Val Grande: Pian di Boit - Alpe Terza

In settimana ho percorso il km verticale da Cossogno al Todum e la vista dell'interno della Val Grande è stato un richiamo irresistibile.
La mia esperienza valgrandina è fatta di numerose vette (spesso raggiunte dall'esterno della valle) ma di pochi sentieri interni che la attraversano, quindi opto per... Pian di Boit!

Sul percorso Cicogna - Pogallo c'è poco da dire, se non di tener conto con al ritorno non sarà tutta discesa, annotazione forse banale ma lasciate comunque un po' di benzina nel serbatoio.
Da Pogallo si scende verso destra e si attraversa il ponticello che supera il Rio Pogallo, si ignora il sentiero che parte sulla sinistra e che porta a Busarasca e si segue il sentiero, ben indicato, fino al bivio tra i due sentieri che portano comunque a Pian di Boit; io ho percorso il sentiero "senza guado" sia alla andata che al ritorno.
L'ultimo tratto prima dell'Alpe Preda è semplice da seguire ma va affrontato con attenzione, anche al ritorno: l'alto strato di foglie (poco sotto al ginocchio) nasconde i sassi presenti al di sotto e girarsi una caviglia è un rischio reale.
Attraversato il ponte sul Rio Pianezzoli si trovano i ruderi dell'Alpe Preda e da qui in una decina di minuti su semplice sentiero nella faggeta si arriva finalmente a Pian di Boit (2h 30').
Dopo una breve sosta-panino, decido di puntare all'Alpe Terza. Se finora il sentiero era un saliscendi senza mai pendenze impegnative, qui è l'esatto opposto: salita diretta in una faggeta in ripida pendenza con tanti segni sulle piante e qualche segnavia a volte coperto dalle foglie.
In ogni caso in poco più di 30' si arriva all'Alpe composta da due baite ormai distrutte ma dalla quale si può godere un bellissimo panorama sulle cime circostanti e soprattutto sul maestoso Zeda, con spolverata di neve annessa.
Mi appresto così a tornare, seguendo la stessa via percorsa all'andata e a Pogallo vedo le prime persone della giornata!