Creste della val di Bares
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Giro effettuato da solo.
Lasciata la macchina a Montemezzo, salgo fino all'Alpe Piazza per strada carrozzabile e sentiero.
Seguo per La Corvegia, per boschi e prati, con sentiero quasi sempre chiaro e segnato da ometti.
Si raggiunge l'anticima della Corvegia, dove con facile cresta si arriva alla Corvegia.
Dalla Corvegia seguo la cresta che a N collega con il Sasso Bianco. La cresta è a tratti aerea ed esposta,
con i passaggi più difficili quasi sempre aggirabili con facilità, ad eccezione di alcuni dalla metà in poi.
Rimanendo sempre in cresta la difficoltà max è III/III+, su roccia buona.
Da Sasso Bianco seguo per il Sasso Canale per facile cresta, più in basso un sentiero collega i due monti.
Da Sasso Canale discendo la cresta NNW che collega la cima al Passo del Canale, con passaggi fino a II e roccia meno buona rispetto a prima.
Seguo poi vicino al filo di cresta fino alla Bocchetta di Manco, da cui punto alle placconate alla base del Pizzo Anna Maria. Le risalgo (III/III+ a seconda del percorso scelto, per 30/40 metri) e seguo poi in cresta con percorso intuitivo (II-) fino alla cima del Pizzo Anna Maria.
Decido di provare a scendere dal Pizzo Anna Maria dal lato Ovest, ci riesco discendendo un canale erboso e pietroso ripido che mi permette di evitare due tratti strapiombanti della cresta Ovest.
A questo punto tento una salita al Piz Ledu dal lato Est. Risalgo parte del tratto attrezzato che porta alla Bocchetta della Ferrata e devio verso la cima del Ledu per canalino erboso. Tento due o tre volte in modi diversi ma decido di non salire passaggi di IV/IV+ che sarebbero complicati in discesa, senza corda.
Riscendo il tratto attrezzato e decido di rientrare dalla Valle di Bares, avendo visto che sulla mappa è segnato un sentiero che la collega all'Alpe Graglio, da cui posso tornare all'Alpe Zocca e alla macchina.
Discendo per prati e pietraie la valle di Bares, tenendomi sulla destra orografica.
A un centinaio di metri di dislivello dai ruderi dell'Alpe Alterno, la valle si fa più ripida, con placconate e salti verticali.
Riesco a trovare un canalino erboso che mi permette di aggirare i passaggi più difficili.
Arrivo all'Alpe Alterno e seguo inizialmente una vaga traccia segnata ad ometti, alla destra orografica del fiume.
Poi mi sposto nel fiume, una volta che raggiungo le placconate lungo le quali scorre.
Una volta raggiunto il punto segnato su GPS come l'inizio del sentiero che traversa tutto il versante occidentale del Motto Della Croca per raggiungere l'Alpe Graglio, mi accorgo che la traccia non esiste, la vegetazione è spesso alta più di 2 metri e il percorso attraversa una serie di placconate.
Varie volte bisogna attraversare delle gole ed è fondamentale ritrovare l'altezza della 'traccia', che originariamente le forzava nel punto più facile
Dopo vari inevitabili errori di percorso raggiungo il bosco prima dell'Alpe Graglio, dove la traccia è a tratti evidente e la vegetazione meno invadente.
Dall'Alpe Graglio seguo la carrozzabile fino al suo primo tornante, per poi lasciarla e procedere nella direzione del guado del torrente S.Vincenzo.
Vi sono varie vaghe tracce, bisogna seguire la migliore e stare attenti a trovare il guado corretto del torrente.
Dal guado all'Alpe Zocca la traccia scompare nuovamente e mi trovo di nuovo ad attraversare ripide gole nel bosco.
50 metri sopra la mia quota è segnata sulla mappa una carrozzabile che raggiunge un alpeggio, decido cosi di salire verticalmente per boschi ripidi fino ad essa, che poi seguo correndo verso Alpe Piazza e la macchina.
Considerare che per la maggior parte del giro i sentieri, anche quando segnati, sono solo vaghe tracce o assenti.
Acqua presente fino a sopra l'Alpe Piazza, poi di nuovo in Val di Bares, da quando si raggiunge quota 1900m circa.
