Croce dal Bosc e Piz Cadreigh mt 2516
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Con l'amico Carlo e Pinuccia più Billie decidiamo di andare al pizzo Cadreigh da Acquacalda. Le previsioni meteo sono buone. Ad Acquacalda visitiamo l'alberghetto in fase di ristrutturazione. Il piano terra è già finito ed è molto funzionale mentre le camere al piano superiore sono ancora da finire (dovrebbero essere pronte l'anno prossimo). L'ambiente è sempre molto bello e con temperatura ottimale seguiamo il bel sentiero nei pini per Croce Portera. Dal valico inizialmente seguiamo il sentiero alto per Anveuda ma poi essendo il sentiero molto sporco per le numerose mucche al pascolo optiamo per salire in diagonale a sinistra per pratoni ottimamente fioriti. Prendiamo poi il sentiero segnalato per la Gana Negra ed arrivati sotto ad est della Croce del Bosc traversiamo i vari dossi e per un ultimo tratto molto ripido arriviamo alla croce di vetta.Anzichè scendere per il versante opposto (sarebbe stato più breve) ridiscendiamo il tratto ripido percorso e poi con traverso a sinistra lungo il predetto sentiero segnalato proseguiamo lungo i traversi che a zig zag portano sul crinale del Cadreigh ad ovest della cima. Questo tratto di sentiero pur se segnalato in bianco e rosso a mio parere è da percorrere con molta attenzione perchè diversi tratti sono in via di franamento ed il terreno è molliccio e friabile. E' da percorrere a montagna asciutta e con il bel tempo. In caso contrario forse è meglio anche se molto più faticoso salire direttamente per prati con qualche pietra. Dalla cresta volgendo a destra e senza percorso obbligato si arriva facilmente ed in breve tempo in vetta al pizzo Cadreigh (ometto). Come al solito in primavera il tempo si è fatto quasi completamente nuvoloso anche se nuvole alte e non da pioggia. Facciamo la solita sosta pranzo in una buca sotto la cima ed al riparo dal vento.Il panorama è buono anche se il pizzo Scopì di fronte è avvolto dalle nuvole. Ripartiamo scendendo per il sentiero segnalato per la Gana Negra. Passiamo in una zona con caratteristici contrasti: rocce nere carbonatiche e rocce di calcare chiaro. Sotto la più caratteristica roccia nera è sito un bivacchino chiuso.Dopo una breve sosta riprendiamo la marcia verso il passo di Lucomagno lungo un sentiero caratteristico nell'erba. Capisco ora il significato di "traversoni" come denominazione di questo tratto: si tratta infatti di lunghissimi traversi che con pendenza molto moderato portano in fondo sui prati antestanti all'ospizio. Noi però ad un certo punto usciamo dal sentiero e sempre per prati raggiungiamo la strada asfaltata nei pressi di Samprou. Da qui seguendo l'ameno "sentiero Lucomagno" attraversiamo bellissime radure punteggiate da pini cembri e/o mughi e costeggiando il fiume giungiamo infine ad Acquacalda.Interessante escursione in ambiente suggestivo. Per me comunque il percorso più tranquillo ed anche codesto abbastanza variato è quello che parte dalla capanna Bovarina.
Tourengänger:
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