Zuccone Campelli dal Canale dei Camosci e Zucco di Pesciola dal Canale della Madonna

Sfogliando il libro "Ghiaccio delle Orobie", in cerca di un canale facile e vicino da poter salire con Federico, mi salta all’occhio lo Zucco Campelli, dove non torno da qualche anno. 
Federico è d’accordo sulla scelta, sia per la zona a lui sconosciuta che per il canale/canali di grado F, mai troppo ripidi ed ora con neve solida e continua.

 
Arriviamo al parcheggio della funivia per i Piani di Bobbio che è ancora scuro. Ne approfittiamo per una colazione al bar per poi partire alle primissime luci dell’alba.
 
Appena fuori la sbarra del parcheggio a pagamento (4€, anche con Telepass) inizia la strada sterrata e prevalentemente cementata che porta ai Piani di Bobbio, evitando così il ripido sentiero delle MTB/downhill. Salvo alcuni tratti, la strada è pulita da neve e ghiaccio fino al suo termine, quando ormai si inizia a mettere piede sulle piste degli slittini e dei bob. Percorriamo per buona parte le piste tenendoci a lato fino a prendere parte del sentiero che porta al Vallone dei Camosci. Già dalle piste si identifica con facilità il Canale dei Camosci, la prima gola di neve visibile, mentre il Canale della Madonna rimane nascosto dalla bastionata rocciosa, sarà visibile solamente una volta raggiunta la base.
 
Raggiungiamo la base dei canali, identificabile con 2 grossi massi, dopo 2 ore e mezza di cammino. Qui indossiamo i ramponi insieme ad un buon numero di escursionisti. C’è chi sale persino con mezzi ramponcini, e chi senza piccozza.
 
Seguiamo le molteplici impronte che salgono lungo il Canale dei Camosci. Sebbene la neve non sia molta, tutto il canale risulta innevato e la neve è perfettamente dura e compatta. Al centro della sua lunghezza si trova qualche tratto più ripido, ma mai superando i 40°. In mezzora sbuchiamo sulla cresta godendoci del sole e del panorama. Proseguiamo per tratti innevati e tratti erbosi. Superate le 3 catene che agevolano la discesa da roccette ghiacciate, riprendiamo la cresta sassosa fino a raggiungere la cima. Dalla cima dello Zuccone Campelli la vista spazia a 360°: la catena alpina, le cime Valtellinesi, ovviamente il triangolo lariano, il Legnone (spoglio di neve come fosse Novembre), la bergamasca (che poco conosco)…
 
Qualcuno, tornando indietro, prosegue per la cresta fino a raggiungere la vetta sovrastata da quella che sembra una campana o una croce. Da li sarebbe possibile raggiungere la cima del Pesciola scendendo per roccette e catene (II grado).
Non conoscendo bene l’itinerario e volendo fare un'altra pò di salita, decidiamo di tornare alla base del canale per poi risalire la lingua nevosa a fianco, il Canale della Madonna. In poco tempo risaliamo anche questo, più corto e con pendenza minore. Al termine percorriamo il sentiero ripulito dalla neve fino la cima del Zucco di Pesciola.
 
Ci soffermiamo anche qui per una breve merenda prima di percorrere a ritroso la via dell’andata passando dal Rifugio Lecco. Dal termine delle piste svoltiamo alla nostra sinistra per prendere il sentiero che attraversa dapprima il torrente Valle di Bobbio e poi passare per Pequeno e per la vecchia stazione funicolare, raggiungendo infine il parcheggio della funivia. Questo sentiero scende ripido nel primo tratto, poi, sempre nel bosco, una serie di tornanti ricoperti di foglie autunnali lo rendono ancor più “impervio”.
 

DATI TECNICI
Parcheggio funivia Barzio - Vallone dei Camosci: 8 km  1000 D+  2h35min
Canale dei Camosci - Zuccone Campelli: 1 km  320 D+  40min
Zuccone Campelli - attacco: 25min
Canale della Madonna - Zucco di Pesciola: 500 m  130D+  20min
Zucco di Pesciola - parcheggio funivia Barzio: 7 km  1530 D-  2h30min