Anello del Pizzo Spadolazzo


Publiziert von Alberto C. , 29. August 2022 um 23:13.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:20 Juni 2022
Wandern Schwierigkeit: T4 - Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: CH-GR   I 
Zeitbedarf: 2 Tage
Aufstieg: 1440 m
Abstieg: 1440 m
Strecke:Trekking ad anello con partenza ed arrivo a Montespluga, toccando: Lago Nero, Rifugio Bertacchi, Pizzo Spadolazzo, Lago Gelato, Passo di Suretta, Bivacco Suretta, Lago Azzurro.
Zufahrt zum Ausgangspunkt:Percorrendo la Strada statale n. 36 si raggiunge Chiavenna e si prosegue in direzione del Passo dello Spluga. Si attraversano: San Giacomo Filippo, Campodolcino, Pianazzo, e si prosegue fino a raggiungere Montespluga. Prima di entrare nel villaggio, sulla destra, vi è un ampio parcheggio.

      Il Pizzo Spadolazzo è una cima della catena di confine che, partendo dal Surettahorn e arrivando al Pizzo d’Emet (anche conosciuto come Piz Timun), divide la Valle Spluga dalla Valle di Niemet. Con i suoi 2722 metri di quota, non è la più alta montagna della zona: nella stessa catena è surclassato dai già nominati Suretta (m 3027) ed Emet (m 3209), ma deve soccombere anche ad una serie di altre cime che contornano il bacino di Montespluga, tanto per citarne un paio: il Pizzo Ferrè (m 3103) e il Pizzo Tambò (m 3279); e non è neppure il punto più elevato del nostro trekking; ma costituisce una fra le mete più conosciute e apprezzate della zona. Forse perché è la montagna che sovrasta Montespluga, è una cima ritenuta facile (ma non va assolutamente sottovalutata) e vicina (fattibile in giornata), ma sicuramente anche per l’ampio panorama che offre.
     Il breve trekking descritto in questa relazione, impegna due giornate, e forma un anello riservatpo ad escursionisti “avanzati” che, percorso in senso antiorario, partendo da Montespluga tocca: il Lago Nero (m 2312), il Lago di Emet e il vicino Rifugio Bertacchi (m 2196), la cima del Pizzo Spadolazzo, il Passo da Suretta (m 2582), il Bivacco Suretta (m 2753) e il Lago Azzurro (m 2429).
 


Dati complessivi

LOCALITA' DI PARTENZA.  Montespluga (m 1921).

COMPAGNI:Andrea.

QUOTA MASSIMA:  m 2757 poco oltre il Bivacco Suretta.

QUOTA MINIMA:  m 1907 all’inizio del sentiero C13.

SVILUPPO COMPLESSIVO:  km 19,2.

TEMPO COMPLESSIVO DI MARCIA:   10 ore 20’.

ATTREZZATURA:  Un paio di robusti scarponi. I tratti attrezzati sono molto brevi e non difficili, e non esposti: sono affrontabili in libera, senza attrezzatura da ferrata.  Considerata la quota e l’ambiente glaciale che si lambisce nella seconda tappa, ad inizio stagione potrebbero essere utili ramponi e piccozza.

FREQUENTAZIONE:  Scarsa (erano giorni infrasettimanali, non festivi). Nella prima tappa incontrati un solitario e una coppia. Al rifugio eravamo 7 ospiti (compreso un bambino molto piccolo). Nella seconda tappa, fino al Lago Azzurro solo un escursionista solitario.
 


1° giorno, 20 giugno 2022
da Montespluga al Rifugio Bertacchi passando per il Lago Nero
 
LOCALITA' DI PARTENZA.  Montespluga (m 1921).

LOCALITA' DI ARRIVO.  Rifugio Bertacchi (m 2196).

DIFFICOLTÀ.  T2 (E, secondo la classificazione CAI). Fino al Lago Nero si percorre un sentiero evidente; oltre il sentiero si trasforma in una traccia, comunque sempre facilmente individuabile, fino ad immettersi nel largo sentiero (C6) che porta al Rifugio Bertacchi. I segnavia sono sempre presenti e in numero sufficiente.

