Piz Uffiern (3151 m) e Piz Cristallina (3128 m) da Fuorns (1487 m)
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Visto da
michea82
E dopo 1500 metri di discesa mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita...

Ma facciamo qualche passo indietro e cominciamo dall'inizio
Uffiern e Cristallina sono due 3000 ticinesi "non ufficiali" perchè si trovano in Grigioni, poco lontani dal confine che coincide con la Cima di Camadra, raggiungibili in giornata volendo anche dal Ticino (da Pian Geirett per esempio).
Noi abbiamo scelto di raggiungerli da nord, partendo da Fuorns.
Per il mio amico Fredy è la prima uscita effettiva dal 24 settembre scorso quando era stato alla Cima di Gana Bianca. Nel frattempo si è operato l'anca e ha svolto la riabilitazione. L'uscita gli è servita, fra le altre cose, anche per testarsi. E visto l'impegno che una gita simile richiede devo complimentarmi con lui: i tremila in invernale dal fondovalle non sono per nulla banali come rodaggio e lui non era allenato.
Video
[/drive.google.com/file/d/10WxMlxPezW2e-akhV3Q1l8UbCr2kLDjr/v...]
Avvicinamento
Sveglia a notte fonda e ritrovo a Malvaglia alle 04.30. Si prospetta una lunga escursione.
Con il 4 x 4 di
debbee speriamo di accorciare fino all'Alp Puzzetta. Tuttavia dobbiamo partire da Fuorns perchè la neve è ancora ben presente sulla strada per l'alpe. Io in realtà sono contento di partire dal fondovalle. Sono le 05.40 e per la prima mezz'ora usiamo i frontali. Sono almeno 1700 i metri da ascendere.
Seguiamo il sentiero e verosimilmente in un'ora siamo all'alpe. Incrociamo talvolta la strada. Dopo l'alpe ci abbassiamo nel bosco in direzione SE per raggiungere il fiume. Ho scoperto solo in serata sentendo
laura. che una traccia consente di tagliare senza salire all'Alp Puzzetta. Individuarla e sfruttarla ci avrebbe agevolato soprattutto nel ritorno.
Alle 07.15 siamo nei pressi del fiume, io indosso le ciaspole e lui gli sci, piccola pausa caffè più spuntino e iniziamo la lunga salita. È piuttosto freddo, la neve dura ci facilita l'andatura.
Così si presenta la vallata nei pressi del fiume a quota 1800 m

Svoltiamo a destra e risaliamo un ripido pendio ad ovest del fiume, in direzione sud. In poco più di un'ora siamo a quota 2300, guadagnando 500 m. Alla nostra sinistra c'è un salto roccioso seguito dal dosso morenico. Delle nostre cime neppure l'ombra. La valle è lunga. Il plateau glaciale è lontano.
Fredy risale zigzagando, io dritto. A volte ci allontaniamo. Ad un certo punto attraversiamo la valle verso est e dopo una seconda breve sosta decidiamo di risalire una cresta a sinistra della zona morenica.
Questo tratto Fredy lo percorre con gli sci in spalla. Nei pressi del punto 2599 m pieghiamo a SE su un terreno meno inclinato fino ad accedere al ghiacciaio del Medel.
Sono le 10.30 e il Piz Cristallina sembra ragionevolmente vicino.
Piz Cristallina visto dall'inizio del ghiacciaio intorno ai 2750 m

Il ghiacciaio è piano ma senza accorgersi percorrendolo si guadagnano ancora almeno 200 m. Individuiamo le nostre vette. L'amico di Fredy (
Simon) è salito all'Uffiern da sinistra (est). A noi sembra più immediato prendere la cresta ovest, ovvero quella che lo collega al Cristallina. Puntiamo alla stessa, inizialmente verso un punto piuttosto in alto. Ma poi perdendolo di vista, perchè nascosto alla vista dal pendio del ghiacciaio, restiamo bassi ed eseguiamo uno scomodo traverso in direzione della Fuorcla Cristallina. Tocchiamo la cresta poche decine di metri a monte della Fuorcla, il punto più basso tra le due cime (3005 m).
Più tardi scopriremo che è molto più comodo puntare direttamente alla parte alta della cresta.
Piz Uffiern (3151 m)
Sono le 11.45. Parco sci e ciaspole.
Noto che Fredy è stanco ma non si arrende. Mi segue tenacemente lungo la cresta. Lo stacco ma non di troppo. Voglio mantenere un contatto visivo. Dapprima aggiriamo delle rocce da destra leggermente sotto-cresta sul ripido pendio meridionale (ramponi e piccozza). Quindi riprendiamo il filo, su rocce a gradoni con passaggi di massimo secondo grado. Infine l'ultimo tratto è sottile e aereo.
Tocchiamo la vetta alle 12.40. Spettacolare.
Senza croce, nè libro, nè omino la selvaggia vetta dell'Uffiern condivide con noi per qualche istante la sua prestigiosissima vista.
Fredy sulla cresta W dell'Uffiern e dietro il Piz Cristallina

