Monte Galbiga (m.1698)
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Partenza dall'Oratorio di San Maurizio (m.283), al Piano di Porlezza, dove nei pressi del prato attiguo parte il non evidentissimo sentiero, il quale peraltro poco dopo sarà regolarmente ben marcato con vernice biancorossa. Più che un sentiero si può dire una traccia, dapprima su infida pietraia e fogliame, che con forte pendenza raggiunge la boscosa sella di Piletta (m.589, croce di legno) e quindi Pian Lera (m.847). Più avanti s'incontra un'ampia strada forestale, che s'addentra nella Val Tremezzolo per concludersi a un impianto dell'acquedotto. Per errore l'abbiamo seguita (andando a destra) nel suo intero sviluppo perdendo circa mezz'oretta, ma poco male. Rientrati al bivio e ritrovati i bolli in breve si sale sempre nel ripido bosco, ma ora con le prime aperture panoramiche di rilievo, toccando le rovine dell'Alpe Nosarolo (m.1105), Corte Vecchia (m.1325) e alcuni appostamenti in trincea della Linea Cadorna, sfociando infine sulla carrareccia poco prima dell'Alpe di Lenno. Da qui si segue un sentiero nel rado bosco (cartello indicante "Galbiga" molto scolorito, quasi illeggibile) uscendo definitivamente allo scoperto tra ciuffi di ontanelli col severo strappo finale che conduce in cima al Monte Galbiga (m.1698), proprio nel momento in cui qualche nube ballerina impedisce una vista più ampia del notevole panorama circostante, quasi in verticale su Porlezza. Una salita molto solitaria che, salvo rari momenti, non molla praticamente mai.
L'arietta gelida ci convince a fare lo spuntino all'esterno del Rifugio Venini (m.1576, chiuso), nei pressi del quale incontriamo altri escursionisti saliti da itinerari diversi. Ci dirigiamo quindi, su strada militare, all'Alpe di Lenno (m.1495), dal quale ci riportiamo sempre su carrareccia al sentiero di salita, che ripercorriamo fedelmente fino al bivio della Val Tremezzolo, per poi - evitando così il tratto più ripido e malagevole - seguire una comoda ma comunque ripida strada forestale che porta alla frazione Garovo (m.280). Da qui, seguendo la pista ciclo-pedonale, in una ventina di minuti chiudiamo l'anello all'Oratorio di San Maurizio (m.283).
In compagnia di David, che ringrazio.
NB. San Maurizio-Monte Galbiga T3 (traccia di sentiero a tratti disagevole per il terreno, molto ripido, ma quasi sempre ben segnata), il resto praticamente T1.
L'arietta gelida ci convince a fare lo spuntino all'esterno del Rifugio Venini (m.1576, chiuso), nei pressi del quale incontriamo altri escursionisti saliti da itinerari diversi. Ci dirigiamo quindi, su strada militare, all'Alpe di Lenno (m.1495), dal quale ci riportiamo sempre su carrareccia al sentiero di salita, che ripercorriamo fedelmente fino al bivio della Val Tremezzolo, per poi - evitando così il tratto più ripido e malagevole - seguire una comoda ma comunque ripida strada forestale che porta alla frazione Garovo (m.280). Da qui, seguendo la pista ciclo-pedonale, in una ventina di minuti chiudiamo l'anello all'Oratorio di San Maurizio (m.283).
In compagnia di David, che ringrazio.
NB. San Maurizio-Monte Galbiga T3 (traccia di sentiero a tratti disagevole per il terreno, molto ripido, ma quasi sempre ben segnata), il resto praticamente T1.
Tourengänger:
Poncione

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