Cavona- Rancio- Masciago- Due percorsi tematici (un mercoledì da mufloni)
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Ci ritroviamo in 17 al ritrovo del campo sportivo di Cavona ed, adempiuto alle formalità CAI per il covid (raccolta autocertificazioni), iniziamo il cammino. Passiamo accanto al American Southwest Museum, piccolo museo dedicato agli indiani d'America ed arriviamo alla piazzetta del paese dove andiamo a visitare il piccolo santuario della Santa Casa.
Il santuario della Santa Casa fu costruito attorno al 1650 ed è dedicato al culto della Madonna di Loreto. Ha la particolarità di contenere al suo interno un secondo edificio che rappresenta la casa di Nazareth, il luogo dove Maria nacque e visse come donna, sposa e madre.
Prendiamo una scalinata acciottolata che si alza sopra i tetti di Cavona ed arriva sul sagrato della chiesa di S.Michele. Proseguiamo su un percorso che si alza tra antichi terrazzamenti ed attraversa il colle che ha subito nell'ottobre del 2020 una forte devastazione dalla tempesta di scirocco. La via si immette sulla pista forestale per Rancio che coincide con l'AV (Anulare Valcuviano) e l'anello della Valcanasca. Deviamo su un sentiero non segnato che si abbassa nel bosco e sbuca al cimitero di Rancio. Sulle vie lastricate del borgo arriviamo nella piazza del paese dove andiamo a visitare la chiesa parrocchiale dei SS. Fabiano e Sebastiano. Dopo il ponte sulla Rancina usciamo dal borgo ed, attraversata la provinciale, scendiamo al parcheggio della fabbrica A-27, ora chiusa, dove, costeggiando il corso del Rio Casc arriviamo alla pozza terminale della cascata del Ronco di cui si vedono gli ultimi due salti. Una fettuccia di corda ancorata alla roccia consente la salita sopra l'ultimo salto. Alcuni di noi lo salgono per poter ammirare i salti superiori. Riprendiamo il cammino andando a prendere il sentiero 319 che, con poche svolte, arriva all'abitato di Masciago Primo. Andiamo a visitare la chiesa di S.Agnese per proseguire su via acciottolata uscendo dal borgo. Arriviamo ad un'edicola dove un bivio segna il punto di partenza e arrivo dell'anello del Sentiero Furia.Il Sentiero Furia è un percorso naturalistico realizzato nel 2016 ad opera del comune di Masciago Primo e del Parco Campo dei Fiori dedicato a Salvatore Furia (1924-2010), meteorologo e poeta, fondò e diresse l'Osservatorio astronomico del Campo dei Fiori.
Pieghiamo a destra e seguiamo il percorso che alterna sentieri e strade forestali. Lungo la via sono installati pannelli didattici che illustrano gli aspetti geologici, faunistici e floreali del territorio. Facciamo una breve deviazione per visitare le sergenti pietrificanti.
Le sorgenti pietrificanti sono un habitat dove l'acqua corrente che si arricchisce di bicarbonato di calcio sciogliendo la roccia calcarea dove scorre percola sul terreno o sui muschi e porta alla formazione di travertino, roccia sedimentaria calcarea dall’aspetto poroso.
Riprendiamo la via arrivando alla tappa successiva: il Sass della Rossera, imponente masso erratico di gneiss grigio depositato sul posto dal ghiacciaio del Ticino. Proseguiamo la marcia sul colle devastato anch'esso dalla tempesta di scirocco dove sono situate gallerie e postazioni dello sbarramento della Valcuvia, sistema difensivo della Frontiera Nord costruito durante la I Guerra Mondiale. La via, ora in discesa ci riporta all' edicola di Masciago ritrovando la via dell'andata. Sulla strada risaliamo al cimitero e deviamo a destra seguendo le indicazioni del Sentiero Furia che scende ad una terrazza panoramica sulle forre del Rio Casc. In realtà, nonostante siamo il inverno e le piante sono spoglie si vede poco o niente delle cascate sottostanti. Risaliamo all'area picnic dove su due tavoloni assolati ci concediamo la pausa pranzo. Riprendiamo il cammino su percorso non segnato che ci porta a guadare il torrente e a risalire sopra le forre del Rio Casc dal lato opposto a quello della terrazza, qui sono più visibili ma parecchio esposte non essendoci protezioni sul precipizio. Proseguiamo sul sentiero che si immette su una sterrata dove incrociamo il sentiero 318 che scende da Brinzio. Lo seguiamo per un breve tratto per poi deviare su strada che ci porta ad attraversare la provinciale ed a ritornare nell'abitato di Rancio, nella parte alta del borgo. Sulle vie di paese arriviamo al bivio delle piste forestali provenienti da Cavona. Prendiamo la via di sinistra ritrovando così l'anello della Valcanasca. Su strada forestale risaliamo brevemente il colle per poi scendere nella Valcanasca che riporta a Cavona. Questa via è stata di recente liberata dagli alberi caduti e sistemato il fondo con il deposito di pietrisco spezzato su tutto il percorso. La strada era sconnessa a causa del fatto che nei periodi di grandi piogge estive si trasforma in torrente. Il sentiero attraversa i prati e riporta a Cavona dove si conclude la nostra gita.
Partecipanti 17: Dario, Adolf, Aldo, Angelo, Anita, Cecilia, Emilio, Enrico, Giulio, Giuseppe, Leo, Luigi L, Maurizio, Mauro DP, Michael, Regina, Roberta.
Tempo di percorrenza: 5h24' soste comprese
Meteo: bello, limpido
Note: le foto, oltre le mie sono di Angelo e Giulio

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