Il Piz Uffiern con la nostra cresta visto dal Piz Cristallina

Piz Cristallina (3128 m)
Capisco che per Fredy sarebbe stato eccessivo abbinare l'altra cima e, d'altronde, lui al Piz Cristallina ci è già stato, con Saimon.
Pertanto ci accordiamo: mi aspetterà nei pressi della Fuorcla Cristallina.
Non mi trattengo sulla sottile vetta dell'Uffiern e affronto la traversata. La parte più alta la discendiamo assieme. Poi appena possiamo saltare sul ghiacciaio lasciamo la cresta e ci separiamo.
Discendo rapido alla Fuorcla, la attraverso e valuto come salire al Cristallina. Il traverso sul pendio meridionale non mi ispira. Punto alla spalla orientale del Piz Cristallina direttamente dalla cresta est. Ci sono alcuni tratti ripidi. La neve non sempre è portante. La parte finale è esposta e ripida, poco sotto la calotta nevosa finale c'è un passaggio da arrampicare, non difficile ma esposto.
Una volta sopra rimane un breve tratto di cresta sommitale, ampia e panoramica.
Con me arrivano dalla via normale 3 ticinesi. Loro arrivano dal Medel. Si sono fatti tutte e 4 le cime del gruppo. Uno di loro si ricordava di me: mi aveva visto alla Ribia. Si ricordava come ero stato male.
Mi fermo per una buona sigaretta, alcuni scatti, un po' di scambi con i 3 simpatici ragazzi e per firmare il libro di vetta.
Il Piz Cristallina mi pare molto più battuto ed easy del suo vicino.
Mi sporgo sul fianco NW per valutare una discesa ma scarto subito l'idea. Troppo ripido.
Nemmeno la cresta che ho appena percorso la reputo una buona opzione. Sono le 14.00, Fredy è fermo da un'ora e si sta facendo tardi. Ritorno alla Fuorcla dal traverso sulla traccia scialpinistica.
Trovo un punto di accesso al Medelglatscher prima della Fuorcla. Mi lancio sul ghiacciaio e mi faccio notare da Fredy il quale ben presto mi raggiunge.
Traverso a sud del Piz Cristallina

Discesa un po' disastrosa
Per la discesa rimaniamo più ad ovest rispetto alla traccia del mattino. Anzichè prendere la crestina vicino alla morena, scendiamo dritti nella valle morenica. Ma la neve mi crea continuamente lo zoccolo e scivolo. Ben presto mi ritrovo un lungo salto da affrontare. Ma le racchette non le sento adeguate. Mi sposto sulla crestina a destra facendo un traverso difficile per quelle condizioni.
Individuo un canale a destra e scendo da lì ma in fondo allo stesso sono più basso del punto in cui attraversare la valle e riprendere il canale del mattino. Mi ritrovo sopra il grande salto roccioso. Devo passare dall'altra parte e indosso i ramponi. Fredy, che con gli sci ha pochi problemi ed è molto più veloce, mi aspetta.
Sotto i 2500 l'isoterma è superiore a zero e la neve è molle. Inizio presto ad affondare in buchi profondi e rallento considerevolmente. Raggiungo la sommità del canalone e lo discendo tribolando con i buchi. È una penitenza. La neve mi entra negli scarponi. Ogni passo è una voragine. Mi mantengo il più possibile a sinistra per cercare l'ombra ma serve a poco. Gli ultimi 300 metri li discendo con le racchette molto più ad ovest rispetto la traccia mattutina.
Un vero disastro di discesa.
Raggiungiamo il fiume ma siamo più bassi rispetto al sentiero. Pertanto penetriamo nella foresta in salita alla ricerca del sentiero.
È questo il momento evocato all'inizio della relazione. Per Fredy è una sofferenza. Per me è diverso. C'è del buono anche in questo. Dopo 1500 m di discesa su neve sfondosa ritrovarmi ad arrampicare per una selva oscura mi è quasi di sollievo (e il ravanare mi è dolce in questo bosco..)
Presto ritroviamo la nostra traccia. Ma la neve non smetterà di tormentarci ancora per un bel po'. Il primo tratto di discesa sotto l'Alp Puzzetta è tutto innevato e si sprofonda pesantemente.
Fredy discende lungo la strada con gli sci. Io a piedi per il sentiero. Alle 17.40 siamo a Fuorns. Esattamente 12 ore dalla partenza. In altre condizioni avremmo perso meno tempo nella discesa.
Lo sconforto per le difficoltà incontrate mi svanisce immediatamente.
Abbiamo svolto un'altra super-impresa.
Grande
m323 sei una delle potenze bleniesi!

