Traversata Piz Bianch - Pizzo dei Piani (cima sudovest)
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Come spesso capita, il meteo distrugge i programmi, costringe a cambiamenti dell'ultima ora e regala alla fine qualcosa di inaspettato e straordinario. L'idea del Pizzo dei Piani è venuta quasi per sbaglio semplicemente dal fatto che le previsioni per l'alta Valchiavenna erano migliori di quelle del resto della Valtellina.
Su questa cima assai poco frequentata vi sono poche notizie soprattutto su vie diverse dalla normale. Fortunatamente troviamo una relazione che parla della traversata di cresta che dal Piz Bianch conduce fino al Pizzo dei Piani e il nostro obbiettivo è quindi definito.
Data la lunghezza dell'itinerario e la preparazione ancora non al top dopo i mesi di quarantena decidiamo per un pernottamento in tenda per evitare una levataccia eccessiva.
Il punto di partenza (ovvero nel nostro caso dove la sera prima abbiamo trovato lo spiazzo più comodo per dormire) è nei pressi dell'Alpe dei Piani (46.44391, 9.30195) che si raggiunge in auto mediante strada prima asfaltata e poi sterrata dalla frazione di Isola "Ca' Raseri".
Da qui il percorso comincia inizialmente sulla strada sterrata per distaccarsi poi risalendo verso destra (46.44180, 9.29605). Dare una descrizione dell'itinerario risulta assai difficoltoso a causa della mancanza di punti di riferimento con toponomastica e affidiamo quindi alla traccia in allegato il compito che a parole siamo poco in grado di fare.
Data la mancanza di sentiero e l'abbondante copertura nevosa ancora presente nel periodo di nostra percorrenza, la via scelta per raggiungere il laghetto (quota 2686) immediatamente a sud del Piz di Ross è solamente quella che abbiamo reputato al momento più comoda.
Da qui diviene importante seguire la traccia e risalire in direzione ovest/nord-ovest il canalone per raggiungere la cresta ovest del pizzo dei piani poichè bastionate rocciose difficilmente sormontabili si ergono a rendere improbabili altre vie di risalita.
Raggiunta la sella il percorso diventa intuitivo e diretto: percorrere tutta la cresta da ovest verso est (eventualmente con alcune possibilità di aggirare a nord qualche colletto) in direzione del Pizzo dei Piani.
Sin dal raggiungimento del primo colle il paesaggio diventa incredibile: in periodo tardo-primaverile prima dello scioglimento della maggior parte della neve (in carta è segnato un piccolo ghiacciaio, ma esisterà ancora?) il contesto rimane ancora prettamente di alta quota con ambiente che non ha nulla da invidiare alle cime più importanti delle Alpi.
Per facile cresta (solamente a tratti un po affilata e con qualche piccola cornice) si superano il Piz Bianch e il Piz di Ross fino a raggiungere la base del torrione della cima Sudovest del Pizzo dei Piani. Questo tratto si affronta con facili passaggi di arrampicata (max II) ed in poco tempo si raggiunge la vetta.
Purtroppo siamo sfortunati poichè le nuvole arrivano in cima con noi coprendo qualsiasi panorama, spronandoci a scendere velocemente senza goderci il traguardo ed impedendoci addirittura di vedere la cima nord-est teoricamente nostro prossimo obbiettivo.
Dalla vetta Sudovest proseguiamo in direzione della sella che separa le due cime. Questo tratto è il più delicato soprattutto se coperto da neve a causa dell'esposizione localmente marcata e della discesa su una roccia buona, ma con pochi appigli.
Arrivati alla sella purtroppo abbiamo una piccola delusione: la cresta che prosegue risalendo verso la cima nordest ci appare veramente complessa (sicuramente al di la delle nostra capacità) e per di più ancora coperta da neve piuttosto morbida. Un po' a malincuore decidiamo quindi di rinunciare.
Da qui, scegliamo quindi di prendere il canale sud che ripidamente, ma non troppo (max 45°) ci riporta in direzione dei piani di partenza. Fortunatamente il canale è ancora perfettamente innevato e senza toccare roccia scendiamo velocemente fino a quota 2500 m.
Raggiunti i primi tratti erbosi ci concediamo una piccola sosta (con il tempo ancora indeciso sul da farsi), ci togliamo ramponi, imbrago e vari ghingheri e per sentiero improvvisato ritorniamo in velocemente verso l'auto.
Questa salita con traversata è stata veramente una sorpresa per la sua bellezza e i tratti di bell'alpinismo che ci ha regalato tanto da coprire completamente un possibile amaro lasciato dalla mancata seconda cima del Pizzo dei Piani.
