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Tris di cime e cimette in Val Grande
Vista da Imerio - ( Imerio)
Oggi escursione ai margini del Parco Nazionale della Val Grande, con giro ad anello nella zona del Pizzo Pernice.
Appuntamento quindi nel bel paesino di Ungiasca(frazione di Miazzina che si raggiunge prima di arrivare a Verbania) alle 7.30, dove ci siamo trovati in otto (un bel numero!) con estrema puntualità, noi dei Malnat e gli amici dei Girovagando.
Lasciato il ridente borgo e seguendo le chiare indicazioni per l’Alpe Rugno e l’Alpe Aurelio, il sentiero si inoltra subito nel bosco ancora acceso dai caldi colori autunnali e, compiendo un traverso verso sinistra, va ad incrociare il sentiero proveniente da Cossogno denominato “km verticale”, che si segue sempre fino al suo termine sulla cima del Monte Todum.
A dispetto della denominazione, le pendenze di questo sentiero non sono proprio da km verticale, alternando tratti con moderata pendenza ad altri in falso piano, quando si attraversano l’agglomerato di Rugno (o Runchio) e gli altri alpeggi che si incontrano.
Prima di arrivare all’Alpe della Chiesa abbiamo effettuato una breve deviazione verso sinistra che ci ha condotti alla Motta d’Aurelio, un bel pulpito panoramico con grande vista sui Laghi Maggiore e d’Orta e sulle montagne circostanti.
Ripresa la salita sempre nei boschi, si arriva agli ultimi 200 m di dislivello, dove le pendenze aumentano decisamente (qui si che sono da km verticale!) fino ad arrivare sulla cima del Monte Todum (m 1298), dove ci siamo concessi una breve pausa sia per mangiare qualcosa ma soprattutto per ammirare il panorama sempre più ampio, leggermente precluso verso nord dal bel bosco di faggi che arriva fino in cima.
Ripreso il cammino, abbiamo seguito il sentiero verso nord-est, percorrendo la bellissima Colma di Cossogno, che unisce il Todumal Pernice.
Questo tratto è stato sicuramente il più bello, perché il bosco lascia il posto alle praterie alpine, permettendo la vista su gran parte delle montagne della Val Grande e sulle due principali vallate percorse dal Rio Pogallo e dal Rio Val Grande, dove sui loro versanti si trovano tanti gruppi di baite che abbiamo già visitato (Corte Buè, Busarasca, Scellina, Tregugno, La Soliva, ecc.) e altri che ci rimangono da visitare.
Raggiunta la cima del Pizzo Pernice, dopo le foto e le osservazioni di rito, abbiamo iniziato la breve discesa verso il Bivacco Curgei, a cui siamo giunti attraversando una caratteristica faggeta, dove alcuni camosci si sono dileguati nei pendii boscosi sotto di noi.
Arrivati al bivacco raggiunto da poco dal sole ma lambito da una discreta brezza tendente al gelido, abbiamo acceso la stufa per dare una fiammata di caldo al suo interno, più che altro per togliere l’umidità presente, e finalmente ci siamo predisposti per il pranzo consumando i viveri e le bevande (sempre varie e copiose) che avevamo nello zaino; nota: dalla fontanella situata presso il bivacco, ottima presenza di acqua che finalmente è ritornata dopo la siccità estiva.
Al Bivacco Curgei sono stato tante volte, ogni volta trascorrendo dei momenti indimenticabili, e anche la sosta di oggi è trascorsa nel solco di questa tradizione: compagnia, amicizia, battute a profusione, allegria e, non ultimi, i panorami che oggi erano davvero impagabili.
A malincuore abbiamo lasciato il bivacco dopo le pulizie di rito, imboccando per la discesa il classico sentiero che arriva alla Cappella Fina e di seguito al Memoriale degli Alpini, dove i ns. due alpini (Enrico e Roberto) hanno sostato con partecipazione.
Ripresa la discesa per boschi, abbiamo raggiunto Miazzina, percorrendo anche un tratto di strada asfaltata, per poi scendere alla vicina frazione di Ungiasca, chiudendo così il nostro bel giro ad anello che abbiamo effettuato senza incontrate nessuno per tutta la giornata.
E sulla strada del ritorno, sosta d’obbligo con leggera deviazione al GiangiBar in quel di Santino per la consueta birra, dove l’amico Gianluca ci ha veramente stupito con degli stuzzichini (chiamiamoli così…) veramente ottimi ed abbondanti.
Non dilungandomi oltre sulle caratteristiche della gita, userei un ultimo aggettivo per definire la giornata: spettacolare!.
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