Pizzo Guardiello (q. 2187m) e Pizzo Perandone
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Bellissima escursione dove tutto è perfetto, a cominciare dai sentieri, dal bosco
inframezzato con alcuni alpeggi ristrutturati a regola d'arte e dallo splendido
paesaggio che li contorna degnamente.
Percorso da consigliare, cercando di evitare i mesi più caldi, vista l'iniziale
esposizione S del percorso.
Su chiaro sentiero, partendo da Pianazzola, raggiungiamo il belvedere di Dalò,
e poi i rustici di Lagunc e Guald. Rimanendo a cavallo di una caratteristica cresta
boschiva, superiamo il rudere di Brighecci (così chiamato sulla CNS) per poi
arrivare, con un lungo traverso, all'Alpe Crespallo.
La Cima 2091m del Pizzo Guardiello, non sembra facilmente raggiungibile a causa dei
molti cespugli con pietraie che la difendono nel suo versante N (ci dovrebbe essere un
sentierino che parte poco prima di uscire dal bosco, nei pressi dell'alpe, e che ne
agevolerebbe la salita, ma che non abbiamo cercato).
Il nostro obiettivo consiste nel voler raggiungere la cima 2187m.
A monte delle cascine, si individuano bene alcuni ometti per il proseguo del percorso.
Il sentiero (che raggiunge la vetta) si segue abbastanza agevolmente fino a dei ruderi
di q. 2050m circa. Deviando allora verso destra, cercando di evitare il tratto più cespugliato,
passiamo a monte di un altro rudere. Seguendo sempre gli ometti, perveniamo alla cresta
WSW e con essa la vetta.
Ridiscesi poco sotto, in direzione NE, rimontiamo il pendio successivo. Tracce di
sentiero permettono di attraversarne il fianco. Due pietraie vanno superate in diagonale
fino a raggiungere un primo ripiano. Scavalcata un'altra costa, si giunge ad un più vasto
pianoro (vi è pure un laghetto, forse occasionale, a dipendenza della quantità di precipitazioni)
con cui si perviene alla base dell'edificio sommitale.
Ci sono due possibilità per raggiungere la cresta NW del Pizzo Perandone:
la prima (fatta in salita) consiste nel costeggiare il bordo della cresta SW, ma questa obbliga
a superare due brevi risalti rocciosi (evitabili, ma non facilmente, stando sui ripidi prati S, o
a N sulla pietraia) fino a raggiungere, con giro antiorario, la Cresta NW
la seconda (più facile) parte appena sopra il laghetto di q. 2300m circa e, per pietraie e
cengie si perviene senza particolari difficoltà alla già citata cresta (si ritrovano a tratti pure un
sentierino ed alcuni gradini).
Raggiunta la corta cresta NW, che si fa affilata ed esposta ma mai difficile, si perviene in
breve sulla vetta.
La difficoltà del percorso è limitata ai soli metri finali.
inframezzato con alcuni alpeggi ristrutturati a regola d'arte e dallo splendido
paesaggio che li contorna degnamente.
Percorso da consigliare, cercando di evitare i mesi più caldi, vista l'iniziale
esposizione S del percorso.
Su chiaro sentiero, partendo da Pianazzola, raggiungiamo il belvedere di Dalò,
e poi i rustici di Lagunc e Guald. Rimanendo a cavallo di una caratteristica cresta
boschiva, superiamo il rudere di Brighecci (così chiamato sulla CNS) per poi
arrivare, con un lungo traverso, all'Alpe Crespallo.
La Cima 2091m del Pizzo Guardiello, non sembra facilmente raggiungibile a causa dei
molti cespugli con pietraie che la difendono nel suo versante N (ci dovrebbe essere un
sentierino che parte poco prima di uscire dal bosco, nei pressi dell'alpe, e che ne
agevolerebbe la salita, ma che non abbiamo cercato).
Il nostro obiettivo consiste nel voler raggiungere la cima 2187m.
A monte delle cascine, si individuano bene alcuni ometti per il proseguo del percorso.
Il sentiero (che raggiunge la vetta) si segue abbastanza agevolmente fino a dei ruderi
di q. 2050m circa. Deviando allora verso destra, cercando di evitare il tratto più cespugliato,
passiamo a monte di un altro rudere. Seguendo sempre gli ometti, perveniamo alla cresta
WSW e con essa la vetta.
Ridiscesi poco sotto, in direzione NE, rimontiamo il pendio successivo. Tracce di
sentiero permettono di attraversarne il fianco. Due pietraie vanno superate in diagonale
fino a raggiungere un primo ripiano. Scavalcata un'altra costa, si giunge ad un più vasto
pianoro (vi è pure un laghetto, forse occasionale, a dipendenza della quantità di precipitazioni)
con cui si perviene alla base dell'edificio sommitale.
Ci sono due possibilità per raggiungere la cresta NW del Pizzo Perandone:
la prima (fatta in salita) consiste nel costeggiare il bordo della cresta SW, ma questa obbliga
a superare due brevi risalti rocciosi (evitabili, ma non facilmente, stando sui ripidi prati S, o
a N sulla pietraia) fino a raggiungere, con giro antiorario, la Cresta NW
la seconda (più facile) parte appena sopra il laghetto di q. 2300m circa e, per pietraie e
cengie si perviene senza particolari difficoltà alla già citata cresta (si ritrovano a tratti pure un
sentierino ed alcuni gradini).
Raggiunta la corta cresta NW, che si fa affilata ed esposta ma mai difficile, si perviene in
breve sulla vetta.
La difficoltà del percorso è limitata ai soli metri finali.
Tourengänger:
FrancescoR,
Gabrio


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