comana (m 1174), che trascuriamo svoltando a destra, riprendendo la salita nel rado bosco. In breve, raggiungiamo la vetta del Monte Comana (m 1210), dove troviamo “Il corso della vita” (di Luca Galli) dalla quale si gode un ampio panorama sul lago e sulla catena di monti del Triangolo lariano, ma anche verso le Orobie (Resegone, Grigna Settentrionale, Pizzo dei Tre Signori, Legnone) e, laggiù in fondo, il Pizzo Badile. Riscendiamo al bivio e quota 1174 e proseguiamo fino all’Alpe Comana (m 1110), che ospito un affollatissimo punto di ristoro (Agriturismo La Pratolina).
Dopo una sosta ristoratrice, si rimettiamo in marcia lungo scendendo all’Alpe Nava (m 962). Lungo il percorso incontriamo altre sculture: “L’Albero del pane” (di Riccardo Peduzzi), “Il dono della vita” (di Massimo Peduzzi), “Allattamento” (di Luca Passini), …. Da qui, scendiamo a Posa e, percorso l’ultimo mezzo chilometro su asfalto, siamo alla macchina.
METEO.
Una spendita giornata: cielo sereno e terso (neppure una nube). Ventilazione a livello di brezza tesa, ma solo a tratti. Temperatura alla partenza 6°, al Monte Comana 9°, al termine 4°.
FREQUENTAZIONE.
Itinerario molto frequentato.
COMPAGNI: Andrea, Manuela, Paolo, Susanne, Giorgio, Alessandra, Monica, Paola e i "pelosi": Mimo, Susi, Lilli.
Note sitografiche:
Il “Sentiero delle Espressioni” nasce nel 2014 da un progetto sviluppato dalla collaborazione fra ERSAF (ente regionale per le foreste), Comune di Schignano e l’Associazione M.A.SCH.E.R.A., che raggruppa gli intagliatori delle maschere lignee del Carnevale storico di Schignano (chi volesse saperne di più, visiti questo sito: https://www.lavalleintelvi.info/schede/feste-tradizionali/carnevale-di-schignano/).
Il “Sentiero” è un facile percorso ad anello che si svolge all’interno della Foresta Regionale Valle d’Intelvi, lungo il quale è stata allestita una galleria a cielo aperto, in continua evoluzione, di sculture ricavate dai trochi degli alberi non più vegetanti presenti nella foresta. Gli artisti autori delle sculture fanno parte dell’Associazione M.A.SCH.E.R.A..
LOCALITA' DI PARTENZA. Schignano, località Posa, parcheggio di Almanno (m 833).
ATTREZZATURA.
Quella standard da escursionismo leggero; affrontabile anche con scarpe basse.
DIFFICOLTÀ.
T1 (E, secondo la classificazione CAI). Si tratta di un sentiero ben tracciato e segnalato che non presenta difficolta. Esposizione assente.
QUOTA MASSIMA: m 1210, alla cima del Monte Comana.
QUOTA MINIMA: m 833, al parcheggio di Posa.
SVILUPPO: km 8,6.
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: ore 3:40.
TEMPI PARZIALI:
da | Parcheggio di Almanno | a | Posa: | 5 minuti; |
da | Posa | a | Colma Binate: | ore 1:05; |
da | Colma Binate | a | Monte Comana: | ore 1:25; |
da | Monte Comana | a | Alpe Comana: | 10 minuti; |
da | Alpe Comana | a | Alpe Nava: | 25 minuti; |
da | Alpe Nava | a | Parcheggio di Almanno: | 40 minuti. |
DESCRIZIONE PERCORSO.