E dopo 1500 metri di discesa mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita...

Ma facciamo qualche passo indietro e cominciamo dall'inizio
Uffiern e Cristallina sono due 3000 ticinesi "non ufficiali" perchè si trovano in Grigioni, poco lontani dal confine che coincide con la Cima di Camadra, raggiungibili in giornata volendo anche dal Ticino (da Pian Geirett per esempio).
Noi abbiamo scelto di raggiungerli da nord, partendo da Fuorns.
Per il mio amico Fredy è la prima uscita effettiva dal 24 settembre scorso quando era stato alla Cima di Gana Bianca. Nel frattempo si è operato l'anca e ha svolto la riabilitazione. L'uscita gli è servita, fra le altre cose, anche per testarsi. E visto l'impegno che una gita simile richiede devo complimentarmi con lui: i tremila in invernale dal fondovalle non sono per nulla banali come rodaggio e lui non era allenato.
Video
[/drive.google.com/file/d/10WxMlxPezW2e-akhV3Q1l8UbCr2kLDjr/v...]
Avvicinamento
Sveglia a notte fonda e ritrovo a Malvaglia alle 04.30. Si prospetta una lunga escursione.
Con il 4 x 4 di

Seguiamo il sentiero e verosimilmente in un'ora siamo all'alpe. Incrociamo talvolta la strada. Dopo l'alpe ci abbassiamo nel bosco in direzione SE per raggiungere il fiume. Ho scoperto solo in serata sentendo

Alle 07.15 siamo nei pressi del fiume, io indosso le ciaspole e lui gli sci, piccola pausa caffè più spuntino e iniziamo la lunga salita. È piuttosto freddo, la neve dura ci facilita l'andatura.
Così si presenta la vallata nei pressi del fiume a quota 1800 m

Svoltiamo a destra e risaliamo un ripido pendio ad ovest del fiume, in direzione sud. In poco più di un'ora siamo a quota 2300, guadagnando 500 m. Alla nostra sinistra c'è un salto roccioso seguito dal dosso morenico. Delle nostre cime neppure l'ombra. La valle è lunga. Il plateau glaciale è lontano.
Fredy risale zigzagando, io dritto. A volte ci allontaniamo. Ad un certo punto attraversiamo la valle verso est e dopo una seconda breve sosta decidiamo di risalire una cresta a sinistra della zona morenica.
Questo tratto Fredy lo percorre con gli sci in spalla. Nei pressi del punto 2599 m pieghiamo a SE su un terreno meno inclinato fino ad accedere al ghiacciaio del Medel.
Sono le 10.30 e il Piz Cristallina sembra ragionevolmente vicino.
Piz Cristallina visto dall'inizio del ghiacciaio intorno ai 2750 m

Il ghiacciaio è piano ma senza accorgersi percorrendolo si guadagnano ancora almeno 200 m. Individuiamo le nostre vette. L'amico di Fredy (

Più tardi scopriremo che è molto più comodo puntare direttamente alla parte alta della cresta.
Piz Uffiern (3151 m)
Sono le 11.45. Parco sci e ciaspole.
Noto che Fredy è stanco ma non si arrende. Mi segue tenacemente lungo la cresta. Lo stacco ma non di troppo. Voglio mantenere un contatto visivo. Dapprima aggiriamo delle rocce da destra leggermente sotto-cresta sul ripido pendio meridionale (ramponi e piccozza). Quindi riprendiamo il filo, su rocce a gradoni con passaggi di massimo secondo grado. Infine l'ultimo tratto è sottile e aereo.
Tocchiamo la vetta alle 12.40. Spettacolare.
Senza croce, nè libro, nè omino la selvaggia vetta dell'Uffiern condivide con noi per qualche istante la sua prestigiosissima vista.
Fredy sulla cresta W dell'Uffiern e dietro il Piz Cristallina

