Anello intorno al Monte Mazzone per il Fò ad l'Umbrella, Croce di Nonio e Croce di Cesara


Publiziert von Alberto C. , 12. Juni 2023 um 22:47.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:28 Mai 2023
Wandern Schwierigkeit: T2 - Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:00
Aufstieg: 955 m
Abstieg: 955 m
Strecke:Percorso ad anello.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Cesara si trova sulla sponda occidentale, in posizione elevata rispetto il lago, ed è raggiungibile sia da Gravellona Toce-Omegna (da nord), sia da Borgomanero (da sud). Arrivando da Milano, conviene abbandonare l’autostrada A26 ad Arona, per poi svoltare a sinistra e proseguire fino ad una grossa rotatoria, dove si svolta a destra aggirando a nord Borgomanero. Alla terza rotatoria (ha solo tre rami), si prende il primo ramo in direzione nord immettendosi sulla SP46 che si segue fino a Cesara. Possibilità di parcheggio nei pressi della chiesa di San Clemente.

      Piacevole escursione ad anello nella zona del Lago d’Orta che porta ad un secolare esemplare di faggio con una caratteristica forma a ombrello: da qui il suo nome, nel dialetto locale, di Fò ad l’Umbrella. La sua conformazione, con rami corti e contorti, ricorda un bonsai: un enorme bonsai!
     Per l’intera escursione si resta immersi in boschi di castagni e, salendo di quota, in faggete quasi pure, lungo le pendici del Monte Mazzone, del Monte Novesso e del Monte Castello. Solo alla Croce di Nonio e alla Croce di Cesara si godono degli scorci panoramici sul lago.
     L’itinerario è alla portata di tutti, basta avere un minimo di allenamento: dislivello e sviluppo non sono da trascurare. Si può rendere meno impegnativa, evitando le due Croci e facendo ritorno per il Sentiero degli Elfi, che collega gli abitati di Nonio e Cesara ad una quota inferiore.
 
 

             
 
LOCALITA' DI PARTENZA: Cesara (m 494).
 
ATTREZZATURA.  
     Normale per escursionismo leggero.
  
DIFFICOLTÀ.   
     T2 (T, secondo la classificazione CAI). In gran parte si svolge su larghi sentieri e strade forestali: le pendenze sono sempre regolari. Solo il tratto dopo i laghetti di Nonio, quando si abbandona la strada per la Croce di Nonio e la Croce di Cesara, si percorrono più classici sentieri con tratti anche erti (questo tratto potrebbe essere un E secondo la classificazione CAI). Segnaletica sempre presente e abbastanza chiara.
 
QUOTA MASSIMA:  m 1089, nei pressi di Sella Due Faggi.
 
QUOTA MINIMA:  m 494, a Cesara.
 
SVILUPPO:  km 16,2.
 
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: ore 05:00.       
 
TEMPI PARZIALI:
     
da Cesara a Sella Due Faggi ore 01:40
da Sella Due Faggi a Alpe Soliva 20 minuti
da Alpe Soliva a Fò ad l’Umbrella 15 minuti
da Fò ad l’Umbrella a Laghetti di Nonio ore 01:15
da Laghetti di Nonio a Croce di Nonio 45 minuti
da Croce di Nonio a Croce di Cesara 12 minuti
da Croce di Cesara a Cesara 33 minuti
 
