Monte Sautron Mt. 3165
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....siamo arrivati al secondo giorno in Val Maira... è la volta del Mont Sautron…..si cammina… si cammina… attraverso valloni immensi, incastonati tra fantastiche cime e guglie dolomitiche… ..grandiosità e bellezza ambientale ….in perfetto silenzio…abbiamo incontrato solo due persone che scendevano dal Sautron… ..e un signore che aveva dormito la notte prima al bivacco Barenghi, al cospetto dello Chambeyron.
Arrivati a Chiappera, abbiamo proseguito ancora per la sterrata, oltre il rifugio Campo Base fino al cartello che indica il divieto di transito, dopo abbiamo proceduto a piedi fino alla partenza del sentiero Dino Icardi al Chambeyron.
Abbiamo seguito il segnavia S18 (Sentiero Icardi), su sentierino che con frequenti tornanti, fra prati e larici, risale puntando alla bastionata rocciosa che, in alcuni periodi dell’anno, è attraversata dal getto d’acqua della Cascata Stroppia…. adesso ridotta ad un rigagnolo.
Dopo poco si incontra un bivio: a sinistra continua il Sentiero Icardi e l’S18 (giro più lungo, ma più semplice), mentre a destra c’è un sentierino apparentemente dismesso, che non abbiamo seguito.
Si risale ora una fitta serie di tornanti, fino alla base della bastionata rocciosa.
Qui inizia un percorso realizzato dal Battaglione Valcamonica nel 1939, che con ulteriori ripidi tornanti, in certi punti leggermente aereo, risale la bastionata rocciosa fino alla sua sommità.
Ora il sentiero spiana mantenendosi un po’ esposto, su breve cengia erbosa attrezzata con canaponi, ed eccoci al Rifugio Stroppia..
Superato il Rifugio in breve si giunge al Passo dell’Asino in corrispondenza del quale si può ammirare il Lago Niera, purtroppo asciutto….
Ora si procede in moderata salita, giungendo poi, ad un bivio. Qui si abbandona il sentiero Icardi ed il S18, che va a destra, verso il bivaco Barenghi e il Colle dell’Infernetto, e si svolta invece a sinistra seguendo le indicazioni per il Colle della Portiola.
E da qui iniziano le incertezze, non c’è nessuna indicazione che indica il Sautron , ma è indicato solo il colle della Portiola.
Ci fidiamo dei segnavia e della traccia e risaliamo la Valle Stroppia, procedendo fra erba e rocce .
Ad un certo punto ecco apparire la meta della giornata, l’imponente Monte Sautron, e questo ci conforta perché capiamo che siamo sulla giusta via… ma cominciamo a chiederci da dove si sale…????, visto che davanti a noi c’è solo un’immensa bastionata rocciosa….
Ecco un altro bivio..da una parte si va al colle della Forcellina e dall’altra al colle Portiola, si procede fino a che non incontriamo l’ultima palina utile … che è stata abbattuta e attaccata alla bene e meglio alla roccia... ci da indicazione per il Colle Portiola e monte Sautron, questa è la prima palina che indica il Sautron…….che dire: ….. un vero peccato che i sentieri non siano curati.. anche perché il Sautron è una cima che davvero merita…
A questo punto si aprono due possibilità: continuare fino al Colle Portiola e da qui cercare il sentiero che ci porterà in cima, o iniziare la salita in libera cercando gli ometti.
La traccia scaricata non va al colle, ma si ferma un po’ prima del colle, questo vorrebbe dire cercare gli ometti, non assolutamente evidenti posti su un pendio ripidissimo e costituito da fine detrito…
Decidiamo di non seguire la traccia scaricata e di continuare il sentiero fino al Colle della Portiola, quindi evitato il salto di roccia sul passo con un traverso verso sinistra raggiungiamo una traccia di sentiero e da qui in poi cercheremo di non perderla….anche se gli ometti possono a volte confondere le idee….
Eccoci finalmente in cima….Il meteo è a nostro favore… non potevamo chiedere di meglio… come panorama, dal Monviso, alle Alpi Marittime… mi sembra anche di scorgere lo stesso "cupolone" bianco che avevo visto anni fa dalla cima del monte Maniglia… potrebbe essere il Monte Bianco….
