"All'ombra" del bollettone


Publiziert von Gabrio , 2. Januar 2022 um 20:40.

Region: Welt » Italien » Lombardei
Tour Datum:21 Dezember 2021
Wandern Schwierigkeit: T3 - anspruchsvolles Bergwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Tambo-Curciusa   CH-GR   I 

Era da giorni che avevo in mente un breve racconto da scrivere.
Mi servivano alcune foto così ero andato in Val Bova sopra ad Erba.
Stavo camminando sul sentiero che porta alle scale di legno e di ferro,
lungo il percorso ne avevo scattate un paio, poi ero giunto sotto le tre rampe
della scala di legno. Le avevo fotografate, avevo chiuso i bastoncini ed ero salito.
Era mia intenzione raggiungere anche il ponticello sopra l'Orrido di Caino, ripreso
il cammino lasciando a sinistra il bivio per l'Alpe del Vicerè, ero sceso verso la forra.
Sul ponte avevo scattato le foto che mi servivano.
Stavo per risalire il lato opposto e ridiscendere dalla scala di ferro quando,
occhi fissi sull'orrido, mi era venuto in mente il Bollettone.
"Bollettone o Bolettone?" avevo detto così, ad alta voce, senza un motivo serio.
Mentre facevo mente locale per una possibile ricerca, avevo sentito un urlo rauco.
Sembrava arrivasse dal fondo del canyon, mi ero sporto per osservare meglio
ma non avevo visto nulla.
Preoccupato mi ero tirato indietro. Un attimo dopo un sibilo acuto mi aveva
lacerato le orecchie, le avevo tappate con entrambe le mani.
Non era durato molto, ma quanto bastava per farmi star male.
Mi girava la testa ed ero instabile sulle gambe, mi ero attaccato al cavo corrimano.
Volevo andar via ma non mi sentivo in condizione di farlo.
Il sentiero, sia a destra che a sinistra era esposto con catene, temevo di cadere! 
Avevo atteso qualche minuto senza più sentire rumori.
La temperatura era bassa, mi stava venendo freddo. Con prudenza avevo mosso
i primi passi, sembrava andasse meglio. Stranamente, anzichè andare verso destra
e completare il giro delle scale, ero tornato indietro.
Non era nelle mie intenzioni, eppure mi stavo dirigendo verso il Bollettone.
Ritornato al bivio per la scala di legno avevo proseguito dritto.
Il sentiero rasentava il bordo di un alta parete rocciosa, che da un lato terminava nell'orrido
e da quell'altra al Buco del Piombo.
Il luogo meritava una foto, era davvero il caso che mi fermassi a farla?
Evidentemente si, perchè l'avevo scattata! Ero ancora inquieto ed un leggero tremore
delle mani me lo confermava senza dubbio alcuno.
Mentre posavo lo zaino cercando l'inquadratura migliore, avevo notato qualcosa di strano.
Dopo il solito "click" mi ero girato per capire cosa non andava.
L'avevo notato subito: la mia ombra non era dove sarebbe dovuta essere!
Il sole era a sud-est, lei ad est, con il mio corpo faceva un angolo di 45°:
com'era possibile? Doveva trovarsi a nord-ovest, cosa ci faceva lì?
Mentre me lo stavo domandando, occhi fissi su di lei, ecco che in completa autonomia
ella aveva alzato il braccio destro.
Dallo spavento avevo fatto un balzo indietro, rischiando di finire giù nel baratro!!
Senza scomporsi, per niente impietosita aveva ripetuto il gesto, come a dire:
"Vai, muoviti che è ora!!"
Ero impazzito? Non certo per obbedienza avevo imbracciato zaino e bastoncini
scappando via. Fatti pochi passi mi ero voltato a guardare, non si era mossa!
Si era distaccata da me come avesse vita propria, non ci potevo credere.
Avevo i sudori freddi. Per la prima volta nella mia vita avevo paura della mia stessa ombra!!
Dovevo andarmene subito senza aspettare oltre.
Costeggiato un canale esposto a nord in cui correva un rigolo d'acqua, il sentiero
svoltava a destra tornando al sole.
Dopo pochi attimi uno "Stock!"  per nulla rassicurante mi aveva fatto trasalire.
Abbassati gli occhi avevo visto la mia ombra riattaccata a me.