 
DESCRIZIONE PERCORSO.
     Parcheggiata l’auto, ci si porta nella piazzetta del Municipio (Piazza Marconi) e si prende la via sulla destra dell’edificio comunale (Via Monte Mazzone) per poi deviare a destra per Via Pracastello e, poi a sinistra per Via alle Selve, alla fine della quale, ormai giunti al limite dell’abitato, si prende a sinistra risalendo la strada che si inoltra nel bosco (misto, con leggera prevalenza di castagni) fino ad arrivare al termine dell’asfalto (m 755). Ora si prosegue sulla stradina sterrata che, man mano che si avanza, si restringe, arrivando all’Alpe Aulogno (m 815, circa 55 minuti dalla piazzetta del Municipio). Superata la radura che ospita l’Alpe, si continua su un largo sentiero che si inoltra nel bosco, dove i castagni lasciano gradatamente il posto ai faggi fino ad una predominanza di questi ultimi. Dopo una quarantina di minuti dall’Alpe Aulogno si arriva alla Sella Due Faggi; è subito evidente perché si chiama così: due maestosi faggi le fanno da gendarmi al passo. La sella è un crocevia di stradine e sentieri: si prede a sinistra per la stradina che si dirige verso ovest, tagliando il versante orientale del Monte Novesso in falsopiano, immerso in una bella faggeta, fino a raggiungere la soleggiata e panoramica ampia radura dell’Alpe Soliva (m 1048). Si prosegue lungo l’unico sentiero in direzione nord, attraversando in lieve salita la radura, per rientrare nella faggeta: purtroppo è stata oggetto di recenti lavori forestali (disboscamento) e si presenta un po’ sconvolta. Un breve tratto e un’iscrizione “faggio” con freccia direzione su un tronco, e un cartello rosso, ci indicano che per arrivare al protagonista dell’escursione bisogna deviare a destra. Un breve tratto in discesa e, si arriva al cospetto di un contorto esemplare di faggio con una ampia chioma ad ombrello: il Fò ad l’umbrella”; col suo portamento ricorda un tipico bonsai, un bonsai gigante, peccato la posizione non lo esalti come meriterebbe. Non ho trovato aneddoti o notizie specifiche su questo albero, probabilmente si tratta di un vecchio e curioso esemplare, senza una particolare storia.
     Ammirato il monumentale faggio, si ritorna sul tracciato della pista forestale e, in pochi minuti, si arriva all’Alpe Cignerra superiore (m 1000). SI ignora la pista sulla sinistra, che conduce a Quarna, e si prosegue dritto per una la stradina forestale, iniziando a perdere quota in modo più deciso.  Da questo punto non bisogna fare altro che seguire la stradina: si attraversa il Riale della Corda su una rudimentale passerella di tronchi (che ci evita di bagnarci i piedi), per continuare costeggiando il corso del torrente sulla sponda orografica destra. Si transita per alcune baite mezze dirute, e per l’Alpe Trapuscera (m 637), e si arriva ai laghetti di Nonio (m 544): due grosse vasche forse realizzate per l’allevamento di pesci, con la sponda occidentale attrezzata con un’area ricreativa, molto frequentata, con tavoli per picnic, servizi igienici, bagni, monumento agli alpini, parcheggi.
     Trecento metri di strada asfaltata in discesa, poi si devia sul sentiero che si stacca sulla destra, e che inizia a salire nel bosco. Si percorre il largo sentiero che sale regolare nel bosco; dopo una ventina di miti si giunge ad un bivio, dove si lascia il sentiero principale per prendere quello a destra che inizi a a salire più ripido. Si ignora un primo sentierino che si dirama a sinistra e si prosegue raggiungendo un secondo bivio dove, seguendo le indicazioni per Croce di Nonio e Pizzo Castello, si svolta a sinistra imboccando una  traccia che sale ripida fino a raggiungere una radura alberata, dove si svolta nuovamente a sinistra e, dopo un primo tratto molto ripido, si svolta a destra percorrendo un dosso in falsopiano che porta alla panoramica Croce di Nonio (m 698, circa 35 minuti dopo avere lasciato il sentiero principale).
     Si ripercorre a ritroso la traccia di salita fino a riportarsi nella radura alberato, dove si prosegue dritti, in direzione sud, e in breve si raggiunte la Croce di Cesara (m 735). Le due Croci sono gli unici punti che offrono scorci panoramici sul sottostante Lago d’Orta. Dalla Croce si prosegue iniziando la discesa per uno stretto sentiero molto ripido, fino a ricongiungersi, dopo una ventina di minuti, col sentiero principale che avevamo abbandonato al primo bivio, seguendo il quale in breve si fa ritorno a Cesara.
 
METEO. 
      Soleggiato, con momentanea copertura del cielo intorno a mezzogiorno. Calma di vento. Temperatura alla partenza 18,5°.
 
FREQUENTAZIONEScarsa. Nessun incontro fino ai Laghetti di Nordio; da questo punto incontrati diversi escursionisti.
 
COMPAGNI:  Paolo.
 
 
Note sitografiche:
 
 

Tourengänger: Alberto C.
Communities: Hikr in italiano


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