Il riposo non sarà tanto… ..…la discesa sarà lunghissima.. ma intanto ci godiamo una buonissima toma d’Elva…..!!!!!!
Arrivati a Chiappera, abbiamo proseguito ancora per la sterrata, oltre il rifugio Campo Base fino al cartello che indica il divieto di transito, dopo abbiamo proceduto a piedi fino alla partenza del sentiero Dino Icardi al Chambeyron.
Abbiamo seguito il segnavia S18 (Sentiero Icardi), su sentierino che con frequenti tornanti, fra prati e larici, risale puntando alla bastionata rocciosa che, in alcuni periodi dell’anno, è attraversata dal getto d’acqua della Cascata Stroppia…. adesso ridotta ad un rigagnolo.
Dopo poco si incontra un bivio: a sinistra continua il Sentiero Icardi e l’S18 (giro più lungo, ma più semplice), mentre a destra c’è un sentierino apparentemente dismesso, che non abbiamo seguito.
Si risale ora una fitta serie di tornanti, fino alla base della bastionata rocciosa.
Qui inizia un percorso realizzato dal Battaglione Valcamonica nel 1939, che con ulteriori ripidi tornanti, in certi punti leggermente aereo, risale la bastionata rocciosa fino alla sua sommità.
Ora il sentiero spiana mantenendosi un po’ esposto, su breve cengia erbosa attrezzata con canaponi, ed eccoci al Rifugio Stroppia..
Superato il Rifugio in breve si giunge al Passo dell’Asino in corrispondenza del quale si può ammirare il Lago Niera, purtroppo asciutto….
Ora si procede in moderata salita, giungendo poi, ad un bivio. Qui si abbandona il sentiero Icardi ed il S18, che va a destra, verso il bivaco Barenghi e il Colle dell’Infernetto, e si svolta invece a sinistra seguendo le indicazioni per il Colle della Portiola.
E da qui iniziano le incertezze, non c’è nessuna indicazione che indica il Sautron , ma è indicato solo il colle della Portiola.
Ci fidiamo dei segnavia e della traccia e risaliamo la Valle Stroppia, procedendo fra erba e rocce .
Ad un certo punto ecco apparire la meta della giornata, l’imponente Monte Sautron, e questo ci conforta perché capiamo che siamo sulla giusta via… ma cominciamo a chiederci da dove si sale…????, visto che davanti a noi c’è solo un’immensa bastionata rocciosa….
Ecco un altro bivio..da una parte si va al colle della Forcellina e dall’altra al colle Portiola, si procede fino a che non incontriamo l’ultima palina utile … che è stata abbattuta e attaccata alla bene e meglio alla roccia... ci da indicazione per il Colle Portiola e monte Sautron, questa è la prima palina che indica il Sautron…….che dire: ….. un vero peccato che i sentieri non siano curati.. anche perché il Sautron è una cima che davvero merita…
A questo punto si aprono due possibilità: continuare fino al Colle Portiola e da qui cercare il sentiero che ci porterà in cima, o iniziare la salita in libera cercando gli ometti.
La traccia scaricata non va al colle, ma si ferma un po’ prima del colle, questo vorrebbe dire cercare gli ometti, non assolutamente evidenti posti su un pendio ripidissimo e costituito da fine detrito…
Decidiamo di non seguire la traccia scaricata e di continuare il sentiero fino al Colle della Portiola, quindi evitato il salto di roccia sul passo con un traverso verso sinistra raggiungiamo una traccia di sentiero e da qui in poi cercheremo di non perderla….anche se gli ometti possono a volte confondere le idee….
Eccoci finalmente in cima….Il meteo è a nostro favore… non potevamo chiedere di meglio… come panorama, dal Monviso, alle Alpi Marittime… mi sembra anche di scorgere lo stesso "cupolone" bianco che avevo visto anni fa dalla cima del monte Maniglia… potrebbe essere il Monte Bianco….
Il riposo non sarà tanto… ..…la discesa sarà lunghissima.. ma intanto ci godiamo una buonissima toma d’Elva…..!!!!!!
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ralphmalph

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