SALITA:     m 535.

DISCESA:  m 280.

QUOTA MASSIMA:  m 2355, all’uscita dalla conca del Lago Nero.

QUOTA MINIMA:  m 1907 all’inizio del sentiero C13.

SVILUPPO:  km 7,4.

TEMPO DI MARCIA EFFETTIVO: 3 ore 10’.

TEMPI PARZIALI   Montespluga – Lago Nero: 1 ora 50’; Lago Nero – Rifugio Bertacchi: 1 ora 20’.

PERCORSO. Il sentiero C13 che porta al Lago Nero inizia a valle del viadotto che scavalca un lembo del lago, circa a metà lago, ma per avere l’auto più comoda all’arrivo della seconda tappa, abbiamo preferito iniziare il nostro trekking da Montespluga. Quindi, approfittando del cantiere fermo per la pausa-pranzo, percorriamo il percorso ciclabile/passeggiata in costruzione che inizia al limite del parcheggio e raggiungiamo Alpi di Suretta dove prendiamo una stradina sterrata da cui inizia il sentiero C13 (indicazioni per Lago Nero), poche decine di metri prima che questa si immetta sulla statale (circa 25 minuti da Montespluga).
     Imbocchiamo il sentiero e iniziamo a salire in modo deciso; presto arriviamo ad un bivio e svoltiamo a sinistra e continuiamo la salita seguendo le numerose bandierine che ci guidano lungo la traccia. Dopo un breve tratto pianeggiante, guadato un ruscello, svoltiamo a desta e riprendiamo a salire fino a giungere ad una baita, piuttosto malmessa, con una bella spianata di pietre sul davanti: ne approfittiamo per una breve sosta (m 2268, 55 minuti dall’inizio del sentiero). Ripresa la marcia, in breve, raggiungiamo una seconda costruzione (m 2295), che sembra essere un edificio di servizio al sistema del bacino idroelettrico. Riprendiamo la salita e aggiriamo un dosso sulla sinistra per giungere, tralasciata la traccia sulla sinistra che porta al Passo del Lago Nero, in una decina di minuti dal secondo edificio, alla conca di origine glaciale del Lago Nero (m 2312).
    Giunti alla conca, nei pressi dei ruderi di un baitello in pietrame, su alcuni massi sono riportate delle indicazioni con frecce: procedendo verso sud, si va al Rifugio Bertacchi, la nostra destinazione, e a Madesimo; in senso inverso c’è l’indicazione per Montespluga.
     A questo punto il sentiero si trasforma in una traccia, in alcuni tratti poco visibile, ma sempre ben segnalata con i segnavia in vernice. Costeggiamo la sponda ovest del lago fino ad arrivare, al suo termine, ad uno sbarramento (probabilmente realizzato per aumentare la capienza del bacino) che si supera agevolmente, e iniziamo a salire una pietraia fino a raggiungere il limite superiore della conca (m 2352). Qui iniziamo la discesa, abbastanza ripida, su traccia più evidente, verso la Valle Scalcoggia transitando sopra la cava, fino ad immettersi sul largo e comodo sentiero C6, che da Suretta sale direttamente al Bertacchi (circa 25 minuti, compresa una chiacchierata con due escursionisti che procedevano in senso opposto e che avremmo rincontrato al rifugio). Da qui il sentiero, quasi pianeggiante, descrive un ampio arco destrorso, supera un paio di torrentelli e ci porta ad un tratto un po’ esposto attrezzato con una catena, anche se il sentiero si mantiene largo e, in condizioni normali, non ce ne sarebbe necessità; superiamo un’ultima salita e sbuchiamo nei pascoli dell’Alpe di Emet. Ancora una breve discesa ci porta al Rifugio Bertacchi (m 2196).
     Il Rifugio è stato edificato sul bordo dell’ampia conca glaciale che ospita, una cinquantina di metri più in basso, il Lago di Emet, il più esteso dei laghi naturali della zona.
    
METEO.    Inizialmente poco nuvoloso, poi addensamenti sulle creste e breve temporale nel tardo pomeriggio. Vento: quando presente, a livello di brezza. Temperatura alla partenza 28°, al lago Nero 21°, al Rifugio 25°.              

