Piz Bianch (3037 m) - Piz di Ross (3018 m)


Publiziert von Varoza , 13. September 2012 um 00:07.

Region: Welt » Schweiz » Graubünden » Misox
Tour Datum: 8 September 2012
Wandern Schwierigkeit: T5+ - anspruchsvolles Alpinwandern
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: Gruppo Tambo-Curciusa   CH-GR   I   Gruppo Uccello-Lumbreida 
Aufstieg: 2103 m
Abstieg: 1663 m
Strecke:Pian San Giacomo (1170 m) – Ghifa ( 1234 m) - quota 1267 m - quota 1310 m - quota 1773 m - quota 2065 m - Alp de Balnisc - quota 2179 m - Pozzetto della Serraglia (2293 m) - Zocane - quota 2997 m - cresta WSW - Piz Bianch (3037 m) - Piz di Ross (3018 m). Discesa: sella 2440 m - Bocchetta de Curciusa (2388 m) - quota 2193 m - quota 1990 m - quota 1780 m - San Bernardino (1608 m).
Kartennummer:CN 1254 Hinterrhein - CN 1274 Mesocco

La cima prevista per oggi mi porta alla scoperta degli ultimi veri ghiacciai della Mesolcina, attraverso paesaggi a dir poco idilliaci.

Quando alle 5h50, ancora avvolto dall’oscurità più totale, posteggio l’automobile a Pian San Giacomo, so già quello che mi aspetta nelle ore a seguire… un estenuante e ripido sentiero sulle pendici mesolcinesi dell’Alp de Balnisc. D’altro canto, sono anche cosciente che però la fatica sarà presto compensata da un paesaggio maestoso, a mio avviso tra i più suggestivi che si possano trovare alle nostre latitudini. Una sorta di Greina selvaggia priva di viandanti… Anche la “semplice” visita al Pass de Balniscio (2353 m), magari verso giugno nel periodo della fioritura dei rododendri alpini, vale di gran lunga lo sforzo.

Da Pian San Giacomo (1170 m) mi incammino su per la stradina che passa per Ghifa (1234) fino a trovarmi sopra la galleria dell’autostrada A13. Percorro circa 600 metri pianeggianti sopra il tunnel dopodiché imbocco il ripido sentiero che sale a zig-zag sul selvaggio versante. Il sentiero è ben segnalato (Bianco-Rosso), e credo, da poco risistemato. Con i tendini delle gambe sempre in tensione, mi lascio alle spalle i 700 metri di dislivello più faticosi, e pervengo così ai primi pascoli dell’Alp de Balnisc (2065 m)… e da qui via è un susseguirsi di lucenti scenari. Dal basso, chi lo direbbe mai che lassù ci siano degli altopiani di dimensioni così vaste. Ma il bello deve ancora arrivare. Supero delle gole rocciose, oltrepasso il cippo che delimita il confine italo-svizzero (da qui in poi non ci sono segnavia, ma la traccia è evidente) ed in maniera graduale raggiungo il Pozzetto della Serraglia (2293 m)… un magnifico pianoro che mi ricorda molto la Greina. Dopo 2 ore e 30 di cammino mi concedo una prima pausa non foss’altro che per godermi il passaggio.

Da qui via lascio il sentiero ed i territori a me conosciuti per inoltrarmi nell’ignoto. Risalgo in maniera logica il versante SE del Piz Bianch su un terreno erboso cercando i pendii meno ripidi ed in breve guadagno i pianori di Zocane. Ad accogliermi un folto gruppo di capre prima ed un gregge di pecore poi. Sono ora a quota 2550 m ca. e da qui ho una visuale aperta sul percorso che mi resta da ascendere. Punto dunque dritto verso un evidente e larga rampa detritica, passando proprio sotto la parete del pizzo. A quota 2600 m ca. incontro dei segnavia Bianco-Blu che vanno in direzione opposta alla mia. Probabilmente porteranno alla sella di quota 2940 m ca. sulla cresta WSW (aggirando a sinistra un contrafforte), dove devo appunto arrivare anch’io, ma non essendone certo preferisco proseguire sul percorso studiato sulla mappa. La rampa di sfasciumi non è particolarmente friabile per cui la risalgo senza particolare fatica, a piacimento. A quota 2900 m quando ho l’impressione di essere prossimo alla cresta, punto deciso verso destra arrivando praticamente a pochi passi dalla quota 2997 m, una sorta di cima senza nome, o anticima del Piz Bianch.

Mi rifocillo e scruto l’ultimo tratto di cresta (WSW) verso il Bianch che si presenta piuttosto affilata e a saliscendi. Alzo il grado di concentrazione e supero un primo tratto di placche e qualche spuntone fino a trovarmi a ridosso di un dente. Lo si può superare in 3 modi… di punta (II), sul versante N mediante un residuo di ghiacciaio (per scendere sul ghiaccio c’è un salto di roccia piuttosto instabile), oppure a destra su esposte cengette. Oltre questa difficoltà la cresta WSW si fa meno ostica e seguendo sempre il filo, con leggeri spostamenti sul versante italiano (sulla via si trovano numerosi ometti di sasso) raggiungo la cupola del Piz Bianch (3037 m), da dove si gode una posizione privilegiata per ammirare il Ghiacciaio de la Curciusa, che faticosamente cerca di resistere allo scioglimento dei ghiacci.