Dal parcheggio di Almanno, seguendo la strada, si torna indietro di circa mezzo chilometro riportandoci agli edifici di Posa (m 840), effettivo inizio dell’escursione, che prevede la descrizione di un anello in senso antiorario. Addossata a un edificio, una palina segnaletica ci indica le varie destinazioni: noi seguiamo quella per Colma Crocetta imboccando la stradina sulla destra. Percorsi poche centinaia di metri, ci imbattiamo nella prima opera: un grosso moscone (“muscun” di Luca Galli), posato su una petra; più avanti ecco un ometto vestito di verde che osserva il nostro passaggio (è il “piccolo principe” di Massimo Peduzzi). Cercando di non disturbare una coppia intenta ad ammirare uno scorcio panoramico sulla Valle d’Intelvi, tenendosi per mano, (“Insieme” di Gianfranco Lanzani), arriviamo ad un bivio in località Treviglio (m 1054). Proseguiamo lungo la stradina di destra e saliamo alla Colma Crocetta (m 1129) dove sorprendiamo (si fa per dire, c’è parecchia gente) un soldato che abbraccia e bacia una ragazza (“baci rubati” di Dario Ghirardi). Continuiamo il nostro cammino inizialmente in leggera discesa verso la Colma di Binate (m 1133), che raggiungiamo in una decina di minuti.
Alla Colma di Binate possiamo osservare un’antica “nevera”: una ghiacciaia che a febbraio/marzo veniva riempita di neve che, una volta compattata e ricoperta di foglie di faggio come isolante. Durante i mesi estivi serviva per conservare il latte fino a 36 ore. Un sistema di conservazione che anticipava i nostri frigoriferi.
Abbandoniamo la stradina e risaliamo il pendio pratoso transitando davanti alla “Genitrice” (di Gianfranco Andreoli) e dirigendoci verso il bosco. Nel bosco ci accoglie lo “Spirito del bosco” (di ?) e poi si prosegue, su percorso pianeggiante, visitando una serie di altre sculture, ricordo: “La stria del grinch” (di Pierelzo Lanfranconi), “Elfo suonatore” (di Luca Passini), “Che stremizi” (di Luca Galli), …. ed eccoci al Roccolo del Messo (m 1157) con la sua ragnatela. La galleria d’arte a cielo aperto prosegue, in discesa, incontrando un “Burlanda” (finanziere) (di Mirko Peduzzi) e un “sfrusaduu (contrabbandiere) cal posa” (di Pierelzo Lanfrasconi). Riprendendo la salita sbuchiamo a Pian d’Erba (m 1120), che attraversiamo lambendo il bosco sulla sinistra (riferito al senso di marcia), elevandoci alla quota m 1165. Rientriamo nel bosco e in discesa raggiungiamo una sorta di sella, dove incontriamo un tizio (scultura) spiaccicato contro un albero, per poi iniziare la salita verso la panoramica cima del Monte Comana. Il sentiero si mantiene al margine del bosco, fino ad arrivare al bivio col sentiero che scende all’Alpe Comana (m 1174), che trascuriamo svoltando a destra, riprendendo la salita nel rado bosco. In breve, raggiungiamo la vetta del Monte Comana (m 1210), dove troviamo “Il corso della vita” (di Luca Galli) dalla quale si gode un ampio panorama sul lago e sulla catena di monti del Triangolo lariano, ma anche verso le Orobie (Resegone, Grigna Settentrionale, Pizzo dei Tre Signori, Legnone) e, laggiù in fondo, il Pizzo Badile. Riscendiamo al bivio e quota 1174 e proseguiamo fino all’Alpe Comana (m 1110), che ospito un affollatissimo punto di ristoro (Agriturismo La Pratolina).
Dopo una sosta ristoratrice, si rimettiamo in marcia lungo scendendo all’Alpe Nava (m 962). Lungo il percorso incontriamo altre sculture: “L’Albero del pane” (di Riccardo Peduzzi), “Il dono della vita” (di Massimo Peduzzi), “Allattamento” (di Luca Passini), …. Da qui, scendiamo a Posa e, percorso l’ultimo mezzo chilometro su asfalto, siamo alla macchina.
METEO.
Una spendita giornata: cielo sereno e terso (neppure una nube). Ventilazione a livello di brezza tesa, ma solo a tratti. Temperatura alla partenza 6°, al Monte Comana 9°, al termine 4°.
FREQUENTAZIONE.
Itinerario molto frequentato.
COMPAGNI: Andrea, Manuela, Paolo, Susanne, Giorgio, Alessandra, Monica, Paola e i "pelosi": Mimo, Susi, Lilli.
Note sitografiche:
Tourengänger:
Alberto C.

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