Era tornata al suo posto, ma questo non mi aveva fatto sentire più tranquillo, anzi!!
Camminando veloce, continuavo ad osservarla con la coda dell'occhio,
per una volta avrei preferito non averla fra i piedi!!
Un paio di volte avevo alzato le gambe agitandole a destra e a sinistra, era un tentativo
puerile di staccarmi da lei? Non era più "MIA", e non era solo una sensazione
ma qualcosa di più
tangibile, una certezza direi!!!
Dopo quindici preoccupanti minuti in cui tutto era andato via liscio, cominciavo a sentirmi meglio.
Ero tornato nella normalità? Magari il malore avuto prima mi aveva creato
una fastidiosa allucinazione.
Raggiunta la stradina che porta alla Baita Cacciatori ero certo che avrei incontrato
qualcuno, era rassicurante oppure no?
Arrivato
quindi nei pressi della Baita avevo notato un uomo fermo di fronte alla costruzione.
Ero salvo...quanto mi sbagliavo....!!
Pigramente costui aveva girato il capo nella mia direzione,
l'istante dopo si era irrigidito
strabuzzando gli occhi!
Avevo rallentato il passo proprio mentre lui si era fatto da parte visibilmente preoccupato!
Cosa stava succedendo? Egli guardava un punto definito proprio dietro di me.
Mi ero voltato di scatto rimanendo di stucco a mia volta!
La mia ombra nera, anzichè essere piatta sul terreno, era in piedi e stava salutando
lo sconosciuto escursionista.
Con un cenno della testa, senza riuscire a parlare, egli cercava da me spiegazioni per ciò
che vedeva. Il coraggio gli difettava, così quando avevo allargato le braccia come a dire:
"Ma che ne sò!!!" , lui aveva pensato bene di darsi alla fuga!
"Bene! Di questo passo svuoto la Brianza!!"  Avevo pensato senza sorridere..
Non era per niente divertente, neppure tragicomico!
Come se niente fosse "Ombra"  non stava ferma un attimo!
D'istinto, fuori di me, le avevo tirato un calcio violento!
Avete mai tentato di rifilare un pestone al niente vestito di nero?
Io si! Vi assicuro che non è una bella idea.
A fine corsa, con la gamba completamente allungata senza colpire nulla,
inevitabilmente lo slancio si era trasformato in un boomerang. Perso l'equilibrio ero finito
per terra a gambe all'aria.
Disteso sull'asfalto l'avevo osservata, si muoveva appena: stava ridendo di me?
Mi ero alzato su tutte le furie, doveva essere questo il mio modo di
"vivere felicemente la montagna" dopo essere andato in pensione?
E adesso, con chi potevo sfogare la mia rabbia crescente?
Ma soprattutto, cosa potevo fare ora? Non potevo andare in giro con una simile compagnia!
Mi ero voltato per tornare indietro ma Ombra me l'aveva impedito.
Quando le avevo tirato il calcio, l'avevo trapassata come fosse aria, adesso che
volevo andarmene era diventata di pietra.
Avvilito, spaventato ed arrabbiato,  mi ero voltato ancora, dove potevo andare?
Non volevo incontrare nessuno, fortunatamente non era domenica. Peccato che ogni giorno,
da queste parti, si trovi sempre in giro qualcuno.
Mentre pensavo sul da farsi, mi ero sentito spingere da dietro:
la mia ombra era impaziente, per andare dove?
La risposta la sapevo. Avevo camminato per qualche centinaio di metri, poi ero svoltato
a sinistra.
Avevo imboccato una scorciatoia con cui raggiungere la stradina che,
dall'Alpe del Vicerè, sale direttamente al Bollettone. Per pochi minuti ero sicuro di non
incontrare nessuno, il sentiero era poco frequentato, poi chissà!
Avevo bisogno di qualche minuto di solitudine, dovevo assolutamente mettere ordine
ai miei pensieri. Era la prima volta che volevo eliminare un'ombra,
la mia, come potevo fare?
Arrivato alla stradina mi ero bloccato.
Un escursionista la stava risalendo ed un altro stava scendendo dalla scorciatoia.
Avevo preso tempo poi, quando il ragazzo in discesa era andato oltre, avevo attraversato