L'idea di salire anche la vetta Nordest però rimane, magari concatenandola con il pizzo Ferrè!? Lanciamo il sasso, magari qualcuno vuole coglierlo ed anticiparci nell'impresa per poi condividere informazioni su queste stupende montagne assai carenti di notizie.
Marco e Francesco
Su questa cima assai poco frequentata vi sono poche notizie soprattutto su vie diverse dalla normale. Fortunatamente troviamo una relazione che parla della traversata di cresta che dal Piz Bianch conduce fino al Pizzo dei Piani e il nostro obbiettivo è quindi definito.
Data la lunghezza dell'itinerario e la preparazione ancora non al top dopo i mesi di quarantena decidiamo per un pernottamento in tenda per evitare una levataccia eccessiva.
Il punto di partenza (ovvero nel nostro caso dove la sera prima abbiamo trovato lo spiazzo più comodo per dormire) è nei pressi dell'Alpe dei Piani (46.44391, 9.30195) che si raggiunge in auto mediante strada prima asfaltata e poi sterrata dalla frazione di Isola "Ca' Raseri".
Da qui il percorso comincia inizialmente sulla strada sterrata per distaccarsi poi risalendo verso destra (46.44180, 9.29605). Dare una descrizione dell'itinerario risulta assai difficoltoso a causa della mancanza di punti di riferimento con toponomastica e affidiamo quindi alla traccia in allegato il compito che a parole siamo poco in grado di fare.
Data la mancanza di sentiero e l'abbondante copertura nevosa ancora presente nel periodo di nostra percorrenza, la via scelta per raggiungere il laghetto (quota 2686) immediatamente a sud del Piz di Ross è solamente quella che abbiamo reputato al momento più comoda.
Da qui diviene importante seguire la traccia e risalire in direzione ovest/nord-ovest il canalone per raggiungere la cresta ovest del pizzo dei piani poichè bastionate rocciose difficilmente sormontabili si ergono a rendere improbabili altre vie di risalita.
Raggiunta la sella il percorso diventa intuitivo e diretto: percorrere tutta la cresta da ovest verso est (eventualmente con alcune possibilità di aggirare a nord qualche colletto) in direzione del Pizzo dei Piani.
Sin dal raggiungimento del primo colle il paesaggio diventa incredibile: in periodo tardo-primaverile prima dello scioglimento della maggior parte della neve (in carta è segnato un piccolo ghiacciaio, ma esisterà ancora?) il contesto rimane ancora prettamente di alta quota con ambiente che non ha nulla da invidiare alle cime più importanti delle Alpi.
Per facile cresta (solamente a tratti un po affilata e con qualche piccola cornice) si superano il Piz Bianch e il Piz di Ross fino a raggiungere la base del torrione della cima Sudovest del Pizzo dei Piani. Questo tratto si affronta con facili passaggi di arrampicata (max II) ed in poco tempo si raggiunge la vetta.
Purtroppo siamo sfortunati poichè le nuvole arrivano in cima con noi coprendo qualsiasi panorama, spronandoci a scendere velocemente senza goderci il traguardo ed impedendoci addirittura di vedere la cima nord-est teoricamente nostro prossimo obbiettivo.
Dalla vetta Sudovest proseguiamo in direzione della sella che separa le due cime. Questo tratto è il più delicato soprattutto se coperto da neve a causa dell'esposizione localmente marcata e della discesa su una roccia buona, ma con pochi appigli.
Arrivati alla sella purtroppo abbiamo una piccola delusione: la cresta che prosegue risalendo verso la cima nordest ci appare veramente complessa (sicuramente al di la delle nostra capacità) e per di più ancora coperta da neve piuttosto morbida. Un po' a malincuore decidiamo quindi di rinunciare.
Da qui, scegliamo quindi di prendere il canale sud che ripidamente, ma non troppo (max 45°) ci riporta in direzione dei piani di partenza. Fortunatamente il canale è ancora perfettamente innevato e senza toccare roccia scendiamo velocemente fino a quota 2500 m.
Raggiunti i primi tratti erbosi ci concediamo una piccola sosta (con il tempo ancora indeciso sul da farsi), ci togliamo ramponi, imbrago e vari ghingheri e per sentiero improvvisato ritorniamo in velocemente verso l'auto.
Questa salita con traversata è stata veramente una sorpresa per la sua bellezza e i tratti di bell'alpinismo che ci ha regalato tanto da coprire completamente un possibile amaro lasciato dalla mancata seconda cima del Pizzo dei Piani.
L'idea di salire anche la vetta Nordest però rimane, magari concatenandola con il pizzo Ferrè!? Lanciamo il sasso, magari qualcuno vuole coglierlo ed anticiparci nell'impresa per poi condividere informazioni su queste stupende montagne assai carenti di notizie.
Marco e Francesco
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