Pizzo di Cadrèigh Q2516
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Escursione 'rubata' al meteo (alla meteo per gli amici svizzeri), in una giornata che non prometteva nulla di buono, ma la voglia era troppa ... quindi partiamo!
Come al solito cerchiamo un percorso ad anello, punto di arrivo il Pizzo di Cadrèigh nella zona del Lucomagno, un bel luogo panoramico sopra Acquacalda, il punto più elevato della lunga cresta che partendo da dal Pizzo Rossetto Q2099, si chiude proprio con il Pizzo di Cadrèigh per scendere al Passo di Gana Negra e congiungersi con l' imponente Pizzo del Corvo.
Partenza dal parcheggio a pagamento (Punto Informazioni), nel nostro caso (non per fare i tirchi ...) abbiamo lasciato l' auto quasi all' Ospizio, perchè abbiamo pensato di scendere al ritorno da quella parte. Quindi scendiamo a piedi per oltre 2Km sulla strada asfaltata, passando anche sotto la piccola galleria.
Non molto divertente di certo, ma questo tratto lo si fa ora o questo pomeriggio ...
Dal pargheggio informazioni, una carrareccia sale fino all' Alpe Sampru Q1851, la si lascia sulla destra risalendo il letto del torrente che scende a fianco fino in alto, dove si devia a sinistra e si sale tra prati e bosco. Qui qualche segnalazione (piuttosto vecchia) si trova.
Si sbuca su un lungo costone erboso, il sentiero non si vede (poco battuto e coperto dall' erba), però si vedono di tanto in tanto delle paline, seguirle in successione.
Il tratto su prato fa penzolare la lingua, ed il fiato accende la spia della riserva, ma due simpatiche sorprese fanno dimenticare tutto: le stelle alpine, alcune ancora fiorite, certo non facili da vedere (la seconda volta che le vedo al naturale), e tre camosci che fuggono talmente veloci che riesco a fotografare solo il terzo.
Dopo questa 'arrampicata' su pratoni, la pendenza diventa 'normale' fino a poco sotto al Passo di Gana Negra, dove un insieme di grossi sassi neri (di cosa sono fatti?), non possono no attirare l' attenzione di chi li raggiunge. Proseguiamo con piccoli saliscendi su un costone fino ad una palina a Q2401 (altro passo ma senza nome) dove inizia la cresta del Pizzo di Cadrèigh, l'omino di vetta si intravvede come un puntino.
Si sale la cresta, un centinaio di metri di dislivello da guadagnare senza grandi difficoltà.
Seguendo il sentiero (che dal passo di Gana Negra è ben visibile e battuto) fino a quando questo non 'scavalla' e scende verso la Croce del Bosc a Q2305.
Si abbandona quindi il sentiero e si risale tra prato e pietre fino all' omino di vetta.
Purtroppo le nuvole ci nascondono il panorama, ma siamo comunque soddisfatti, non abbiamo ancora "beccato l' acqua". Pranzo veloce per poi ritornare sui nostri passi fino al Passo di Gana Negra (palina a Q2410), dove si incontrano i sentieri che salgono dal Lucomagno, dalla Capanna Bovarina e dalla Capanna Dotra (o da Acquacalda ed anche da Campra).
Inevitabile un altra sosta attorno ai sassoni neri, che visti da sopra sono molto più numerosi che visti dal basso, c'e' anche un piccolo bivacco nascosto sotto uno di queste pietre nere, stratificate e friabili.
Scendiamo verso il passo del Lucomagno, passando dalla Foppa di Negra e dai Traversoni, con una pendenza decisamente inferiore a quella di questa mattina.
In alto al Piano del Motròn (dove oggi svolazzano i parapendii), il sentiero si divide, a sinistra scende sopra il Motròn e verso il parcheggio dove la nostra auto già visibile ci aspetta, diritto scende all' ospizio.
Siamo fortunati, scendendo troviamo i mirtilli, ne mangiamo senza ritegno ed arriviamo all' auto con mani, bocca e lingua violacei.
Un grazie a SISO che con il suo report , mi ha ricordato questa bella destinazione.
