Laghi di Porcile

     La selvaggia Val Tartano è una valle laterale della Valtellina sul versante orobico (sinistra orografica). A sua volta, in corrispondenza dell’abitato di Tartano, si divide in due valli secondarie: la Val Lunga e la Val Corta.
      La Val Lunga, dominata dal Monte Cadelle, per la sua esposizione è il settore più interessante per la pratica dello scialpinismo e di altre attività invernali a basso impatto: in genere offre neve in abbondanza e di buona qualità.
      Le possibili mete scialpinistiche sono numerose e per ogni gusto e difficoltà.
 

LOCALITA' DI PARTENZA. Val Lunga, sotto Fienili di Arale (m 1469).
 
ATTREZZATURA.  Quella standard da scialpinismo. Non scordarsi i rampanti e l’attrezzatura di sicurezza: ARTVA, pala e sonda.
 
DIFFICOLTÀ.   PD- (MS con la classificazione CAI). In massima parte si svolge su pendii semplici e ampi, senza passaggi obbligati; il dislivello e lo sviluppo sono contenuti. Il tratto iniziale nel bosco, che in salita non crea problemi, in discesa richiede una certa attenzione e perizia; in particolare, come oggi, con innevamento scarso.
  
QUOTA MASSIMA:  m 2114, nei pressi del lago superiore.
 
QUOTA MINIMA:  m 1469, alla partenza.
 
SVILUPPO:  km 7,7.
 
TEMPO EFFETTIVO DI MARCIA: ore 04:35.
 
TEMPO DI SALITA:  ore 03:00.
 
TEMPO DI DISCESA: ore 01:35.
           
 
DESCRIZIONE PERCORSO.   Lasciata l’auto all’altezza di Fienili di Arale, ci si addentra per la Val Lunga percorrendo la strada pianeggiante, si ignora un ponticello alla nostra destra che supera il torrente, si utilizzerà in discesa, continuando sul lato orografico destro fino ad arrivare dopo pochi minuti ad un tornante con una fontana (Acqua di Fraa, m 1503). Qui si abbandona la strada e si devia per il tracciato del sentiero estivo, che risale il pendio nel bosco; si attraversa un alpeggio e, dopo un altro tratto di bosco con pochissima neve (per un breve tratto siamo stati costretti a tagliere gli sci) si sbuca alla Casera Porcile (m 1802, ore 01:15 dalla partenza). Ora si risale l’ampio pendio, alternato da rade macchie boscate, per poi iniziare un traverso puntando ad una baita isolata. Oltre si deve superare un pendio abbastanza ripido che porta al pianoro dei laghi di porcile e al Lago superiore (m 2114, ore 01:40 dalla Casera Porcile).
     
     Si inizia la discesa scendendo al più grande dei laghi – ben visibile sotto di noi – per poi deviare in direzione nord-ovest e, scendendo per ampi pendi, riportarsi in prossimità della Casera Porcile. A questo punto, mantenendosi sul lato orografico sinistro del torrente si ingaggia la discesa nel bosco, oggi resa un po’ più complicata dalla scarsità di neve. Terminata la ravanata (tanto per usare un termine tecnico) nel bosco, si sbuca in falsopiano aperto, dove si continua fiancheggiando il torrente fino a raggiungere il ponticello ignorato all’andata, superato il quale ci si immette sulla strada.
 
 
NEVE.  Manto continuo solo sopra m 1800. Neve molto variabile: ne abbiamo incontrato un bel campionario.
 
METEO.  Cielo sereno. Vento assente. Temperatura alla partenza -1,5°, al lago di Porcile superiore 4°; al termine 1°.
 
FREQUENTAZIONE.  Scarsa, però è lunedì. Intravisti in lontananza pochi scialpinisti, probabilmente diretti alla Cima del Lupo.
 
COMPAGNI:  Andrea.