Anello del Gradiccioli

Il Monte Gradiccioli è una panoramicissima cima sulla cresta che unisce Lema e Tamaro. Con questo percorso ad anello è possibile raggiungere la cima partendo direttamente dalla macchina senza bisogno di impianti.

Si parte da Arosio, si supera la chiesa e si raggiunge un bivio dove troviamo l'indicazione bianca "Ai Monti" oltre al classico cartello escursionistico. Si prende a destra e segue la strada asfaltata, dopo i primi due tornanti si raggiunge un secondo bivio, entrambi i percorsi si ricollegano poi a La Bassa ma noi decidiamo di seguire la strada asfaltata con direzione Monti di Torricella. Dopo un'altra coppia di tornanti si raggiunge un bivio dove finalmente inizia il sentiero che in 20 minuti porta alla Bassa. Dal colletto inizia la lunga e ripida dorsale est del Monte Gradiccioli. La prima parte, nonché la più ripida, costeggia un bosco di abeti il quale termina su uno dei tanti piccoli rilievi che costellano questo lato. Da qui la pendenza diminuisce un pochino, si vedono altre tre "anti cime", ma prima di raggiungere quella vera se ne sorpassano altre 2, per un totale di 5. La dorsale si fa qui un po' più stretta senza mai essere troppo esposta.
Dalla cima la vista è spettacolare a 360°: dal Monviso al Bernina passando per il Monte Rosa e anche il Cervino. Nonostante la foschia che si addensa in pianura si scorgono anche gli appennini.
La discesa segue ora la dorsale sud che va via via allargandosi fino a raggiungere il Monte Pola, l'ultima elevazione prima del passo d'Agario. Dal passo si volge decisamente a est verso la Val Agario. Dopo essere scesi di circa 200 metri inizia la strada sterrata che si segue fino allo sbocco della valle dove si devia a sinistra per raggiungere il laghetto. Noi abbiamo dovuto invece seguirla fino alla strada principale a causa delle operazioni di spegnimento dell'incendio i cui ultimi focolai resistevano sul versante sud del Monte Ferraro. Si arriva infine a Mugena e quindi di nuovo ad Arosio.

Il panorama dalla cima compensa la ripida salita ma soprattutto il fatto che almeno metà della gita si svolge su strade di montagna asfaltate o sterrate.