Altre foto dell' escursione, cartine e file sul nostro sito:
www.girovagando.net
Come al solito cerchiamo un percorso ad anello, punto di arrivo il Pizzo di Cadrèigh nella zona del Lucomagno, un bel luogo panoramico sopra Acquacalda, il punto più elevato della lunga cresta che partendo da dal Pizzo Rossetto Q2099, si chiude proprio con il Pizzo di Cadrèigh per scendere al Passo di Gana Negra e congiungersi con l' imponente Pizzo del Corvo.
Partenza dal parcheggio a pagamento (Punto Informazioni), nel nostro caso (non per fare i tirchi ...) abbiamo lasciato l' auto quasi all' Ospizio, perchè abbiamo pensato di scendere al ritorno da quella parte. Quindi scendiamo a piedi per oltre 2Km sulla strada asfaltata, passando anche sotto la piccola galleria.
Non molto divertente di certo, ma questo tratto lo si fa ora o questo pomeriggio ...
Dal pargheggio informazioni, una carrareccia sale fino all' Alpe Sampru Q1851, la si lascia sulla destra risalendo il letto del torrente che scende a fianco fino in alto, dove si devia a sinistra e si sale tra prati e bosco. Qui qualche segnalazione (piuttosto vecchia) si trova.
Si sbuca su un lungo costone erboso, il sentiero non si vede (poco battuto e coperto dall' erba), però si vedono di tanto in tanto delle paline, seguirle in successione.
Il tratto su prato fa penzolare la lingua, ed il fiato accende la spia della riserva, ma due simpatiche sorprese fanno dimenticare tutto: le stelle alpine, alcune ancora fiorite, certo non facili da vedere (la seconda volta che le vedo al naturale), e tre camosci che fuggono talmente veloci che riesco a fotografare solo il terzo.
Dopo questa 'arrampicata' su pratoni, la pendenza diventa 'normale' fino a poco sotto al Passo di Gana Negra, dove un insieme di grossi sassi neri (di cosa sono fatti?), non possono no attirare l' attenzione di chi li raggiunge. Proseguiamo con piccoli saliscendi su un costone fino ad una palina a Q2401 (altro passo ma senza nome) dove inizia la cresta del Pizzo di Cadrèigh, l'omino di vetta si intravvede come un puntino.
Si sale la cresta, un centinaio di metri di dislivello da guadagnare senza grandi difficoltà.
Seguendo il sentiero (che dal passo di Gana Negra è ben visibile e battuto) fino a quando questo non 'scavalla' e scende verso la Croce del Bosc a Q2305.
Si abbandona quindi il sentiero e si risale tra prato e pietre fino all' omino di vetta.
Purtroppo le nuvole ci nascondono il panorama, ma siamo comunque soddisfatti, non abbiamo ancora "beccato l' acqua". Pranzo veloce per poi ritornare sui nostri passi fino al Passo di Gana Negra (palina a Q2410), dove si incontrano i sentieri che salgono dal Lucomagno, dalla Capanna Bovarina e dalla Capanna Dotra (o da Acquacalda ed anche da Campra).
Inevitabile un altra sosta attorno ai sassoni neri, che visti da sopra sono molto più numerosi che visti dal basso, c'e' anche un piccolo bivacco nascosto sotto uno di queste pietre nere, stratificate e friabili.
Scendiamo verso il passo del Lucomagno, passando dalla Foppa di Negra e dai Traversoni, con una pendenza decisamente inferiore a quella di questa mattina.
In alto al Piano del Motròn (dove oggi svolazzano i parapendii), il sentiero si divide, a sinistra scende sopra il Motròn e verso il parcheggio dove la nostra auto già visibile ci aspetta, diritto scende all' ospizio.
Siamo fortunati, scendendo troviamo i mirtilli, ne mangiamo senza ritegno ed arriviamo all' auto con mani, bocca e lingua violacei.
Un grazie a SISO che con il suo report , mi ha ricordato questa bella destinazione.
Altre foto dell' escursione, cartine e file sul nostro sito:
www.girovagando.net
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