la strada. Risalita la scorciatoia mi ero dato da fare per arrivare primo.
Alzavo spesso gli occhi con l'incubo di incontrare qualcuno, con un'ombra del genere
non c'era niente da scherzare!
Raggiunta ancora la stradina l'avevo attraversata prendendo la scorciatoia successiva,
non si vedeva nessuno. La pace, purtroppo, era durata poco. All'improvviso davanti a me,
avevo intravisto una donna ferma lungo il sentiero.
Avevo rallentato il passo, cercavo di capire cosa avesse in mente di fare.
Stava scendendo oppure no? Era in attesa che qualcuno alla mie spalle, che non avevo
incontrato, la raggiungesse?
Mentre elaboravo queste congetture, avevo sentito una fitta al calcagno.
Avevo abbassato lo sguardo rabbrividendo. La mia ombra, da terra, mi stava tirando calci!
Come mai era tornata nella sua posizione normale? Perchè non si era alzata a fare una
delle sue pagliacciate? Non avevo risposte, ma il dolore al piede mi faceva capire cosa
dovevo fare! Avevo ripreso a camminare, la donna no.
Ferma e immobile mi stava osservando. Oramai le ero vicino, alzando lo sguardo l'avevo
osservata bene. Aveva una tutina attillata da runner. Non aveva zaino ed era in là
con gli anni, ma la cosa più impressionante era la sua bruttezza.
Il viso era scarno e rugoso, ricoperto da una fitta peluria bianca con un profilo sgraziato,
l'avessi vista di notte mi sarei spaventato.
Imbarazzato le avevo sorriso salutandola, non mi aveva risposto, forse aveva "sentito"
i miei pensieri. Come nulla fosse si era allontanata risalendo il pendio.
Vista da dietro, magrissima com'era, sembrava una bambina eppure, con quella sua
camminata storta, aveva qualcosa di inquietante.
Mi ero tenuto a distanza, temendo che da un momento all'altro si voltasse per farmi
del male. Anche se così minuta non sembrava per niente fragile.
E poi c'era l'Ombra attaccata a me che di sicuro non "possedevo" più.
Entrambi mi davano l'impressione fossero due gendarmi di chissà quale mondo
che mi tenevano prigioniero.
Non vedevo vie di fuga, convinto com'ero, che se mi fossi messo a correre in un'altra
direzione, me lo avrebbero impedito.
La tensione nervosa mi stava divorando le poche energie rimaste, avevo fatto poco dislivello,
eppure mi sentivo stanchissimo.
Per tre volte, la megera, si era voltata a guardarmi col suo sguardo torvo, mi aveva messo
i brividi. Non nutrivo più dubbi:
era stata lì ferma in attesa finchè l'avevo raggiunta.
Qual'era il suo scopo? Che cosa voleva da me? Cosa pensavano di farmi?
Tante domande e neanche una risposta, era avvilente.
In balia di eventi non controllabili, camminavo con la morte nel cuore, brutti pensieri che
si accavallavano in un ciclo continuo.
Se poco prima mi auguravo di incontrare qualcuno, adesso cosa dovevo sperare?
In realtà il problema non si stava ponendo, perchè non si vedeva anima viva...
solo con loro due...per caso o per qualche altro misterioso motivo?
Quando lo sconforto stava per sopraffarmi, al limite delle mie forze, ecco che era accaduto
l'imprevedibile. Il sole era scomparso dietro una grossa nuvola di cresta.
La "mia" ombra era sparita subito, e con essa anche la megera!
A destra, seppur di giorno, si vedeva una splendida luna piena.
Pochi passi e avevo raggiunto la Croce di vetta. Mi ero sentito come un sopravvissuto,
circondato da demoni ma protetto da un simbolo di fede!
Sfinito mi ero appoggiato al basamento in cemento della croce, con un profondo sospiro
avevo chiuso gli occhi. Era una pace di poca durata, il sole poteva ritornare da un momento
all'altro, e con esso l'incubo che mi aveva spinto fin quassù!
Troppo stanco per fuggire, avevo semplicemente chiuso gli occhi.
Il sonno mi aveva ghermito subito, sostituendo l'ansia di pochi attimi prima, in un
inospitale buio senza sogni.