Il Piz Uffiern con la nostra cresta visto dal Piz Cristallina

Piz Cristallina (3128 m)
Capisco che per Fredy sarebbe stato eccessivo abbinare l'altra cima e, d'altronde, lui al Piz Cristallina ci è già stato, con Saimon.
Pertanto ci accordiamo: mi aspetterà nei pressi della Fuorcla Cristallina.
Non mi trattengo sulla sottile vetta dell'Uffiern e affronto la traversata. La parte più alta la discendiamo assieme. Poi appena possiamo saltare sul ghiacciaio lasciamo la cresta e ci separiamo.
Discendo rapido alla Fuorcla, la attraverso e valuto come salire al Cristallina. Il traverso sul pendio meridionale non mi ispira. Punto alla spalla orientale del Piz Cristallina direttamente dalla cresta est. Ci sono alcuni tratti ripidi. La neve non sempre è portante. La parte finale è esposta e ripida, poco sotto la calotta nevosa finale c'è un passaggio da arrampicare, non difficile ma esposto.
Una volta sopra rimane un breve tratto di cresta sommitale, ampia e panoramica.
Con me arrivano dalla via normale 3 ticinesi. Loro arrivano dal Medel. Si sono fatti tutte e 4 le cime del gruppo. Uno di loro si ricordava di me: mi aveva visto alla Ribia. Si ricordava come ero stato male.
Mi fermo per una buona sigaretta, alcuni scatti, un po' di scambi con i 3 simpatici ragazzi e per firmare il libro di vetta.
Il Piz Cristallina mi pare molto più battuto ed easy del suo vicino.
Mi sporgo sul fianco NW per valutare una discesa ma scarto subito l'idea. Troppo ripido.
Nemmeno la cresta che ho appena percorso la reputo una buona opzione. Sono le 14.00, Fredy è fermo da un'ora e si sta facendo tardi. Ritorno alla Fuorcla dal traverso sulla traccia scialpinistica.
Trovo un punto di accesso al Medelglatscher prima della Fuorcla. Mi lancio sul ghiacciaio e mi faccio notare da Fredy il quale ben presto mi raggiunge.
Traverso a sud del Piz Cristallina

Discesa un po' disastrosa
Per la discesa rimaniamo più ad ovest rispetto alla traccia del mattino. Anzichè prendere la crestina vicino alla morena, scendiamo dritti nella valle morenica. Ma la neve mi crea continuamente lo zoccolo e scivolo. Ben presto mi ritrovo un lungo salto da affrontare. Ma le racchette non le sento adeguate. Mi sposto sulla crestina a destra facendo un traverso difficile per quelle condizioni.
Individuo un canale a destra e scendo da lì ma in fondo allo stesso sono più basso del punto in cui attraversare la valle e riprendere il canale del mattino. Mi ritrovo sopra il grande salto roccioso. Devo passare dall'altra parte e indosso i ramponi. Fredy, che con gli sci ha pochi problemi ed è molto più veloce, mi aspetta.
Sotto i 2500 l'isoterma è superiore a zero e la neve è molle. Inizio presto ad affondare in buchi profondi e rallento considerevolmente. Raggiungo la sommità del canalone e lo discendo tribolando con i buchi. È una penitenza. La neve mi entra negli scarponi. Ogni passo è una voragine. Mi mantengo il più possibile a sinistra per cercare l'ombra ma serve a poco. Gli ultimi 300 metri li discendo con le racchette molto più ad ovest rispetto la traccia mattutina.
Un vero disastro di discesa.
Raggiungiamo il fiume ma siamo più bassi rispetto al sentiero. Pertanto penetriamo nella foresta in salita alla ricerca del sentiero.
È questo il momento evocato all'inizio della relazione. Per Fredy è una sofferenza. Per me è diverso. C'è del buono anche in questo. Dopo 1500 m di discesa su neve sfondosa ritrovarmi ad arrampicare per una selva oscura mi è quasi di sollievo (e il ravanare mi è dolce in questo bosco..)
Presto ritroviamo la nostra traccia. Ma la neve non smetterà di tormentarci ancora per un bel po'. Il primo tratto di discesa sotto l'Alp Puzzetta è tutto innevato e si sprofonda pesantemente.
Fredy discende lungo la strada con gli sci. Io a piedi per il sentiero. Alle 17.40 siamo a Fuorns. Esattamente 12 ore dalla partenza. In altre condizioni avremmo perso meno tempo nella discesa.
Lo sconforto per le difficoltà incontrate mi svanisce immediatamente.
Abbiamo svolto un'altra super-impresa.
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