S E G A N T I N I - Grigna Meridionale (2184 m)
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A tre anni dall'incidente che mi legò a Deborah torno sulla nostra mitica montagna.
La Grignetta è una delle montagne esteticamente più belle che io conosca. Non lo dico per il ricordo che ho nel cuore. Lo è davvero. Con le sue infinite guglie e i panorami sul Lago di Como.
Non mi interessa che sia affollata. Anzi, condividerla con altre persone è un piacere. Fare coda sulla Grignetta è un valore aggiunto.
La cresta Segantini potrei dire che sia la ovest della Grigna Meridionale, come la Piancaformia per il Grignone. Tuttavia non è la classica cresta lineare, evidente e definita. È costituita da una serie di torri sconnesse che ne fanno un percorso non semplice da reperire.
Noi ci siamo basati sui bolli rossi sebbene a volte siano coperti da vernice grigia (cancellatura?). Essendo un sabato abbiamo potuto comunque seguire il gregge come delle pecore senza doverci dare troppa pena.
Tipico scenario

Breve descrizione
Non ricordo con precisione i vari passaggi ma dalle foto posso ricostruire un po' quello che abbiamo fatto.
Avvicinamento:
Da Pian dei Resinelli in un'ora e mezza raggiungiamo l'attacco della Cresta Segantini.
Dal parcheggio si procede a piedi tramite una strada fino ad imboccare un sentiero. Si passa di fianco al Rifugio Porta e si sale nel bosco fino al cartello che segna il bivio tra i sentieri Cermenati e Direttissima.
Seguiamo la Direttissima (a sinistra) che conduce al Rifugio Rosalba. In poco tempo si emerge dai boschi e gli orizzonti si aprono (si vede il lago e si scorge l'arco alpino). Si mantiene il sentiero che diventa presto un T4 attrezzato. C'è un canale ripido da superare (Canale Pagani). Qui se si volesse si potrebbe utilizzare il set per le vie ferrate. In particolare sulla scala metallica verticale la quale è dotata di un cavo laterale.
Dopo di che si prosegue sempre in costa (ignorare una deviazione a destra - sentiero chiuso) fino ad un bivio. Noi proseguiamo a destra lungo il Canale Angelina che conduce al Colle Valsecchi. A sinistra invece si proseguirebbe fino al Rifugio Rosalba. Ci sono alcune catene per risalire la parte più ripida.
Schiviamo il Colle Valsecchi tagliando sul prato a destra fino alla base dell'attacco della via (leggermente a est del Colle Valsecchi).
Piccola pausa, ci imbraghiamo e ci avviamo verso l'attacco.
Caminetto Pagani

Attacco della Segantini

La via (quello che ricordo):
L'attacco consiste in un canalino ripido. Ci infiliamo dentro. Ma ci ritroviamo presto accodati. Dobbiamo attendere una ventina di minuti. Gabriele attacca la paretina leggermente strapiombante in libera. Riesce non senza difficoltà a issarsi e superarla. Recupera Carlo e quindi provo io. Si tratta di un III +. Io sono piccolino e non arrivo alle prese come i miei amici. Inoltre la dolomia trovo che aumenti la difficoltà. A saperlo prima avrei indossato le scarpette. Posiziono un friends leggermente a monte e a sinistra del rinvio iniziale. Tento ma rimango bloccato a metà e mi stanco. Ad un certo punto provo a spingermi su ma scivolo e cado. Rimango appeso al friends. Si tratta della mia prima vera caduta. Mi riposo e riprovo più deciso e sicuro: ora so che si può anche cadere. Supero bene il passaggio e recupero Enea.
Proseguiamo su facile terreno fino a raggiungere i nostri amici.
Ora attacchiamo una parete più facile ma più lunga. Alla sommità dobbiamo eseguire una calata nell'intaglio successivo. Per sicurezza attacchiamo le nostre corde da 30 metri. Dovrebbe essere 15 metri la calata.
Dopo di che risaliamo un'ulteriore torre dove troviamo una madonnina. Quindi c'è un intaglio da superare (max III). Qui ci incasiniamo perchè la sosta successiva è occupata. Per non attendere io ed Enea portiamo la corda in quella successiva (ma il primo non riesce a recuperare la corda per il troppo attrito e il secondo supera l'intaglio con la corda lasca). Intanto Gabriele e Carlo si ingarbugliano mentre bypassano l'altra cordata, loro portano la corda senza usarla del tutto).
Ora affrontiamo un'altra torre o parete fino alla sosta successiva dalla quale poi eseguiamo un piccolo traverso e perveniamo in una forcella. Aggiriamo a sinistra uno spuntone e procediamo su pendio aperto. Seguiamo le indicazioni ed eseguiamo un traverso slegati. Quindi perveniamo ad un intaglio dove ci caliamo in doppia.
Sosta poco oltre la madonnina