Dopo non so quanto mi ero svegliato, gli occhi si erano riaperti controvoglia,
e cosa avevo visto? Due orrende gambe magre e pelose!!
Per lo spavento mi ero tirato indietro cadendo a terra. Non c'era la croce a sostenermi,
come mai? Avevo battuto la testa, l'ennesima sofferenza di una giornata no!
Eliminati i ricordi e il mal di testa, avevo messo a fuoco quello che vedevo.
Le gambette magre erano attaccate al mio addome, erano dunque le mie?
Mi ero tirato su perplesso. Ero in braghe corte e non ero sul Bollettone.
Quando ero partito era inverno ed indossavo pantaloni pesanti,
cosa ci facevo su questa cresta rocciosa priva di neve, in pantaloncini corti e d'estate?
Senza darmi una risposta mi ero alzato in piedi. Ne avevo le tasche piene,
volevo tornare a casa. Di scatto mi ero voltato, ma non avevo fatto un passo che ero
andato a sbattere contro qualcosa di duro.
Senza reagire ero finito per terra dal lato opposto picchiandomi ancora, non mi aveva
fatto piacere, contro cosa ero finito?
Avevo alzato la testa, la sagoma nera della mia ombra era ferma davanti a me.
Ci avevo cozzato contro, più dura del marmo, ella era tornata in mia compagnia.
E la megera dov'era, soffriva di nausea nei viaggi spazio-tempo?
Non c'era proprio un limite alle brutte notizie perchè di nuvole non se ne vedeva neanche
una, brillava invece un abbagliante sole estivo!
Ombra aveva alzato il braccio destro indicando un punto alle mie spalle.
Mi ero alzato a fatica, sentivo molti più degli anni che avevo.
Girato il mio povero corpo malandato avevo osservato ad oriente.
Una lunga cresta rocciosa, a me nota, mi si era parata innanzi.
A sinistra il ghiacciaio della Curciusa, il Piz Bianch davanti ed in fondo la doppia
cima del Piz di Pian. Ero trasalito, cosa ci facevo lì se poco prima ero sul Bollettone?
Senza cercare risposte, rassegnato ed avvilito, mi ero incamminato lungo la cresta.
Nonostante tutto era bello trovarsi lì, l'ambiente era bellissimo:
stavo ritrovando il mio equilibrio?
Mi ero messo a pensare.
Cosa aveva scatenato il nefasto sortilegio da cui ero stato colpito,
e quando, soprattutto?
Fino al ponte sull'Orrido di Caino tutto era andato via liscio.
Poi avevo sentito un urlo ed un fischio lacerante, e tutto era piombato nel caos.
Cosa avevo fatto di strano prima che tutto ciò accadesse, se non dire semplicemente:
"Bollettone o Bolettone?"
Avevo pronunciato quelle parole ad alta voce, l'attimo successivo l'area intorno a me si era
sfuocata ancora, in breve il buio era tornato padrone.