RIFUGIO.   Tipico rifugio CAI, pulito ed accogliente.  Molto cordiale l’ospitalità.            
 
 


2° giorno, data 21 giugno 2022
dal Rifugio Bertacchi a Montespluga per la cima del Pizzo Spadolazzo e il Bivacco Suretta
 
 LOCALITA' DI PARTENZA.  Rifugio Bertacchi (m 2196).

LOCALITA' DI ARRIVO.  Montespluga (m 1921).

DIFFICOLTÀT4 (EE, secondo classificazione CAI). Itinerario non difficile, ma si svolge in gran parte su terreno infido: sfasciumi e pendii erbosi delicati. In brevi tratti è necessario aiutarsi con le mani; bisogna affrontare anche una brevissima arrampicata attrezzata con catena. L’esposizione non è mai eccessiva.
Un vero sentiero è presente solo per un breve tratto all’inizio e dopo il Lago Azzurro; per il resto si procede su tracce o in terreno libero seguendo i bolli/bandierine segnavia in vernice.
     Dopo il bivacco si scende a sfiorare il ghiacciaio; in condizioni normali, a inizio stagione, potrebbero essere utili i ramponi.  
 
SALITA:     m 905.

DISCESA:  m 1168.

QUOTA MASSIMA:  m 2753, poco oltre il Bivacco Suretta (m 2753).

QUOTA MINIMA:  m 1921 a Montespluga.

SVILUPPO:  km 11,8.

TEMPO DI MARCIA EFFETTIVO:7 ore 10’.

TEMPI PARZIALI   Rifugio – bivio Passo Niemet/Spadolazzo: 20’; bivio – cima del Pizzo Spadolazzo: 1 ora 25’; cima – Passo di Suretta: 1 ora 20’; Passo di Suretta – Bivacco Suretta: 50’; Bivacco – Lago Azzurro: 1 ora 35’; Lago Azzurro – Montespluga: 1 ora 40’. 