Dopo la calata risaliamo arrampicando facilmente slegati fino ad infilarci in un canale per poi sbucare nuovamente sulla cresta principale. C'è una paretina di 2 metri da disarrampicare e poi una successiva calata di una decina di metri in un intaglio.
Da qui si arrampica un bel tiro dove posiziono un paio di friends e si sbuca non distante dalla vetta.
La vetta si raggiunge procedendo su roccette senza più difficoltà particolari.
Discesa dalla Cermenati
La cresta sud Cermenati è la via normale che usiamo per scendere velocemente (1 ora o poco più). C'è un sentiero T3. Nella parte alta ci sono alcune catene per tenersi.
Parte finale

Considerazioni
Abbiamo impiegato 5 ore dall'attacco alla vetta. Un po' a causa delle attese, un po' perchè siamo principianti. La via non presenta gradi elevati di difficoltà, è adatta per apprendere e fare pratica. La roccia per me è di una tipologia che rende la percezione del grado più difficile. Le prese talvolta scivolano.
Gli anelli presenti sulla via consentono di fare calate e soste. Non sono quasi mai doppi punti. Con una fettuccia o un friends si possono raddoppiare.
Le Grigne sono un mondo fantastico, peccato che sono piuttosto lontane dal Ticino.
Storie
/www.instagram.com/stories/highlights/17889973049858166/
(3 anni fa /www.hikr.org/tour/post158625.html)
La Grignetta è una delle montagne esteticamente più belle che io conosca. Non lo dico per il ricordo che ho nel cuore. Lo è davvero. Con le sue infinite guglie e i panorami sul Lago di Como.
Non mi interessa che sia affollata. Anzi, condividerla con altre persone è un piacere. Fare coda sulla Grignetta è un valore aggiunto.
La cresta Segantini potrei dire che sia la ovest della Grigna Meridionale, come la Piancaformia per il Grignone. Tuttavia non è la classica cresta lineare, evidente e definita. È costituita da una serie di torri sconnesse che ne fanno un percorso non semplice da reperire.
Noi ci siamo basati sui bolli rossi sebbene a volte siano coperti da vernice grigia (cancellatura?). Essendo un sabato abbiamo potuto comunque seguire il gregge come delle pecore senza doverci dare troppa pena.
Tipico scenario

Breve descrizione
Non ricordo con precisione i vari passaggi ma dalle foto posso ricostruire un po' quello che abbiamo fatto.
Avvicinamento:
Da Pian dei Resinelli in un'ora e mezza raggiungiamo l'attacco della Cresta Segantini.
Dal parcheggio si procede a piedi tramite una strada fino ad imboccare un sentiero. Si passa di fianco al Rifugio Porta e si sale nel bosco fino al cartello che segna il bivio tra i sentieri Cermenati e Direttissima.
Seguiamo la Direttissima (a sinistra) che conduce al Rifugio Rosalba. In poco tempo si emerge dai boschi e gli orizzonti si aprono (si vede il lago e si scorge l'arco alpino). Si mantiene il sentiero che diventa presto un T4 attrezzato. C'è un canale ripido da superare (Canale Pagani). Qui se si volesse si potrebbe utilizzare il set per le vie ferrate. In particolare sulla scala metallica verticale la quale è dotata di un cavo laterale.
Dopo di che si prosegue sempre in costa (ignorare una deviazione a destra - sentiero chiuso) fino ad un bivio. Noi proseguiamo a destra lungo il Canale Angelina che conduce al Colle Valsecchi. A sinistra invece si proseguirebbe fino al Rifugio Rosalba. Ci sono alcune catene per risalire la parte più ripida.
Schiviamo il Colle Valsecchi tagliando sul prato a destra fino alla base dell'attacco della via (leggermente a est del Colle Valsecchi).
Piccola pausa, ci imbraghiamo e ci avviamo verso l'attacco.
Caminetto Pagani

