Rifugio Bugone e Poncione della Costa

Circa un anno fa eravamo partiti dallo stesso punto per raggiungere la dorsale e proseguire verso il Colmegnone: oggi visitiamo invece la parte più a sud fino ai confini col comune di Cernobbio. Anche qui troviamo le stupende mulattiere selciate che, con incredibili pendenze, raggiungono i monti principali, da cui peraltro si irradia una ragnatela di sentieri minori verso ogni più isolata baita. A parte la breve traversata del Poncione della Costa in uno splendido bosco di faggi e betulle (oggi ancor più luminoso per una leggera nevicata), la vera sorpresa della giornata è stata la Cava del Niasc: l'ottimo recupero effettuato lungo il Sentèe de Sort ha messo in luce l'ambiente estrattivo della pietra di Moltrasio, con muri e piazzali e viottoli lastricati, da cui partiva il materiale in lastre da sagomare a seconda dei progetti d'uso edilizio. Notevoli, come al solito, le vedute sul basso bacino del Lario. 


Seguendo direttamente la Via Colombo della frazione Tosnacco si imbocca la prima scalinata sulla destra che, tortuosa fra i vicoli, sale fino ad incontrare la Via ai Monti: da qui si prosegue sulla ripidissima mulattiera selciata (la pendenza è tale da presentare per i pedoni, all'interno dei tornanti, un passaggio gradinato) che raggiunge senza tregua il poggio prativo del Monte di Liscione. Si prosegue lungo una traccia un poco meno imponente che, attraverso un castagneto, affronta una salita costante (più un paio di impennate) fino al traverso che si conclude alla Colma del Bugone, dove si trova l'omonimo rifugio ex-caserma GdF. Si volge a destra tralasciando la ultra-classica sterrata proveniente dal Bisbino per salire sul ripido prato alle spalle del rifugio; oltrepassato un baitello, si entra nella rada faggeta del crinale percorrendo una traccia di sentiero usata dai non molti escursionisti che seguono la dorsale integrale fino al Colmegnone. Raggiunto il punto culminante del Poncione della Costa (poco panoramico e boscoso) si scende fino ad una villetta dove si incrocia la sterrata "normale". Si ritorna al Rifugio Bugone e, seguendo la via di salita, si prosegue fino al Monte di Liscione. Qui si volge a destra (evidente cartello giallo) in direzione dei Monti di Lenno: il sentiero è una stupenda traversata complessivamente pianeggiante che attraversa vari torrenti dove l'erosione delle acque ha messo allo scoperto interessanti formazioni calcaree stratificate. Raggiunto un tornante asfaltato nei pressi dei Monti di Lenno, si segue la carrozzabile per un tratto in salita fino a trovare, al tornante successivo, la deviazione per i Monti di Scarone: il sentiero è agevole, ma non ben riattato per  il passaggio dei ciclisti come il segmento precedente fra Liscione e Lenno. La discesa affianca per due volte la Via per il Bisbino ed alla terza entra nel centro di Rovenna; alle spalle di chiesa e cimitero si addentra fra i terrazzamenti il Sentèe di Sort, antico passaggio pedonale a mezza quota fra Cernobbio e Moltrasio riportato in uso nel 1993. Si tratta di una traversata bellissima, quasi sempre panoramica sulla riva orientale del lago, che alterna passaggi comodi nel bosco a tratti esposti su cenge scavate nella roccia ed assistite da catene corrimano; lungo il percorso si attraversa il complesso delle antiche cave di pietra di Moltrasio del Niasc, dove il sentiero si fa tortuoso fra i terrazzamenti scalinati che uniscono i vari piazzali di scavo. Un ultimo tratto lastricato conduce fino alle prime abitazioni di Casarico, dove si trova poi la prosecuzione per Tosnacco.