Lagginhorn - via normale lungo la cresta OSO integrale da Kreuzboden
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Come fortemente raccomandato dal guardiano del rifugio e nel sito ufficiale del CAS – Club Alpino Svizzero (cfr relazione ivi riportata, anche in italiano), si deve seguire integralmente la cresta OSO per la via “nuova”, evitando quindi la classica prima parte su ghiacciajo, in quanto quest’ultima è ora pericolosa per possibili scariche di pietre.
Ottime condizioni lungo la via, completamente a secco tranne gli ultimi 30 m sotto la vetta, ove un nevaio ben ghiacciato ha richiesto l’uso dei ramponi; a posteriori, lo stesso sembrava comunque evitabile tenendosi più a destra salendo (esposizione S): valutare attentamente e, nel dubbio, si raccomanda di recar seco i ramponi. Piccozza non necessaria. Temperature miti lungo la cresta ma vento a tratti fastidioso e piuttosto teso e gelido in vetta, a dispetto dell’annunziata isoterma di 0° a 4000 m .
Montagna spesso sottovalutata ma non banale, soprattutto in discesa (cfr ibidem); in particolare, lungo il pendio detritico sommitale solcato da un sentierello, all’apparenza bonario e facilone ma a tratti insidioso.
Passeggiata effettuata in giornata da Milano ben accompagnato da Mauro, guida alpina, e da un’amica.
Funivia fino a Kreuzboden m 2400 (dal prezzo esorbitante di 39 CHF A/R) aperta fino al 22/10, dalle 8 alle 16:30 (il tronco superiore per Hohsaas è chiuso).
Incontrato verso le 5 del pomeriggio poco sopra la capanna uno spagnolo che voleva salire in vetta con abbigliamento minimalista da “curr curr”, ma oggidì le più basilari norme di prudenza in montagna sono più che mai obliviosamente neglette e conculcate anzichenò.
Capanna accogliente e gestore disponibile, con buona torta a colazione e reidratante Weissbier al ritorno: ora però è chiusa, da ieri 8/10; accettano carte di credito senza sovrapprezzi.
Discesa finale a piedi fino a Saas Grund, assaporando i suoni e i profumi che pervadono l’aria della sera.
Ottime condizioni lungo la via, completamente a secco tranne gli ultimi 30 m sotto la vetta, ove un nevaio ben ghiacciato ha richiesto l’uso dei ramponi; a posteriori, lo stesso sembrava comunque evitabile tenendosi più a destra salendo (esposizione S): valutare attentamente e, nel dubbio, si raccomanda di recar seco i ramponi. Piccozza non necessaria. Temperature miti lungo la cresta ma vento a tratti fastidioso e piuttosto teso e gelido in vetta, a dispetto dell’annunziata isoterma di 0° a 4000 m .
Montagna spesso sottovalutata ma non banale, soprattutto in discesa (cfr ibidem); in particolare, lungo il pendio detritico sommitale solcato da un sentierello, all’apparenza bonario e facilone ma a tratti insidioso.
Passeggiata effettuata in giornata da Milano ben accompagnato da Mauro, guida alpina, e da un’amica.
Funivia fino a Kreuzboden m 2400 (dal prezzo esorbitante di 39 CHF A/R) aperta fino al 22/10, dalle 8 alle 16:30 (il tronco superiore per Hohsaas è chiuso).
Incontrato verso le 5 del pomeriggio poco sopra la capanna uno spagnolo che voleva salire in vetta con abbigliamento minimalista da “curr curr”, ma oggidì le più basilari norme di prudenza in montagna sono più che mai obliviosamente neglette e conculcate anzichenò.
Capanna accogliente e gestore disponibile, con buona torta a colazione e reidratante Weissbier al ritorno: ora però è chiusa, da ieri 8/10; accettano carte di credito senza sovrapprezzi.
Discesa finale a piedi fino a Saas Grund, assaporando i suoni e i profumi che pervadono l’aria della sera.
Tourengänger:
FrancescoR

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