Motto della Croce 1887 e Sas Piz 2141 da Gera Lario
Trasferta in alto Lario, in inverno sempre alla ricerca di partenze a bassa anzi bassissima quota.
Da Gera Lario 199 m, zona Cinque Case, è d'obbligo la breve discesa a lago a salutare i palmipedi acquatici.
La mulattiera lastricata parte tra olivi e fichi d'india, si arriva ad Aurogna, e in breve alla grande chiesa di Santa Maria delle Grazie, poi tra gli antichi vicoli di Trezzone 430 m. Sopra il paese la mulattiera sale a incrociare più volta la strada asfaltata, per poi arrivare al bel nucleo di baite panoramiche di Argigno 850 m. Poi risaliamo i prati, con un pò di attenzione prendiamo una traccia appena accennata verso sinistra ( lasciando il sentiero più evidente ) che ci porta a Roncai 1000 m, qui troviamo "la Via dei Monti Lariani", che percorriamo in falsopiano verso sinistra fino ad alcune baite. Qui svoltiamo a destra, salendo a Pighè 1100, dove termina la strada carrabile più ben messa. Svoltiamo a destra su una larga pista, per poi salire il pendio a sinistra senza traccia, sulla dorsale erbosa ritroviamo un sentierino che percorriamo verso nord in salita fino al culmine del "monticello" chiamato localmente "La Motta" 1283 m CNS. la cui cima è boscosa con enormi faggi. Scendiamo ora la dorsale nord-est fino ad arrivare alla Bocchetta di Graglio 1214 m, dove passa anche la strada sterrata ( area pic-nic e fontana ). Saliamo ora nel bosco verso nord su traccia labile, per poi uscire in terreno aperto all'Alpe Graglio 1420 m.
Ora comincia la risalita della Costa Sterlera, e siccome non ci fidiamo della traccia sul fianco sinistro, (che come poi si vedrà è la via migliore ) risaliamo alla conquista del crinale, in un fastidioso pendio erboso. Sul culmine non troviamo "l'Autobahn" che speravamo. Quindi altro traverso fastidioso a prendere la traccia sul margine sinistro. con cui risaliamo fino al Motto della Croce 1877 m. Ma della croce non c'è più traccia e anche la vetta non è molto ben definita e si trova il punto giusto solo grazie al Gps.
L'aria un pò fresca con venticello pungente, mi fornisce il pretesto di non restare fermo intanto che Sam imbandisce la tavola per il pranzo, e parto alla volta della cima successiva più alta. Dopo un breve tratto roccioso, sale ripido un pendio, sbarrato da una fascia di ripide rocce che si superano seguendo dei bolli rossi. Più sopra si sale ripidamente senza problemi fino alla calotta nevosa sommitale del Sas Piz 2141 m.
La discesa avverrà per stessa via, salvo seguire fedelmente la traccia sulla Costa Sterlera. Poi arrivati ancora alla Bocchetta di Graglio, invece che aggirare la cimetta risalita all'andata, decidiamo che la via più diretta è risalire ancora La Motta 1283 m, poi scesi a Pighè tutta la discesa sarà uguale all'andata. Ovviamente almeno un ora al buio fà parte del gioco.
Da Gera Lario 199 m, zona Cinque Case, è d'obbligo la breve discesa a lago a salutare i palmipedi acquatici.
La mulattiera lastricata parte tra olivi e fichi d'india, si arriva ad Aurogna, e in breve alla grande chiesa di Santa Maria delle Grazie, poi tra gli antichi vicoli di Trezzone 430 m. Sopra il paese la mulattiera sale a incrociare più volta la strada asfaltata, per poi arrivare al bel nucleo di baite panoramiche di Argigno 850 m. Poi risaliamo i prati, con un pò di attenzione prendiamo una traccia appena accennata verso sinistra ( lasciando il sentiero più evidente ) che ci porta a Roncai 1000 m, qui troviamo "la Via dei Monti Lariani", che percorriamo in falsopiano verso sinistra fino ad alcune baite. Qui svoltiamo a destra, salendo a Pighè 1100, dove termina la strada carrabile più ben messa. Svoltiamo a destra su una larga pista, per poi salire il pendio a sinistra senza traccia, sulla dorsale erbosa ritroviamo un sentierino che percorriamo verso nord in salita fino al culmine del "monticello" chiamato localmente "La Motta" 1283 m CNS. la cui cima è boscosa con enormi faggi. Scendiamo ora la dorsale nord-est fino ad arrivare alla Bocchetta di Graglio 1214 m, dove passa anche la strada sterrata ( area pic-nic e fontana ). Saliamo ora nel bosco verso nord su traccia labile, per poi uscire in terreno aperto all'Alpe Graglio 1420 m.
Ora comincia la risalita della Costa Sterlera, e siccome non ci fidiamo della traccia sul fianco sinistro, (che come poi si vedrà è la via migliore ) risaliamo alla conquista del crinale, in un fastidioso pendio erboso. Sul culmine non troviamo "l'Autobahn" che speravamo. Quindi altro traverso fastidioso a prendere la traccia sul margine sinistro. con cui risaliamo fino al Motto della Croce 1877 m. Ma della croce non c'è più traccia e anche la vetta non è molto ben definita e si trova il punto giusto solo grazie al Gps.
L'aria un pò fresca con venticello pungente, mi fornisce il pretesto di non restare fermo intanto che Sam imbandisce la tavola per il pranzo, e parto alla volta della cima successiva più alta. Dopo un breve tratto roccioso, sale ripido un pendio, sbarrato da una fascia di ripide rocce che si superano seguendo dei bolli rossi. Più sopra si sale ripidamente senza problemi fino alla calotta nevosa sommitale del Sas Piz 2141 m.
La discesa avverrà per stessa via, salvo seguire fedelmente la traccia sulla Costa Sterlera. Poi arrivati ancora alla Bocchetta di Graglio, invece che aggirare la cimetta risalita all'andata, decidiamo che la via più diretta è risalire ancora La Motta 1283 m, poi scesi a Pighè tutta la discesa sarà uguale all'andata. Ovviamente almeno un ora al buio fà parte del gioco.
Tourengänger:
Antonio59 !,
Sam61


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Kommentare (2)