Dopo un tempo non quantificabile avevo aperto gli occhi
ritrovandomi nella mia auto.
"Era un sogno, allora!" Avevo gridato senza crederci davvero.
Con un sospiro mi stavo accingendo ad avviare il motore, quando avevo visto qualcosa.
Messo a fuoco meglio le immagini, da destra, solitaria e verticale, la mia ombra stava
entrando placidamente nel mio campo visivo.
Come se fosse la cosa più naturale del mondo camminava ballando felice.
Proprio di fronte a me, con la mano, mi aveva lanciato un bacio che avevo prontamente
schivato. Senza scomporsi, facendo spallucce, era andata oltre.
Arrivata all'angolo della via era svoltata a sinistra, sparendo alla mia vista.
Ero rimasto fermo col fiato sospeso, temendo che ricomparisse di nuovo, non era successo!
Avevo acceso l'auto, lentamente avevo raggiunto l'incrocio.
Mi ero voltato a sinistra, non si vedeva nulla: era sparita!!
Con un colpo di accelleratore avevo svoltato a destra, non vedevo l'ora di
allontanarmi da lì!!

A qualche chilometro di distanza mi ero sentito meglio, ero fuori pericolo?
Continuavo a chiedermi dove volesse condurmi la mia ombra e per quale motivo.
Mi ero infine accorto di avere due sole certezze:
non volevo più tornare dove ero appena stato, e che certe parole non andavano più
pronunciate. Al diavolo tutti i toponimi con i loro perchè!
Avevo accellerato ancora, in breve sarei giunto a casa, la mia dolce casa!!
Poco prima di arrivarci, inatteso quanto devastante, si era insinuato nella mia testa
un altro quesito:
"e se è troppo tardi?" forse avevo scatenato forze oscure che non potevano più essere
fermate!
Mi ero guardato in giro preoccupato temendo di notare qualcosa di strano, invece niente!
Giunto fuori casa mi ero imposto di resettare tutto.
"Vada come vada" mi ero detto mentre osservavo l'orizzonte.


Il sole stava calando, la luna piena si era fatta così brillante....
forse non era così bella e innocente come voleva sembrare d'essere!!


























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Kommentare (13)


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micaela hat gesagt:
Gesendet am 12. Februar 2022 um 07:01
Breve racconto, Gabrio?
Ahahah....
E tra 1000 pagine di Dostoievskij e 500 di Gogol, dimmi tu dove lo trovo, il tempo???

Stringiamo, stringiamo.

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. Februar 2022 um 17:24
Ti devo dare una pessima notizia:
Ci sono altri due racconti di Ombra già pubblicati che
aspettano di diventare "visibili"...
e sono lunghi....lunghiiiiii!!!

Sfortunata te!!!!

Ciao!

micaela hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. Februar 2022 um 17:46
Ma non eravamo Amici Gabrio?
E ora, come si fa?
Credi proprio, pur amici, che io abbandoni le mie 1000 pagine di Dostoievskij, Gogol e mettiamoci pure anche Tolstoi, Turgeniev, Puškin, Lermontov, Bulgakov, uffa! Basta con gli autori russi, Micaela! E già che ci sei, togli subito anche Bach, Chopin, Cjajkovskij, Mozart, Schumann, e Basta, Miki, con i grandi compositori, e basta anche con Rembrandt, Giotto, van Gogh, Rubens, Goya, uffa e strauffa! E basta con le Arti tutte, la filosofia, le religioni , la geografia, le montagne, gli animali, i fiori (prime violette nel prato avvistate ieri, che commozione!) Basta tutto e vai a camminare, vai a pedalare!

E leggi i racconti di Gabrio.
E diligente, commentali.
Ma non trasforma il commento in testo bis, eh, Mic, che va a finire che i poveri hikriani ancora col la testa a posto si devono leggere non solo 1000 ma 2000 parole a paragrafo.

Uffa, Gabrio. Abbi pietà!

