Naglerspitze - Cima N m.3259 e Cima S m.3272
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Dal Passo Stelvio (m.2758, ampie possibilità di parcheggio) si segue inizialmente la strada asfaltata in direzione del Passo Platigliole; quando quest'ultima - giunta a un altro grosso parcheggio - svolta decisa a destra si rimane sul lato opposto iniziando a salire liberamente un'ampio vallone detritico in cui si notano chiaramente i passaggi dei gatti delle nevi addetti alle piste sciistiche. Con percorso a piacimento e qualche possibile scorciatoia, mentre il panorama inizia ad aprirsi sul maestoso Ortles, si perviene all'Ortlerhaus (m.3027) e al vecchio albergo Pirovano, punto d'arrivo dei percorsi sciistici.
Davanti al languente ghiacciaio (per motivi di sicurezza le piste quest'estate son rimaste chiuse) che separa il Monte Livrio dall'isolato Naglerspitze, si punta l'evidente e seducente mole slanciata di quest'ultima guadagnando (qualche ometto) una caratteristica zona di placconate calcaree che senza troppa fatica permette di prendere quota. La pendenza aumenta notevolmente quando le placche lasciano spazio a una conoide detritica non propriamente stabile, favorita tuttavia dalla presenza di un labile sentierino che a strette svolte interseca in più punti i resti di un vecchio skilift discendente dalla Cima N, impennandosi ulteriormente poco sotto le rocce e un basamento cui penzolano cavi metallici (utilizzabili, volendo, come corda fissa ma stando attenti a non smuovere sassi!). Superata con cautela la franosissima erta si perviene a una poco pronunciata spalla, in cui il sentiero pur sempre erto si fa più evidente e ormai prossimo alla vetta, sotto la quale si trovano postazione austriache della Grande Guerra (notare alcuni "cimeli" arrugginiti, incluso scatolame con cui i soldati potevano cibarsi). Dalla già panoramica Cima Nord (m.3259, omino di vetta) non resta che abbassarsi e procedere in falsopiano e poi salita agevole su roccette e tracce di sentiero, con ulteriori postazioni militari, alla Cima Sud (m.3272, piccola croce). Vista ulteriormente allargata ed interessante, che si apre alla mole delle vicine cime, Monte Cristallo e Punta degli Spiriti.
Discesa con cautela per la stessa via, ma probabilmente si può facilitare il tutto puntando al sottostante baitello degli impianti su pietraia per poi traversare a sinistra in direzione delle placche fatte in salita, similmente alla via normale invernale.
Considerazione finale... benchè sia una cima frequentata più in inverno che d'estate si può dire che in quest'ultima veste l'escursione assuma carattere più "storico" per la presenza degli appostamenti e cimeli della Grande Guerra, altrimenti ben sepolti dalla neve ed invisibili agli occhi per il resto dell'anno...
NB. La difficoltà T4+ si riferisce solo al tratto infido ed instabile tra le placche e i basamenti dell'ex-skilift sotto la Cima Nord; il resto è perlopiù T3/T3+
CChiara
Soddisfatta di aver chiuso i conti lasciati in sospeso l'11 Giugno... inutile dire che i panorami da lassù sono speciali. Gli inaspettati resti della guerra hanno ulteriormente impreziosito il tutto. Impressionante lo stato in cui versa il ghiacciaio: lo caratterizzano ferite profonde, e non lo si può guardare che con dispiacere, rispetto e comunque un misto di timore e fascino.
Davanti al languente ghiacciaio (per motivi di sicurezza le piste quest'estate son rimaste chiuse) che separa il Monte Livrio dall'isolato Naglerspitze, si punta l'evidente e seducente mole slanciata di quest'ultima guadagnando (qualche ometto) una caratteristica zona di placconate calcaree che senza troppa fatica permette di prendere quota. La pendenza aumenta notevolmente quando le placche lasciano spazio a una conoide detritica non propriamente stabile, favorita tuttavia dalla presenza di un labile sentierino che a strette svolte interseca in più punti i resti di un vecchio skilift discendente dalla Cima N, impennandosi ulteriormente poco sotto le rocce e un basamento cui penzolano cavi metallici (utilizzabili, volendo, come corda fissa ma stando attenti a non smuovere sassi!). Superata con cautela la franosissima erta si perviene a una poco pronunciata spalla, in cui il sentiero pur sempre erto si fa più evidente e ormai prossimo alla vetta, sotto la quale si trovano postazione austriache della Grande Guerra (notare alcuni "cimeli" arrugginiti, incluso scatolame con cui i soldati potevano cibarsi). Dalla già panoramica Cima Nord (m.3259, omino di vetta) non resta che abbassarsi e procedere in falsopiano e poi salita agevole su roccette e tracce di sentiero, con ulteriori postazioni militari, alla Cima Sud (m.3272, piccola croce). Vista ulteriormente allargata ed interessante, che si apre alla mole delle vicine cime, Monte Cristallo e Punta degli Spiriti.
Discesa con cautela per la stessa via, ma probabilmente si può facilitare il tutto puntando al sottostante baitello degli impianti su pietraia per poi traversare a sinistra in direzione delle placche fatte in salita, similmente alla via normale invernale.
Considerazione finale... benchè sia una cima frequentata più in inverno che d'estate si può dire che in quest'ultima veste l'escursione assuma carattere più "storico" per la presenza degli appostamenti e cimeli della Grande Guerra, altrimenti ben sepolti dalla neve ed invisibili agli occhi per il resto dell'anno...
NB. La difficoltà T4+ si riferisce solo al tratto infido ed instabile tra le placche e i basamenti dell'ex-skilift sotto la Cima Nord; il resto è perlopiù T3/T3+
CChiara
Soddisfatta di aver chiuso i conti lasciati in sospeso l'11 Giugno... inutile dire che i panorami da lassù sono speciali. Gli inaspettati resti della guerra hanno ulteriormente impreziosito il tutto. Impressionante lo stato in cui versa il ghiacciaio: lo caratterizzano ferite profonde, e non lo si può guardare che con dispiacere, rispetto e comunque un misto di timore e fascino.
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Kommentare (6)