19.7km di percorso, 2150 D+, 2150 D-
Lasciata la macchina a Montemezzo, salgo fino all'Alpe Piazza per strada carrozzabile e sentiero.
Seguo per La Corvegia, per boschi e prati, con sentiero quasi sempre chiaro e segnato da ometti.
Si raggiunge l'anticima della Corvegia, dove con facile cresta si arriva alla Corvegia.
Dalla Corvegia seguo la cresta che a N collega con il Sasso Bianco. La cresta è a tratti aerea ed esposta,
con i passaggi più difficili quasi sempre aggirabili con facilità, ad eccezione di alcuni dalla metà in poi.
Rimanendo sempre in cresta la difficoltà max è III/III+, su roccia buona.
Da Sasso Bianco seguo per il Sasso Canale per facile cresta, più in basso un sentiero collega i due monti.
Da Sasso Canale discendo la cresta NNW che collega la cima al Passo del Canale, con passaggi fino a II e roccia meno buona rispetto a prima.
Seguo poi vicino al filo di cresta fino alla Bocchetta di Manco, da cui punto alle placconate alla base del Pizzo Anna Maria. Le risalgo (III/III+ a seconda del percorso scelto, per 30/40 metri) e seguo poi in cresta con percorso intuitivo (II-) fino alla cima del Pizzo Anna Maria.
Decido di provare a scendere dal Pizzo Anna Maria dal lato Ovest, ci riesco discendendo un canale erboso e pietroso ripido che mi permette di evitare due tratti strapiombanti della cresta Ovest.
A questo punto tento una salita al Piz Ledu dal lato Est. Risalgo parte del tratto attrezzato che porta alla Bocchetta della Ferrata e devio verso la cima del Ledu per canalino erboso. Tento due o tre volte in modi diversi ma decido di non salire passaggi di IV/IV+ che sarebbero complicati in discesa, senza corda.
Riscendo il tratto attrezzato e decido di rientrare dalla Valle di Bares, avendo visto che sulla mappa è segnato un sentiero che la collega all'Alpe Graglio, da cui posso tornare all'Alpe Zocca e alla macchina.
Discendo per prati e pietraie la valle di Bares, tenendomi sulla destra orografica.
A un centinaio di metri di dislivello dai ruderi dell'Alpe Alterno, la valle si fa più ripida, con placconate e salti verticali.
Riesco a trovare un canalino erboso che mi permette di aggirare i passaggi più difficili.
Arrivo all'Alpe Alterno e seguo inizialmente una vaga traccia segnata ad ometti, alla destra orografica del fiume.
Poi mi sposto nel fiume, una volta che raggiungo le placconate lungo le quali scorre.
Una volta raggiunto il punto segnato su GPS come l'inizio del sentiero che traversa tutto il versante occidentale del Motto Della Croca per raggiungere l'Alpe Graglio, mi accorgo che la traccia non esiste, la vegetazione è spesso alta più di 2 metri e il percorso attraversa una serie di placconate.
Varie volte bisogna attraversare delle gole ed è fondamentale ritrovare l'altezza della 'traccia', che originariamente le forzava nel punto più facile
Dopo vari inevitabili errori di percorso raggiungo il bosco prima dell'Alpe Graglio, dove la traccia è a tratti evidente e la vegetazione meno invadente.
Dall'Alpe Graglio seguo la carrozzabile fino al suo primo tornante, per poi lasciarla e procedere nella direzione del guado del torrente S.Vincenzo.
Vi sono varie vaghe tracce, bisogna seguire la migliore e stare attenti a trovare il guado corretto del torrente.
Dal guado all'Alpe Zocca la traccia scompare nuovamente e mi trovo di nuovo ad attraversare ripide gole nel bosco.
50 metri sopra la mia quota è segnata sulla mappa una carrozzabile che raggiunge un alpeggio, decido cosi di salire verticalmente per boschi ripidi fino ad essa, che poi seguo correndo verso Alpe Piazza e la macchina.
Considerare che per la maggior parte del giro i sentieri, anche quando segnati, sono solo vaghe tracce o assenti.
Acqua presente fino a sopra l'Alpe Piazza, poi di nuovo in Val di Bares, da quando si raggiunge quota 1900m circa.
19.7km di percorso, 2150 D+, 2150 D-
Tourengänger:
teo00

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