Passo dello Stelvio - Naglerspitze (tentativo)
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Penso ormai sia "normale", quando si fanno le quattro passate del pomeriggio, decidere con Emi di fare una piccola escursione dopo il suo arrivo... saliamo al Passo Stelvio e lasciamo l'auto nell'ampio parcheggio situato direttamente sotto il rifugio Garibaldi (m.2758). Ci incamminiamo dapprima fiancheggiando i piedi dello Scorluzzo, lasciandocelo alle spalle e proseguendo salendo per pietraia rimanendo sempre a destra degli impianti di risalita. Arrivati alla Casa Rifugio Ortler (m.3027) siamo stati accolti dal rumore continuo di un gatto delle nevi in procinto di dare l'ultima sistemata alla base della pista di sci; attraversando una lingua di neve alle sue spalle ci siamo portati sul retro del vecchio e abbandonato Hotel Pirovano. Da qui uno spettacolo unico sul comprensorio.
L'idea iniziale è di raggiungere il Monte Livrio imbruttito dalla presenza dell'arrivo della funivia. Saliamo su rocce un piccolo tratto costeggiando le piste... ma l'unico modo per raggiungere il Livrio è proprio attraversare le piste appena battute... e non trovando ottima l'idea, soprattutto per non incorrere in facili richiami, sposto lo sguardo alla mia destra e mi sento ben più attratta dal Naglerspitze. Cominciamo così a salire per questi enormi gradoni naturali tanto che mi spingo a paragonarlo ad un grande anfiteatro naturale... Davvero bellissimo!! Ci muoviamo totalmente su rocce per un bel tratto, poi siamo costretti a superare alcuni piccoli nevaietti sempre con dovuta cautela, tastando il manto nevoso e soppesandolo con molta attenzione!!! Procediamo ancora e troviamo degli ometti che ci guidano nella salita. Bello! Entusiasmante! Coinvolgente!... Chi si sarebbe aspettato che un giretto così acquistasse tanto valore!? La salita sarebbe potuta proseguire ma ad un ulteriore nevaio con approdo un po' troppo distante abbiamo preferito non sottovalutare il terreno e dire un tacito arrivederci alla cima seppur con dispiacere... ma quel che ci circondava e riempiva i nostri occhi erano le catene montuose a perdita d'occhio. Davanti, dietro... ovunque. A sinistra il Monte Scale sembrava un nanetto e spariva quasi circondato dai giganti!!! A destra invece le cime candide sfilavano eleganti! In quel momento quel che ci si manifestava non aveva pari e quindi che desiderare di più???
Poncione
Il bello del Passo dello Stelvio è che, chiudendo gli occhi sull'Ortles ed altri giganti alpini, si possono imbastire giri brevi ma in grado di lustrare gli occhi, specie nella luce candida del secondo pomeriggio. Nonostante le gambe risentano ancora le fatiche del Ricuca, la Naglerspitze è un bel richiamo, e pazienza se prudenza e ora tarda non ci han permesso di giungere sulla non lontana cima, peraltro così a vista tutt'altro che banale, ricoperta com'è in alto di ripidissimi detriti, tanto da essere non a caso più frequentata in veste invernale.
Solo per i grandiosi panorami goduti e l'ambiente di salita ne è valsa la pena...
L'idea iniziale è di raggiungere il Monte Livrio imbruttito dalla presenza dell'arrivo della funivia. Saliamo su rocce un piccolo tratto costeggiando le piste... ma l'unico modo per raggiungere il Livrio è proprio attraversare le piste appena battute... e non trovando ottima l'idea, soprattutto per non incorrere in facili richiami, sposto lo sguardo alla mia destra e mi sento ben più attratta dal Naglerspitze. Cominciamo così a salire per questi enormi gradoni naturali tanto che mi spingo a paragonarlo ad un grande anfiteatro naturale... Davvero bellissimo!! Ci muoviamo totalmente su rocce per un bel tratto, poi siamo costretti a superare alcuni piccoli nevaietti sempre con dovuta cautela, tastando il manto nevoso e soppesandolo con molta attenzione!!! Procediamo ancora e troviamo degli ometti che ci guidano nella salita. Bello! Entusiasmante! Coinvolgente!... Chi si sarebbe aspettato che un giretto così acquistasse tanto valore!? La salita sarebbe potuta proseguire ma ad un ulteriore nevaio con approdo un po' troppo distante abbiamo preferito non sottovalutare il terreno e dire un tacito arrivederci alla cima seppur con dispiacere... ma quel che ci circondava e riempiva i nostri occhi erano le catene montuose a perdita d'occhio. Davanti, dietro... ovunque. A sinistra il Monte Scale sembrava un nanetto e spariva quasi circondato dai giganti!!! A destra invece le cime candide sfilavano eleganti! In quel momento quel che ci si manifestava non aveva pari e quindi che desiderare di più???

Il bello del Passo dello Stelvio è che, chiudendo gli occhi sull'Ortles ed altri giganti alpini, si possono imbastire giri brevi ma in grado di lustrare gli occhi, specie nella luce candida del secondo pomeriggio. Nonostante le gambe risentano ancora le fatiche del Ricuca, la Naglerspitze è un bel richiamo, e pazienza se prudenza e ora tarda non ci han permesso di giungere sulla non lontana cima, peraltro così a vista tutt'altro che banale, ricoperta com'è in alto di ripidissimi detriti, tanto da essere non a caso più frequentata in veste invernale.
Solo per i grandiosi panorami goduti e l'ambiente di salita ne è valsa la pena...
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