Senza togliere il sacco dalle spalle, volgo lo sguardo sul proseguo della cresta W in direzione del Piz di Ross, che sulla carta non dista troppo. Quest’oggi devo rientrare presto… mi attende un appuntamento con Dio “Bacco” per le 17h30 in quel di Bellinzona per cui faccio una veloce valutazione della tempistica e mi decido comuqnue a proseguire.... ho un buon margine. Guadagno in breve la selletta tra il Bianch ed il Ross scendendo lungo un facile ed ampio pendio detritico. Da qui aggiro l’anticima del Piz di Ross calcando così pochi metri il Ghiacciaio de la Curciusa e risalgo infine il sassoso versante N della vetta, raggiungendo in poco meno di 20 minuti (dal Bianch)  il secondo 3000 di giornata, ossia il Piz di Ross (3018 m). Qualche foto, e poi comincio il rientro sul Piz Bianch, questa volta seguendo in modo integrale l’esile cresta per passare anche dall’anticima (le due vette del Ross  sembrano gemelle). Raggiunta di nuovo la sommità di quota 3037 m mi concedo una buona mezzora di pausa. L’operazione Piz di Ross (andata-e ritorno) è durata 45 minuti. Bene così.

Ripercorro di nuovo la cresta WSW a ritroso, e poco oltre il dente (citato in precedenza) opto per evacuare sul versante italiano in modo da evitare la risalita sulla cima 2997 m. Su cengette esposte ed un po’ franose, mi calo fino ad una lingua detritica (ben segnata sulla CN) e con percorso praticamente orizzontale, guadagnando di nuovo la cresta WSW oltre la quota 2997 m, scendo ora alla sella 2940 ca. (sulla cresta che degrada verso il Piz Curciusa).

Qui incontro di nuovo i segnavia Bianco-Blu… ebbene, al mattino, volendo da Zocane avrei dunque potuto seguirli per arrivare fin quassù. Grazie ad una pennellata su un sasso scopro che i segnavia collegano il Pass de Balniscio con la Bocchetta de Curciusa e credo proseguano verso il Piz de la Lumbreida, nell’ambito di un progetto di Via Alta della Mesolcina, che congiungerà il Piz Tambo all’Alpe di Gesero.

Nel mirino c’è ora la Bocchetta de Curciusa, scendendo lungo il versante NW della montagna. Il terreno, formato da blocchi e pietre instabili (in passato ricoperte da un ghiacciaio) è decisamente più ripido rispetto alla via percorsa in salita, ma non crea particolari problemi. Seguendo fedelmente i segnavia Bianco-Blu e "sciando" su detriti (ci si tiene più o meno sempre sul centro del vallone), in poco meno di 45 minuti sono già sui pianori di quota 2420 m e poco dopo raggiungo anche la Bocchetta de Curciusa (2388 m).

Dal laghetto sul passo non mi resta che seguire il comodo sentiero che mi porta a San Bernardino, dove l’autopostale mi condurrà di nuovo a Pian San Giacomo. Alle 17h30 in punto, come previsto, sono già in "pole position" a degustare Merlot (altra grande passione) in quel della Bacchica!

Note:
 
Vetta:
Ometto di sasso su entrambe le vette.  
 
Pian San Giacomo:
Possibilità di parcheggio di fianco alla cantonale, nei pressi del Ristorante San Giacomo. Sopra Pian San Giacomo, percorrendo la stradina che passa per Ghifa, poco prima del tornante di quota 1274 m (nei pressi del cartello di divieto generale di circolazione) vi è possibilità di parcheggio (scarsa – 2 -3 posti max.). I cancelli dell’area di sosta sull’autostrada A13 (quota 1267 m) sono chiusi, per cui per accedere al sentiero bisognerebbe scavalcarli.
 
Valutazione:
Pian San Giacomo - Pozzetto della Serraglia: T3
Pozzetto della Serraglia - Zocane - quota 2997 m: T4
Quota 2997 m - Piz Bianch: T5+
Piz Bianch - Piz di Ross: T5
Bocchetta di quota 2940 m - Bocchetta de Curciusa: T4+
Bocchetta de Curciusa - San Bernardino: T3


Tourengänger: Varoza


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Kommentare (4)


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ivanbutti hat gesagt:
Gesendet am 13. September 2012 um 15:44
Ancora tanti complimenti, anche perchè questa escursione è un bel pò che l'avevo pensata anche io, esattamente salendo da Pian San Giacomo.
Prima o poi quindi ti copierò di sicuro.

Ciao, Ivan

MicheleK hat gesagt: Bel giro
Gesendet am 13. September 2012 um 22:52
anch'io e' un po che ce' ho in mente... per informazioni sulla marcatura vedi qui

www.gpsdellecime.ch/

Ciao !
Michele

Califfo hat gesagt: grazie mille
Gesendet am 10. August 2016 um 18:43
Ottima descrizione, grazie a te sono riuscito senza problemi ad arrivare in cima. Il blocco instabile dopo il dente è ancora lì.

Varoza hat gesagt: RE:grazie mille
Gesendet am 17. August 2016 um 16:06
Ciao Califfo, prego e complimenti per l'ascesa. Beh, più che la descrizione, servono buone gambe ;-)
Saluti,
Varoza.


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