Attacco della Segantini

La via (quello che ricordo):
L'attacco consiste in un canalino ripido. Ci infiliamo dentro. Ma ci ritroviamo presto accodati. Dobbiamo attendere una ventina di minuti. Gabriele attacca la paretina leggermente strapiombante in libera. Riesce non senza difficoltà a issarsi e superarla. Recupera Carlo e quindi provo io. Si tratta di un III +. Io sono piccolino e non arrivo alle prese come i miei amici. Inoltre la dolomia trovo che aumenti la difficoltà. A saperlo prima avrei indossato le scarpette. Posiziono un friends leggermente a monte e a sinistra del rinvio iniziale. Tento ma rimango bloccato a metà e mi stanco. Ad un certo punto provo a spingermi su ma scivolo e cado. Rimango appeso al friends. Si tratta della mia prima vera caduta. Mi riposo e riprovo più deciso e sicuro: ora so che si può anche cadere. Supero bene il passaggio e recupero Enea.
Proseguiamo su facile terreno fino a raggiungere i nostri amici.
Ora attacchiamo una parete più facile ma più lunga. Alla sommità dobbiamo eseguire una calata nell'intaglio successivo. Per sicurezza attacchiamo le nostre corde da 30 metri. Dovrebbe essere 15 metri la calata.
Dopo di che risaliamo un'ulteriore torre dove troviamo una madonnina. Quindi c'è un intaglio da superare (max III). Qui ci incasiniamo perchè la sosta successiva è occupata. Per non attendere io ed Enea portiamo la corda in quella successiva (ma il primo non riesce a recuperare la corda per il troppo attrito e il secondo supera l'intaglio con la corda lasca). Intanto Gabriele e Carlo si ingarbugliano mentre bypassano l'altra cordata, loro portano la corda senza usarla del tutto).
Ora affrontiamo un'altra torre o parete fino alla sosta successiva dalla quale poi eseguiamo un piccolo traverso e perveniamo in una forcella. Aggiriamo a sinistra uno spuntone e procediamo su pendio aperto. Seguiamo le indicazioni ed eseguiamo un traverso slegati. Quindi perveniamo ad un intaglio dove ci caliamo in doppia.
Sosta poco oltre la madonnina

Dopo la calata risaliamo arrampicando facilmente slegati fino ad infilarci in un canale per poi sbucare nuovamente sulla cresta principale. C'è una paretina di 2 metri da disarrampicare e poi una successiva calata di una decina di metri in un intaglio.
Da qui si arrampica un bel tiro dove posiziono un paio di friends e si sbuca non distante dalla vetta.
La vetta si raggiunge procedendo su roccette senza più difficoltà particolari.
Discesa dalla Cermenati
La cresta sud Cermenati è la via normale che usiamo per scendere velocemente (1 ora o poco più). C'è un sentiero T3. Nella parte alta ci sono alcune catene per tenersi.
Parte finale

Considerazioni
Abbiamo impiegato 5 ore dall'attacco alla vetta. Un po' a causa delle attese, un po' perchè siamo principianti. La via non presenta gradi elevati di difficoltà, è adatta per apprendere e fare pratica. La roccia per me è di una tipologia che rende la percezione del grado più difficile. Le prese talvolta scivolano.
Gli anelli presenti sulla via consentono di fare calate e soste. Non sono quasi mai doppi punti. Con una fettuccia o un friends si possono raddoppiare.
Le Grigne sono un mondo fantastico, peccato che sono piuttosto lontane dal Ticino.
Storie
/www.instagram.com/stories/highlights/17889973049858166/
(3 anni fa /www.hikr.org/tour/post158625.html)
Tourengänger:
Michea82

Communities: Hikr in italiano
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