PERCORSO. Dal rifugio ci incamminiamo per il sentiero C12 e, in leggera discesa, raggiungiamo l’alpeggio sulla sponda nord del Lago di Emet, dove il sentiero inizia a salire dolcemente in direzione del Passo di Niemet: l’evidente depressione di fronte a noi.  Superata la salita, in un falsopiano, troviamo un bivio (m 2220) con cartelli segnaletici e una grande scritta “Spadolazzo” con freccia che ci indica la giusta direzione. Come ci viene indicato, abbandoniamo il sentiero principale (C12) e deviamo per la traccia di sinistra. Da qui e fino al Lago Azzurro non c’è un sentiero ma si segue una semplice traccia, a tratti discontinua, ma non abbiamo difficoltà a trovare la giusta direzione, in quanto i segnavia verniciati sui massi sono numerosi.
      Attraversiamo un primo tratto pianeggiante con alcune pozze d’acqua, poi la traccia devia leggermente a sinistra e, dopo un altro tratto con poca pendenza, prende a salire un erto pendio erboso, che si alterna con sfasciumi. Risaliamo verso la vetta con faticosi tornanti e superando alcune balze rocciose con facili passaggi di roccia, fino a raggiungere la sassosa cresta sommitale in corrispondenza di due grandi ometti (m 2698), che, piegando verso destra, prendiamo a risalire per una decina di minuti e siamo alla croce di vetta (m 2722, 1 ora e 45 minuti circa del Rifugio Bertacchi). Nonostante le numerose nubi, e qualche goccia di pioggia, il panorama è ragguardevole e spazia dalle cime del Pizzo Quadro, verso sud, del Pizzo Tambò e Ferrè, verso Ovest, il Pizzo Suretta, verso Nord e il Pizzo Emet (o Timùn), verso Sud-Est. È ben visibile anche il rifugio Bertacchi, puntino grigio nel prato attorno al lago Emet.
     Dopo una breve sosta – giusto il tempo per le foto di rito – riprendiamo la nostra marcia percorrendo la debole traccia che prosegue inizialmente lungo l’aerea cresta, per poi abbassarsi leggermente sul versante ovest. Poco sopra quota 2600 si passa sul versante opposto e, transitando sotto il Passo del Lago Nero, iniziamo la discesa nella conca che ospita il Lago Gelato (m 2524, 50 minuti dalla cima); costeggiamo per un breve tratto la sponda ovest del lago, poi iniziamo a salire fino a portarci a ridosso di una paretina, attrezzata con una catena, che superiamo con pochi minuti di facile arrampicata. Attraversiamo un paio di nevai e raggiungiamo il pietroso Passo di Suretta (m 2580, circa mezz’ora dal Lago Gelato).
      Qua i segnavia proseguono in discesa in direzione ovest, mentre il nostro prossimo obiettivo, il Bivacco Suretta, si tro a nord-ovest ad una quota più elevata. Ci guardiamo bene attorno e, in corrispondenza di un cippo di confine (un semplice sasso con inciso sopra le indicazioni del confine fra i due Stati) individuiamo una traccia indicata da una serie di piccoli ometti, che punta nella giusta direzione: decidiamo di seguirli. Con una ripida salita con direzione nord, in breve guadagniamo un’ottantina di metri di quota, poi pieghiamo verso ovest e iniziamo un lungo traverso fra sfasciumi e lastroni, che taglia i pendii del Piz Ursaregls e di Punta Scaramellini, ci porta alla base della collina di sfasciumi sul quale è posto il bivacco. A questo punto ritroviamo i segnavia che salgono dal vallone; probabilmente se al Passo Suretta avessimo seguito i segnavia, con perdita di quota, avremmo incrociato questa traccia. Un’ultima rampa fra sfasciumi e siamo al bruttino Bivacco Suretta (m 2753, 50 minuti circa dal Passo di Suretta).   
     Poco dopo il nostro arrivo, ci raggiunge una nuvoletta – sarà la stessa della cima dello Spadolazzo? – che, salutandoci con qualche goccia di pioggia, ci invita a “fare presto”; così scattate un paio di foto e indossato l'hard shell, riprendiamo la marcia. Fortunatamente la nube decide per una sosta più lunga e dopo pochi minuti la pioggia cessa e lascia spazio al sole. In pochi minuti raggiungiamo il laghetto che si è formato alla base di quel che resta del Ghiacciaio di Suretta, pieghiamo a sinistra e, superati alcuni lastroni, continuiamo la discesa su terreno morenico. Arrivati al bordo di un salto roccioso, svoltiamo a destra e, con una salita su terreno morenico, prima, e su lastroni poi, aggiriamo un promontorio roccioso; una scaletta (3 gradini) in legno ci aiuta a scendere un gradino roccioso, e riprendiamo la discesa in mezzo ad una pietraia destreggiandoci fra un masso e l’altro, fino a giungere sopra un bel laghetto (senza nome) che occupa una piccola conca glaciale; considerato che il tempo sembra che sia stabilizzato, ne approfittiamo per concederci una sosta ristoratrice. Ripresa la marcia, usciamo dalla pietraia e iniziamo la discesa verso il Lago Azzurro che raggiungiamo con un bel temporale incombete (m 2429, un paio d’ore dal bivacco, compresa una mezz’oretta di sosta). Costeggiamo la riva ovest del lago aggirando il Pizzo della Casa, poi, con una leggera salita, ci portiamo alla Bocchetta dello Zocapel (m 2450) dove iniziamo, sotto un acquazzone, la lunga discesa per l’omonima valle su un alternarsi di pietraia e prateria, che ci condurrà a Montespluga.
    
METEO.  Giornata improntata dalla variabilità, con un paio di deboli rovesci e, nel pomeriggio, un temporale con una sottile grandinata. Vento a livello di brezza o brezza tesa. Temperatura al rifugio 18°, in cima al
Pizzo Spadolazzo 13°, al Lago Gelato 23°, al bivacco 16°, al lago Azzurro 14°, al termine 21°.

NEVE.  Non ce n'è più, neppure alle quote più elevate. E siamo solo a giugno!

Tourengänger: Alberto C.
Communities: Hikr in italiano


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