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. Februar 2022 um 18:16
Pietà?
Gabrio non sa cosa sia...
non farti fregare da lui!!!

Fossero almeno belli i suoi racconti!!!!
Sai, con l'età si diventa prolissi, e lui vecchio lo è davvero!!!
Dimenticalo!!!

Io l'ho già fatto da un po'....!!!

Ciao!




micaela hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. Februar 2022 um 18:44
Mio caro: casomai tu non l'avessi ancora capito, io (magari talvolta purtroppo, x me) sono fedele sino alla morte agli amici.

Meno ai morosi, beh, a parte uno. Lui.
Mi hanno fatta soffrire tutti. Anche lui. Ci sono finita con i matti. Anche per lui.
E ora c'è un altro lui.
Pressoché irraggiungibile, se non mi aiuta l'arcangelo Micihele (glielo chiedo ogni sera dopo la preghiera alla Madonna ed ai vari dei).

Boh, vedi tu se ti conviene pubblicare i due prox racconti tetri, o se vuoi risparmiarmi, evitarmi la casa coi matti...

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. Februar 2022 um 20:08
Mi metti nei pasticci, non sarà facile convincerlo
a non pubblicarli...

Rassegnati!
Ti concedo il privilegio di non leggerli e neppure commentarli!

Va meglio così?

micaela hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. Februar 2022 um 20:15
Mmhhhhh...
Vedo la casa dei matti...avvicinarsi....
...ma l'amore no...

micaela hat gesagt:
Gesendet am 12. Februar 2022 um 07:24
Incredibile, però, tu sia ancora in vita, dopo questo numero impressionante e sempre crescendo di avventure paurose, baratri mortali ("Don Giovanni", Mozart, sublime aria di Donna Elvira), orridi così stretti che nemmeno una pagliuzza infilataci potrebbe estrarsene, streghe, ombre, dirupi, rocce taglienti, gnomi cattivi, zombie sghignazzanti, toh! persino la Morte in persona...
Penso ti protegga l'arcangelo Michele, proprio quello con lo stesso nome mio, e che io invoco ogni giorno!

" Ringrazia el Signor!", la dizeva la me' nona.

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. Februar 2022 um 17:28
Tutte cose successe a Gabrio..
io non ne ho colpa,
e a me non succede nulla di preoccupante!!!

Grazie degli "inquetanti commenti" :-))))

GIBI hat gesagt:
Gesendet am 12. Februar 2022 um 09:36
Qualche anno fa percorrendo da solo parte del tuo itinerario e senza trovare anima viva un bel po’ di inquietudine l’ho provata anch’io ... sarò mica stato inseguito dalla mia ombra e non me ne sono accorto ?

Comunque complimenti per il racconto, mai pensato seriamente di pubblicarli ?

Ciao Giorgio

Gabrio hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. Februar 2022 um 17:32
Impossibile!!!
Hai pronunciato distrattamente la frase
"Bollettone o Bolettone?"...

Certe "fortune" capitano solo a Gabrio!

Non ho mai seriamente pensato di pubblicarli,
non scrivo abbastanza bene...
mi accontento, e chi mi legge
"deve" fare altrettanto!!!
:-))))

Grazie!
Ciao!


numbers hat gesagt: Breve...forse :):):)
Gesendet am 14. Februar 2022 um 09:49
Sempre avvincente Giordano,
e potrebbero seriamente avere un loro spazio di nicchia come pubblicazioni :):):)

Ciao
Mario

Gabrio hat gesagt: RE:Breve...forse :):):) Boh!!!
Gesendet am 14. Februar 2022 um 10:24
Aspetta a parlare!!!
Nascosti "in soffitta" ci sono altre due "puntate" di Ombra..
:-((((
Già pubblicate e provvisoriamente "nascoste"!

Ne parleremo alla fine, se non ti passa la voglia
di leggerle!!!

Comunque grazie e alla prossima...
Occhio alle Ombre, però, sono sempre in agguato!!!!

Ciao!!!



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