Uja di Ciamarella 3676 m e come contorno Rocca Turo 2759 m

Oggi escursione nelle Valli di Lanzo, l'idea è di salire al Rifugio Gastaldi il primo giorno, per tentare il secondo giorno l'Albaron di Savoia e il vicino Mont Collerin.
Ma siccome non ho mai salito la Ciamarella, mi viene la tentazione di provare a salirla in giornata subito il primo giorno per poi traversare al rifugio, da solo. Nel mentre Samuele ( avendo già in carniere la Ciamarella ), dopo il rifugio, salirebbe alla più bassa Punta Adami  di 3170 m.


Dal parcheggio di Pian della Mussa 1800 m circa, in fondo alla Val d'Ala di Lanzo, si passa sotto il Rifugio Ciriè e si imbocca il sentiero per il Rifugio Gastaldi, che inizialmente sale nel Canale delle capre e poi sale al Pian dei Morti. Poco dopo al bivio a 2215 circa, la mia via si divide da Sam e prendo a destra. subito si vedono i ruderi di Gias Naressa, poi il sentiero sale molto ripido al bivio alto Gastaldi-Pian Gias 2597 m. Dove io proseguo lungo la valle, arrivando al ponte di legno di Pian Gias 2678 m. Qui un vecchio cartello metallico indica di attraversare il ponte per andare alla Ciamarella. Io peccando di sufficienza, non ho letto nessuna relazione e pensavo che fosse l'unica via oltre il ponte. Invece la marcatura bianco-rossa era per il Tour della Bessanese. Quindi solo dopo pochi minuti dopo il ponte, avrei dovuto badare a una linea di ometti che si staccava sulla destra in salita. invece proseguo per circa 200 metri lineare seguendo i segni bianco-rossi nel fondovalle. Quando mi accorgo dell'errore, decido di risalire la ripida morena sulla mia destra, che dopo la "Roulette Russa" al Passo di Ruino, mi pare una passeggiata in un campo da golf.
Ritrovata la retta via nel pianoro superiore, vedo scendere dall'alto un giovane escursionista, a cui chiedo ragguagli sulla vetta, pensando fosse già di ritorno. Invece aveva perso la via ed era finito sull'orlo di un precipizio senza via di prosecuzione e stava tornando a valle. Nonostante non fossi conoscitore della zona, gli dico che via giusta è un pò più a sinistra ( d'altronde si vedono gli ometti se si guarda ), e lo invito a salire con me. ( alla fine faccio una cosa di cui ho sempre rimproverato Samuele: invitare gente sconosciuta a unirsi a noi :-))
Essendo partiti dopo le 9, ovviamente siamo gli ultimi sulla montagna, così almeno saremo in due. Incontriamo 5 persone in tutto, in discesa.
Seguendo gli ometti arriviamo al ghiacciaio, di cui attraversiamo il lembo sud-est, poco pendente e molto granuloso, e nel primo pomeriggio , quando arriviamo noi, non richiede l'uso dei ramponi. A destra, guardando bene, si vede già da lontano. una traccia zig-zagante nel detrito fine. raggiunta la traccia la seguiamo in salita, guadagnando la cresta ovest, da cui senza grossi problemi, svoltando a destra, arriviamo in vetta all'Uja di Ciamarella.
La discesa sarà per la stessa via, ovviamente raddrizzando i piccoli errori di percorso, e arrivati al bivio per il rifugio ( 2597 m ), saluto il mio amico occasionale, che scende direttamente a valle, e prendo a destra il sentiero, che ha 2 grandi saliscendi ( circa 110 metri di dislivello da salire ), passa dai ruderi dell'ex teleferica del Gastaldi, e arrivato su un dosso, scende ( -10 m ) al rifugio, nel punto più basso del traverso incontro Sam che mi era venuto incontro. mi informa che abbiamo il secondo turno a cena, mangeremo alle 20,30. Che si fà nel frattempo ?  Andiamo su alla Rocca Turo  a dare fastidio agli stambecchi, in fondo sono solo altri 100 m+ ( dopo i 2000 già fatti ), arrivati allegramente sulla "Rocca", in mezzo a frotte di Stambecchi, Sam rimette in piedi una statuetta della madonna e si guadagna "Indulgenza Plenaria", nel frattempo il vento stava cominciando a far vedere cosa ci riservava per il giorno successivo.